Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Artisti targati Cast Agency

di Patrizia Romano

Nata per aiutare i giovani artisti a emergere nel mondo della musica, Cast Agency, l’agenzia di management, produzione e distribuzione musicale di Palermo annovera, già, più di trenta artisti… E siamo solo agli inizi. Progetti, ambizioni e obiettivi. Ne parliamo con i fondatori.

 

di Patrizia Romano

In un momento in cui la crisi colpisce inesorabilmente tutti i settori dell’arte, i giovani rappresentano la fonte privilegiata dalla quale attingere le risorse necessarie per un rilancio del settore artistico. Ed è proprio dai giovani e per i giovani che nasce Cast Agency, l’agenzia di management, produzione e distribuzione musicale di Palermo.
Si tratta di una struttura che, al momento, vede coinvolti trenta tra musicisti e cantanti, ma l’obiettivo è quello di allargare il campo ad altri artisti siciliani in un’unica squadra di lavoro.

Cast Agency nasce dall’esigenza di dare spazio a giovani artisti che, diversamente, non riuscirebbero a trovare uno sbocco per la loro voglia di suonare ed esibirsi di fronte a un pubblico. Ma in che modo Cast Agency vuole rappresentare il trampolino di lancio per i giovani talenti? Ne parliamo con Mariano Tarsilla, uno dei fondatori dell’agenzia musicale, già responsabile, insieme a Luigi Gattuso, della scuola di musica e canto Cast.

E’ la prima volta che nasce in Sicilia una struttura del genere?
“E’ la prima volta che un’agenzia nasce a supporto di giovani artisti che ancora non hanno un mercato. Tutto ciò che esiste sul mercato muove dalla vendita di artisti che già hanno pubblico. Qui è l’esatto contrario”.

Come si rapporta una struttura di questo tipo con il territorio palermitano, sì prolifero di giovani talenti, ma poco avvezzo all’organizzazione, alla cooperazione e a tutto ciò che sa di coordinamento?
“Con la buona volontà e la convinzione che con un piccolo passo dopo l’altro si possa fare un grande cammino”.

Quale genere musicale prediligerete?
“Nessuna predilezione particolare. Una sana propensione al pop e al rock, ma senza nessuna preclusione per sommi generi”.

Ci sarà uno spazio per il genere classico?
“Al momento non è facile prevederlo”.

Quanto vuoto c’è attorno al mondo della musica siciliano?
“Tanto vuoto, a fronte di tanti talenti. Ma l’obiettivo è costruire qualcosa e colmare questo vuoto”.

Cosa ne pensate dei Talent show? 
“Positivamente. Quando la musica gira è sempre un bene. E molti grandi artisti sono usciti dai talent. Senza queste trasmissioni, probabilmente, non li avremmo mai conosciuti”.

In che modo si daranno ai giovani artisti opportunità di lavoro? Avete già progetti concreti in tal senso?
“Dando la possibilità di suonare, procacciando concerti, collaborazioni artistiche e spazi nei club e nei grandi palchi cittadini”.

Quali sono i vostri contatti con il mondo della musica sul piano nazionale?
“Dopo 11 edizioni in 15 anni di SolMusic, sul cui palco sono passati tutti i più grandi artisti (PFM, Elio e le storie tese, Bluvertigo, Negrita, Raf, Irene Grandi, Eugenio Finardi, Jonas Hellborg, Shawn Lane), i contatti sono parecchi e basati su ottimi rapporti personali”.

Quanto faticano i giovani artisti siciliani per ritagliarsi uno spazio nel vasto mondo discografico, rispetto ai musicisti del resto d’Italia?
“Molto di più, come per tutto il resto”.

Come si articola il mondo discografico in Sicilia? Esistono strutture accademiche sufficienti a dare una guida a chi si accinge nel mondo della musica?
“C’è un proliferare di strutture. Purtroppo ancora con risultati non sufficienti. Stiamo lavorando anche per questo”.

Qual è il generale musicale verso cui protendono i giovani musicisti siciliani?
“C’è di tutto. Per fortuna”.

Quanto e come le istituzioni aiutano i giovani artisti?
“Pochissimo. E spesso è difficile avere un interlocutore. E’ tutto troppo farraginoso”.

Cosa suggerite ai giovani che vogliono intraprendere un percorso musicale?
“Di studiare. Di impegnarsi. E confrontarsi con il mondo e non solo con gli amici vicini”.

 

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