Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

In Sicilia aumentano le auto elettriche, ibride e i monopattini

In Sicilia nel 2021 aumentano le vetture ibride ed elettriche in circolazione (+125,8%), ma la strada per il rinnovo del parco circolante è ancora lunga. In regione circolano ancora 454.427 vetture Euro 0 e 1.443.855 Euro 3 o inferiore (42,2% del totale). L’età media? Oltre un’auto su due ha 15 anni o più. A livello provinciale crescono sensibilmente le auto ibride ed elettriche ma rappresentano ancora una quota minoritaria: a Ragusa si registra il tasso percentuale più elevato, mentre a Enna il più basso. Per quanto riguarda le vetture “meno green” (Euro 3 o inferiore), al primo posto per tasso percentuale troviamo Catania, che è anche la provincia in cui circola il maggior numero di auto inquinanti Euro 0.

di Redazione

Le auto elettriche, ibride e i monopattini elettrici (questi ultimi li vediamo sfrecciare anche pericolosamente e spericolatamente nel traffico cittadino) sono aumentati sensibilmente negli ultimi anni. E malgrado o grazie, a seconda della prospettiva, alla pandemia che scoraggia l’uso dei mezzi di trasporto pubblico, i monopattini hanno avuto davvero un incremento considerevole.
Così, i monopattini, insieme con auto elettriche e vetture ibride, sono entrati di prepotenza, da un paio di anni, nel paniere Istat che monitora i comportamenti delle famiglie italiane per determinare l’andamento dei prezzi al consumo. Ma possiamo davvero parlare di una svolta green?

Forse è un po’ presto ma dopo il decreto per mitigare l’aumento del prezzo dei carburanti, la scelta dell’auto diventa sempre più importante. Ibride, elettriche, ma anche le alimentazioni tradizionali nuove e usate di nuova generazione, possono perlomeno contribuire a contenere i consumi. Ma qual è la fotografia in Italia?

Le vendite di auto ibride ed elettriche stanno crescendo sensibilmente, tanto da rappresentare nei primi due mesi dell’anno ben il 41,2% sul totale di auto nuove (al netto del noleggio). Inoltre, nel 2021 il parco auto circolante di auto ibride ed elettriche in Sicilia, rispetto al 2020, è più che raddoppiato (+125,8%), passando da 16.518 vetture a ben 37.296. Eppure, secondo l’analisi del Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI – Automobile Club d’Italia, il parco circolante nel 2021 nella regione resta comunque datato e obsoleto, nonostante si registrino piccoli miglioramenti.

Delle 3.418.030 auto in circolazione, le ibride ed elettriche rappresentano solo l’1,1% (nel 2020 era del 0,5%), con le elettriche che si fermano allo 0,1%.
Ma non è una questione di alimentazione, dato che molti modelli benzina o diesel di nuova generazione hanno un impatto “ridotto” sull’ambiente e sui consumi. Infatti, dall’analisi di AutoScout24, bassa penetrazione delle auto “elettrificate” si aggiunge un parco circolante che vede 1.443.855 vetture (42,2% del totale) con una classe di emissioni Euro 3 o inferiore, con 454.427 addirittura Euro 0 (13,3%). Anche considerando l’età media, oltre un’auto su due (52,1%) ha 15 anni o più.

Sicuramente la strada è quella corretta ma ancora lunga per un rinnovo radicale, frenato al momento anche dalle vicende di stretta attualità come la carenza dei microchip che ha colpito soprattutto il nuovo e la delicata situazione politica internazionale. Una cosa è certa. In questo momento per i consumatori il fattore economico resta prioritario, ed è per questo che gli incentivi per l’acquisto di auto nuove da un lato e l’ampia disponibilità di auto usate di nuova generazione sul mercato digitale, che permette di acquistare vetture di qualità a prezzi più “contenuti”, possono favorire questo percorso di “svecchiamento”. Su AutoScout24, infatti, oltre alle vetture nuove, ben il 58% dell’usato presente è Euro 6 e quasi sei su dieci hanno 5 anni o meno.

Qual è la fotografia a livello provinciale?

Partiamo dalle auto ibride ed elettriche. Pur registrando nel 2021 una crescita sensibile rispetto al 2020, in tutte le province le ibride ed elettriche hanno un livello di penetrazione ridotto. In particolare, a Ragusa, dove si registra comunque il tasso più alto tra le province, sono solo il 1,5% rispetto al totale delle auto in circolazione. Seguono Siracusa (1,4%), Palermo (1,3%), Messina (1,1%), Trapani (1%), Catania (1%), Caltanisetta (0,8%), Agrigento (0,8%) e, fanalino di coda, Enna (0,7%). E se si considerano solo le “elettriche”, non si va oltre lo 0,1%.
Le province che hanno visto la crescita maggiore di auto ibride ed elettriche rispetto al 2020 sono Caltanisetta ed Enna, aumentate rispettivamente del +189,5% e +181,3%.

E se guardiamo la classe di emissioni?

Il tasso più alto di vetture “meno green”, ovvero con una classe Euro 3 o inferiore, si registra a Catania con il 46,5% sul totale delle auto in circolazione nella provincia. Seguono Enna (44,9%), Agrigento (43,4%), Messina (42,1%), Ragusa (41,5%), Trapani (41,3%), Caltanisetta (40,9%), Palermo (38,9%) e Siracusa (38,9%). Se si considerano solo le auto più inquinanti Euro 0, è sempre Catania la provincia sia con il valore percentuale più alto (16%) sia per numero di auto in circolazione (134.265).

“L’analisi di AutoScout24 ha confermato come il parco circolante italiano sia sempre datato, quindi poco sicuro e inquinante afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi di AutoScout24Ci sono stati piccoli passi in avanti, soprattutto sul fronte delle ibride ed elettriche, ma con questo trend ci vorranno anni per avere un rinnovo importante e significativo. Per questo, oltre alla spinta del mercato del nuovo, dove gli incentivi giocano un ruolo importante, il cambiamento può essere sostenuto anche dall’offerta di auto usate di nuova generazione presente sul web, e in particolare sui marketplace. Un parco auto digitale veloce e facilmente accessibile, che offre un’ampia gamma di autovetture di qualità per tutti i budget, comprese le auto usate elettriche e ibride. Su AutoScout24, infatti, ben il 58% dell’usato presente è Euro 6e quasi sei su dieci hanno 5 anni o meno. Senza contare la disponibilità immediata, un netto vantaggio rispetto al mercato del nuovo penalizzato dalla crisi dei microchip.”

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