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No alla tassa di soggiorno a Cefalù

di Redazione

Niente tassa di soggiorno per gli ospiti del Distretto turistico di Cefalù e dei Parchi delle Madonie e di Himera.

 

Un territorio che annovera sia località ormai apprezzate in tutto il mondo sia comuni che si affacciano sui mercati con nuove attraenti offerte di grande valore ambientale e culturale.

Mentre per la quasi totalità dei 30 comuni del distretto sono state le amministrazioni locali a decidere responsabilmente di non voler gravare gli ospiti dell’ulteriore costo della tassa, nel caso di Cefalù, per la quale la passata amministrazione lo scorso anno aveva inopinatamente deliberato l’istituzione dell’imposta, saranno gli operatori turistici a farsi carico dei costi necessari per mettere la nuova amministrazione nelle condizioni di sostituire il gettito del nuovo tributo.

Porta appunto la firma di Federalberghi e Federturismo Confindustria la proposta di un nuovo parcheggio della cui realizzazione gli operatori si accollerebbero i costi pur di consentire al comune di utilizzarne i proventi per rimpiazzare il tributo da richiedere ai turisti, già intollerabilmente vessati da una crisi che ha pericolosamente acuito la carenza di competitività dei nostri prodotti.

Non trascurabile l’ulteriore vantaggio di dotare la cittadina di un servizio indispensabile per la sua vivibilità. Con le casse comunali allo stremo da una parte e dall’altra la necessità di offrire risposte adeguate ad utenti con sempre maggiori esigenze, l’auspicio del presidente del Distretto Turistico, Angelo Miccichè, si concretizza nel risultato di una nuova stagione di collaborazione fra le amministrazioni locali e gli operatori economici del Distretto.

Non tasse ma nuovi servizi, in un’ottica comune ed un punto di vista unitario che, in cambio di un’imposta che mortifica ogni tentativo di rilancio del settore turistico, mirino  alla valorizzazione dell’enorme giacimento culturale ed ambientale dirigendo ogni sforzo su servizi ed utilità alternative finanziati in maniera sostenibile in luogo di avventate scorciatoie fiscali.

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