Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Al cinema – Ricominciamo da capo

In arrivo al cinema ben tre film che sembrano discendere direttamente da un capolavoro del 1993. Ma non sono certo i primi…

di Massimo Arciresi

In arrivo al cinema ben tre film che sembrano discendere direttamente da un capolavoro del 1993. Ma non sono certo i primi…

 

di  Massimo Arciresi

In 2:22 – Il destino è già scritto, thriller firmato da Paul Currie, in sala attualmente, un controllore del traffico aereo, sospeso dai suoi delicati incarichi per aver quasi provocato un disastroso incidente, si accorge – mentre s’innamora di una delle scampate vittime, conosciuta per caso – della ripetitività di specifici eventi (si verificano quotidianamente alla stessa ora) e individua uno schema che affonda le radici nel passato.

2_22_il_destino_è_già_scritto
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Ancora più straniante la situazione che capita alla giovane protagonista dell’imminente Prima di domani, di Ry Russo-Young: rivive un’identica giornata che si conclude con un mortale impatto stradale, in un insensato loop temporale.
Qualcosa di molto simile accade alla bionda al centro di Auguri per la tua morte, diretto da Christopher Landon, in uscita a novembre: nella data del suo compleanno è pugnalata da uno sconosciuto e si risveglia per ripercorrere, incessantemente e inspiegabilmente, il medesimo giorno “festoso” dalla conclusione tragica, cercando di capire – una volta abituatasi al meccanismo – chi vuole ammazzarla.

Al di là di alcuni elementi del primo lungometraggio descritto, che condivide con l’ultimo la sinistramente evocativa ipotesi che la vita possa concludersi al compimento degli anni ma tradisce numerose altre influenze cinematografiche (da L’altro delitto a Predestination), sembrano tutti “figli” di una grande commedia del 1993 (valore e popolarità crescono con i decenni), orchestrata da Harold Ramis e interpretata dal suo amicone Bill Murray, quel Ricomincio da capo ambientato in una cittadina della Pennsylvania durante l’ormai famoso Giorno della Marmotta – 2 febbraio – che costituisce pure il titolo originale della pellicola, al termine del quale un meteorologo cinico e svogliato resta bloccato nell’odiato luogo, costretto da chissà quale fato a ritrascorrere quella – è il caso di dirlo – ricorrenza. Per chi non se ne ricordasse, ne esiste un (meno brillante) remake italo-spagnolo del 2004 orchestrato da Giulio Manfredonia, È già ieri, con Antonio Albanese.

Il concetto, in sostanza, è semplice: per migliorare se stessi o per superare le avversità bisogna allenarsi a cogliere le sfumature del mondo che ci circonda, e se è la cronica mancanza di tempo (spesso imposta da frenetiche routine) a impedircelo, ecco che l’universo ci viene incontro dandoci una possibilità – paradossale e all’occorrenza snervante – per riflettere su errori e inadempienze. Un’ottima trovata, che in una fase di crisi d’idee, non solo a Hollywood, sta rischiando di farsi format, o peggio di diventare trendy. Colpisce l’assembramento di rielaborazioni del riuscitissimo plot originale; tuttavia, se guardiamo indietro, i tentativi di reimpostazione erano già numerosi e variabili. Se ci limitiamo a quelli più evidenti, dobbiamo cominciare da Source Code (2011) di Duncan Jones, che vede il soldato Jake Gyllenhaal costretto a sventare un attentato su un treno; ha otto minuti per trovare la bomba, e a ogni deflagrazione la frenetica ricerca inizia di nuovo. Anche Tom Cruise ha il suo bel da fare in un altro lavoro di fantascienza (per la regia di Doug Liman), Edge of Tomorrow – Senza domani (2014), dove la Terra è bersaglio di un’invasione aliena che un ignaro maggiore dell’esercito può sventare, ridestandosi qualche ora prima della sua uccisione; una reiterazione assurda che gli permette di acquisire informazioni e combattere l’apparentemente invincibile nemico. Come si vede, il trapasso si rivela un espediente ricorrente per fare quel “balzo indietro” che permette alla trama di evolversi e avvincere. Invece nella dozzinale commedia di Dan Beers Io vengo ogni giorno (ancora 2014) il “veicolo” è l’eiaculazione precoce di cui soffre il liceale John Karna: ogni orgasmo gli permette di tornare indietro e correggere i suoi comportamenti, sentimentali e studenteschi. Insomma, gli sceneggiatori continuano a sbizzarrirsi sul tema; ma noi preferiamo sempre la radiosveglia di Murray che trasmette I Got You Babe.

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