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Nadia Fallica – La Sicilia nel cuore e tra le mani

I gioielli di Nadia Fallica, pezzi unici creati a mano con macramè di puro cotone, argento e pietre semipreziose...

di Clara Di Palermo

I suoi gioielli sono stati apprezzati anche da Sarah Ferguson e Rania di Giordania, ma Nadia Fallica resta una siciliana doc, semplice, concreta, determinata

 

di  Clara Di Palermo 

L’appuntamento era al “Caffè del Teatro Massimo” e già il luogo regala una magia che trasporta in altri tempi. Sono in anticipo e mentre aspetto passeggio nella buvette, dove si trova una interessante mostra fotografica e dove si trova anche una vetrina di “Amigdala”, il nome con cui Nadia Fallica firma i suoi gioielli, pezzi unici creati a mano con macramè di puro cotone, argento e pietre semipreziose. Ne approfitto e sbircio quelle bellissime creazioni, originali e raffinate, cercando di indovinare come sarà la persona che incontrerò a breve.Fallica gioielli

Arriva quasi contemporaneamente a Gilda, l’amica che ci presenta, e subito mi dice “ma io ti conosco!”. E così ci scopriamo colleghe di Università, abbiamo frequentato entrambe la Facoltà di lingue, quando eravamo ragazze, e cominciamo a chiacchierare, spontaneamente, come se fossimo due amiche che si rivedono dopo tanto tempo, complice la bella atmosfera del Caffè.

“Sì….ma io ti devo intervistare. Parliamo dei tuoi gioielli”. Nadia inizia il racconto, inframmezzato di tratti umani, di vissuto personale.

Più Nadia racconta e più mi rendo conto che, oltre alle sua magica abilità manuale e all’innato buongusto che le consente di creare questi gioielli che sono tutti pezzi unici, sta emergendo il ritratto di una donna bella, caparbia, forte e riservata allo stesso tempo. Una donna legatissima alla Sicilia, della quale vuole raccontare le bellezze, la natura, attraverso i suoi manufatti, per la quale sente un profondo senso di appartenenza.

E’ la nostra amica comune che la sollecita a rivelare alcuni episodi significativi legati alla sua creatività, la sua riservatezza le impedisce di ostentare ciò che per chiunque altro sarebbe, quasi, scritto sui biglietti da visita: “sì….in effetti Sarah Ferguson, moglie di Andrea d’Inghilterra, mi ha convocata al castello di Windsor, dopo aver visto un mio bracciale, e ha voluto acquistare alcuni miei gioielli per sé e le sue figlie”.

Scusa……e lo dici così? Com’è successo che abbia potuto vedere questo tuo bracciale?
“Perchè una delle mie sorelle, imprenditrice, alla quale sono molto legata, che lavora a Londra e con Buckingham Palace. Un giorno indossava un mio bracciale, che è stato notato da Sarah Ferguson. Questa le chiese di convocarmi, così andai al castello di Windsor: ero in una dimensione quasi surreale. Tornai alla realtà quando mi resi conto che nei porta fotografie sui mobili del salotto in cui ero seduta era raffigurata la Regina Elisabetta!!! Quando arrivarono Sarah e le figlie, mi trovai di fronte persone simpatiche, alla mano, lontane da qualsiasi etichetta, che vollero acquistare diversi dei miei monili. L’anno successivo, a una mostra che organizzai a Londra, le figlie di Sarah Ferguson e Andrea d’Inghilterra, vennero a trovarmi indossando i miei orecchini, cosa che non passò inosservata alla Stampa britannica”.Fallica gioielli
Racconta che anche Rania di Giordania ha un paio di suoi orecchini “li ha acquistati dicendomi che li avrebbe condivisi con la figlia”. I suoi gioielli sono arrivati in Oman, in Qatar, sempre con quello slogan “Made in Sicily, made with love”, Fatto in Sicilia, fatto con amore, al quale tiene moltissimo.
Nadia ha costruito tutto ciò contando solo sulle forze, sull’abilità delle sue mani. Nel tempo libero dalla sua professione di insegnante. Mi mostra un oggetto che, non a caso, si trova al centro della vetrina che ha all’interno del Caffè del teatro Massimo: una Sicilia in miniatura, creata con argento e vari materiali, a rappresentare tutto ciò che la Sicilia produce…ci sono frammenti di ceramiche, la natura, i prodotti della terra….ma ci sono anche degli spazi lasciati vuoti. Le chiedo perché.
“Quello è il nostro futuro -spiega Nadia -, ciò che ancora dobbiamo costruire. Quello è lo spazio che dovranno riempire i nostri giovani, sono loro il nostro futuro. Non possiamo permettere che questo grande patrimonio che sono i nostri ragazzi continui a lasciare la Sicilia. Io mi aspetto che si possano creare le condizioni perché i giovani restino e possano continuare a riempire questi spazi che ho lasciato vuoti…..”

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