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Donne, corpi, territori: il seminario Etnografie del contemporaneo

Weekend con la presentazione del volume su Pitré e Salomone Marino, pubblicato dalle Edizioni Museo Pasqualino e nuovo appuntamento con Sicilian Puppets Series. Inizia oggi un interessante ciclo di seminari in streaming

di Redazione

Arrivato alla V edizione con un numero sempre crescente di partecipanti, quest’anno il seminario permanente Etnografie del contemporaneo sarà dedicato al tema Donne, corpi, territori e si svolgerà in diretta streaming ogni venerdì alle 17, da oggi, 9 aprile, al 28 maggio.

Coorganizzato con il Centro Zabut, in collaborazione con Non una di meno – Palermo, la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Università degli Studi di Palermo – Dottorato di ricerca in Scienza della cultura e in Scienze umanistiche, il ciclo di seminari mira ad offrire un’occasione di confronto e approfondimento delle più recenti pratiche di decolonizzazione del femminismo. Le studiose, ricorrendo agli strumenti di indagine degli studi di genere nelle loro diverse diramazioni, offrono una riflessione a più voci sulle forme di rappresentazione del femminile e la relazione tra donne, corpi e territori.

Oggi pomeriggio alle 17, introdurrà il ciclo di seminari Anna Curcio con “Donne e capitale: l’ipotesi del femminismo marxista della rottura”.
L’ipotesi di un femminismo marxista «della rottura» fa riferimento all’incontro proficuo e critico tra marxismo e femminismo radicale, aperto dalla pubblicazione, nel 1972, di “Potere femminile e sovversione sociale” di Mariarosa Dalla Costa (in dialogo con Selma James). Un femminismo «militante» e transnazionale, mosso dall’urgenza di un’analisi teorica per l’intervento politico, che ha calato la critica femminista nei rapporti sociali di produzione e riproduzione, e rotto con la tradizione teorica marxista e il femminismo emancipazionista di sinistra.

Non è una «scuola» ma un metodo che ha portato in primo piano il valore produttivo della riproduzione (ignorato dal marxismo, prospettive femministe comprese) e l’antagonismo di classe delle donne naturalizzate al lavoro riproduttivo (largamente misconosciuto dai movimenti rivoluzionari del tempo). Il seminario ne ripercorre gli sviluppi, tra loro eterogenei e finanche divergenti, a partire dalla campagna internazionale Wage For Housework, passando per la critica al lavoro domestico di Alisa del Re, le riflessioni sull’accumulazione originaria di Silvia Federici e Leopoldina Fortunati, fino ad alcune analisi più recenti che da quella medesima prospettiva hanno guardato alle trasformazione del lavoro produttivo e riproduttivo nella cosiddetta transizione postfordista e nella crisi. Si proverà, infine, a produrre alcune considerazioni circa l’attualità di queste analisi. Al netto delle profonde trasformazioni che interessano oggi la sfera riproduttiva e il lavoro delle donne, infatti, l’ipotesi teorico-politica del femminismo marxista «della rottura» continua ad offrire utili chiavi interpretative, a patto però di saperla portare oltre se stessa, proprio come le compagne fecero allora con Marx.

Chi è Anna Curcio

Anna Curcio, saggista e traduttrice militante, studia i conflitti e le trasformazioni del lavoro nel rapporto con la razza e il genere. Ha curato la traduzione italiana dei saggi di Silvia Federici, Il punto zero della riproduzione (2014 e 2020), Reincantare il mondo (2018) e Genere e Capitale (2020). Di recente ha pubblicato Introduzione ai femminismi (2019) e Black fire (2020). Fa parte del comitato editoriale di «Machina» (DeriveApprodi) e ne cura la sezione Vortex.

Qui il modulo d’iscrizione:https://docs.google.com/forms/d/15ud7FZhjeYZx7qYOj5lpM0MScSokdPhsbu2H9YinqZw/viewform?gxids=7628&edit_requested=true
Il seminario sarà fruibile in diretta streaming su: 
ZOOM: https://zoom.us/meeting/register/tJcvf-qhqjgvG9ApakUOoBXrFPte3bvYkapB. 
FACEBOOK: https://www.facebook.com/museoantonio.pasqualino
YOUTUBE:https://www.youtube.com/channel/UCB4FEyRenKlkSNrgVi-SCkw

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