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La tana e Gli amori di Anaïs

La tana e Gli amori di Anaïs sono i film che L'Inchiesta Sicilia vi invita a vedere

di Massimo Arciresi

A proposito di questi due…

Segnalazioni cinematografiche

La tana (Italia, 2022) di Beatrice Baldacci con Irene Vetere, Lorenzo Aloi, Helene Nardini, Elisa Di Eusanio

La tana

Esordio felice (e personale) nel lungo di Beatrice Baldacci, fatto di pochissimi efficaci elementi, capace di spostare con grazia e coerenza l’attenzione dal protagonista maschile alla sua “controparte” femminile, ovvero dal timido giovanotto Giulio (il calzante Aloi), pronto a dare una mano ai suoi nella tenuta di campagna, all’enigmatica Lia, vicina “ritrovata” di qualche anno più grande (Vetere, già con Virzì), alle prese con una gravosa situazione. La giovane, non così inscalfibile (vedi l’invito a merenda), intriga, stuzzica, mette in pericolo il ragazzo (come scenderà dall’albero? Per una volta non importa), ma è un incontro decisivo per entrambi. Dal coming of age (o educazione sentimentale) si passa a lambire – senza timore di controversie – un tema spinoso, ingentilito però dalle scelte registiche.

Gli amori di Anaïs (Les amours d’Anaïs, Francia, 2021) di Charline Bourgeois-Tacquet con Ana ïs Demoustier, Valeria Bruni Tedeschi, Denis Podaydès, Jean-Charles Clichet


Gli amori di Anaïs

Anaïs (Demoustier), ciarliera, caotica, ritardataria, morosa, non ha problemi a scaricare un fidanzato che la annoia per un maturo editore conosciuto a un party, ma in seguito è proprio la compagna di quest’ultimo, la scrittrice Émilie (Bruni Tedeschi, misurata e ancora doppiata), ad accattivarla. Il film della giovane segue i ritmi frenetici, le fobie, le ansie rinnovate (per la recidiva della madre, una Anne Canovas perfettamente accoppiata a Bruno Todeschini), finché, subentrato l’oggetto del desiderio, non rallenta e cambia praticamente di segno. Bourgeois-Tacquet, al debutto, guarda a Truffaut e Rohmer.

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