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Festival Anassimandro, la musica incontra la filosofia

Festival Anassimandro, due giornate, intense e piene di appuntamenti, organizzate dall'associazione OneDrop...

di Redazione

Del filosofo Anassimandro ci è stato tramandato un frammento che sembra essere la prima testimonianza scritta riguardante la filosofia. Il frammento dice: «Da dove infatti gli esseri hanno l’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo»

 

di  Liliana Serio

Nessuno stupore, quindi, se la seconda edizione dedicata a questa affasciante disciplina porti il nome di questo importante filosofo greco, che tradizione vuole abbia inventato lo gnomone, conosciuto anche come orologio solare e disegnato una carta geografica delle regioni abitate della Terra.

 

Forme di Vita/Vita delle Forme

Forme di Vita/Vita delle Forme è il tema principale sul quale vertono gli incontri di due giornate (ieri e oggi), intense e piene di appuntamenti, organizzate dall’associazione OneDrop. Scopo precipuo è quello di fondere la soavità della musica, di un genere che va al di là delle regolari classificazioni, e alcuni temi accademici di grande rilevanza, permettendo al pubblico di accostarsi e di approfondire argomenti delle scienze umane, spesso non sufficientemente trattati.

Al di là del puro formalismo accademico, la filosofia abbraccia e sposa la musica intrattenendo gli ospiti e fornendo loro un punto di vista diverso ricorrendo ad esempio ad “un omaggio al compositore americano James Tenney considerato uno dei fondatori dello spettralismo, ma anche di altri movimenti d’avanguardia storica, quali il Fluxus che consisterà nell’esecuzione di alcuni dei suoi “Postal pieces” eseguiti da alcuni dei più interessanti solisti siciliani di musica contemporanea”.

Sofia_Diniz
Sofia_Diniz

Ancora, personalità del calibro dello scrittore Aurelio Pes (in foto), del botanico Manlio Speciale, Giorgia Visentin, Marco Carapezza e Luca Cinquemani o musicisti come Sofia Dinez offriranno con i loro interventi importanti spunti di riflessione.

Andare al cuore della filosofia senza alcuna restrizione, affrontando un tema divenuto ormai centrale all’interno del dibattito antropologico-filosofico: il rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

Tematica che verrà affrontata analizzando il concetto di ‘animale’ a partire da Wittgenstein e von Uexküll, passando per la biopolitica di Foucault e Agamben fino ad arrivare all’”Artico Nero la lunga notte dei popoli dei ghiacci”, affrontando la distruzione delle culture native presenti al Polo Nord. Un viaggio che amalgama elementi diversi, talenti nostrani e non solo, che insieme riescono a dare vita ad un dibattito-spettacolo che ancora una volta conferma e sfata quel mito, ormai insopportabile come un nodo alla gola, che relega la vivacità culturale della città di Palermo al provincialismo.

 

Gianni Gebbia, cuore del Festival Anassimandro

Non ci si poteva aspettare nulla di meno da Gianni Gebbia, cuore del Festival Anassimandro e direttore artistico della manifestazione, capace di congiungere sapientemente ispirazioni che giungono dal passato,musica contemporanea e improvvisazione, in grado di dare vita ad atmosfere affascinanti e quasi panottiche.

L’eclettico artista si approccia al jazz come autodidatta prendendo parte a diverse jam session con musicisti americani, per poi trasferirsi in America per diverso tempo. Ad oggi è considerato, insieme a NedRothenberg e John Butcher, uno dei più importanti esponenti dell’improvvisazione in solo e del free jazz in Italia. Molti artisti, tra i quali ricordiamo il sassofonista Colin Stetson, oppure Ryoko Ono, John Berndt e il chitarrista Mick Barr, hanno confermato di aver tratto ispirazione e di essere stati influenzati dal lavoro di Gebbia.

Per maggiori dettagli, ecco il programma:  https://drive.google.com/file/d/0B8T_LwBxrz4PNzdGeWlTSFFsYTA/view?usp=sharing

 

 

 

 

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