Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

La musica è donna?

L’industria musicale sembra essere ancora refrattaria a questa affermazione. Sul piano internazionale, meno del 3 per cento dei produttori è rappresentato da donne. In Italia, le donne produttrici musicali rappresentano soltanto il 2 per cento. Veramente, la musica è donna?

di Redazione

Spesso abbiamo sentito questa affermazione. Ma veramente la musica è donna? Certo è che donna… è lo è pure Santa Cecilia, la santa protettrice dei musicisti. Una fanciulla dalla voce soave.
Tra storia e leggenda, si narra che il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti ai quali la vergine, accompagnandosi, cantava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”.
Si pensa che Cecilia, che aveva fatto segretamente voto di castità, in realtà cantasse nel suo cuore soltanto per il Signore. Riuscì a mantenere il voto, nonostante il matrimonio, facendo mantenere il segreto al marito, con il quale convisse come una sorella. Ma nel momento in cui furono scoperti, Cecilia venne torturata e uccisa.
Dal canto segreto rivolto al Signore il giorno del suo matrimonio, è stato tratto, forse un po’ forzatamente, il vanto di protettrice dei musicanti.

La musica è donna

Ma basta il sacrificio di Santa Cecilia per affermare che la musica è donna?
L’industria musicale sembra essere ancora refrattaria a questa affermazione.
Da uno studio condotto dall’Università californiana, emerge che a livello mondiale il gender gap nell’industria musicale è lontano dall’essere colmato. Meno del 3 per cento dei produttori è rappresentato da donne e solo il 13 per cento delle artiste riesce a sfondare ad alti livelli.
Un altro studio ha messo in evidenza come una percentuale elevata di artiste, circa il 64 per cento, abbia dovuto confrontarsi con molestie sessuali e psicologiche.

Presenza della donna nella musica in Italia

Anche in Italia non si può dire che la musica è donna. Una recente ricerca di Equaly, prima realtà italiana ad occuparsi di disparità di genere nell’industria musicale, evidenzia che in Italia le donne produttrici musicali rappresentano soltanto il 2 per cento. La percentuale di autrici e interpreti sale solo fino al 15 per cento.
Se analizziamo i dati offerti dai bandi di Italian Music Lab ci rendiamo conto che le donne musiciste si aggiudicano il 51,9 per cento dei bandi.
Nonostante tutti i risultati emersi, la donna non è ancora percepita dall’industria come una risorsa.
Siamo ancora lontani dal colmare il gap dell’industria
L’unica ragione per cui possiamo concretamente affermare che la musica è donna è l’insieme dei dati che ci permettono di riflettere su come le musiciste portino avanti progetti oggetto di maggiori rifiniture e controlli.

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