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M5S Palermo- Da 4 anni attendiamo giustizia

Ha fatto molto discutere la vicenda delle firme false a Palermo del M5S, solo l'apice di una lunga storia di questioni irrisolte all'interno del Movimento 5 Stelle palermitano...

di Redazione

Ha fatto molto discutere la vicenda delle firme false a Palermo del M5S, vicenda che rappresenta solo l’apice di una lunga storia di questioni irrisolte all’interno del Movimento 5 Stelle palermitano.

 

di  Fabio D’Anna*

Lo scandalo ha suscitato scalpore proprio perché riguardava una forza politica che dell’onestà ha fatto una sua bandiera ed uno slogan urlato, sempre però contro l’altra parte della casta politica.
La magistratura, come è ovvio, farà il suo lavoro e le persone indagate non potranno che essere allontanate dal M5S, va dato atto che si tratta già di un passo avanti rispetto ad altri partiti, in cui spesso accade che diversi personaggi indagati mantengono intatto il loro ruolo politico, anche se rimane pur sempre il minimo di ciò che tutti noi auspicheremmo dalla classe politica.
Rimane il nodo irrisolto, tutto politico, delle motivazioni che hanno spinto il M5S a non approfondire prima queste vicende, ricordo che sulla vicenda palermitana abbiamo speso tanto tempo per cercare di contattare Grillo o il suo staff, inviato email e lettere, ed altro non potevamo fare visto che non apparteniamo a quel gruppo di fortunati (Nutiani compresi) in grado di contattarli direttamente. Quelle email oggi Grillo può dire di non averle mai lette o di non averle mai ricevute e noi non possiamo certo produrre prove inconfutabili del contrario. Adesso però che è acclarato che il gruppo facente capo a Nuti, nonostante la tenera età politica, possiede alcuni scheletri nell’armadio, ci vorrebbe anche il coraggio di aprirlo tutto e verificare se esistono altre questioni irrisolte su cui fare chiarezza.

Ad esempio, durante le parlamentarie 4 persone di Palermo (invise a Nuti) sono state escluse dalla lista dei possibili candidati dallo staff senza alcuna spiegazione, era arrivata solo una email che diceva ‘sei escluso per mancanza dei requisiti’, cosa non vera perché i requisiti, fra l’altro dallo staff liberamente scelti, erano tutti rispettati. L’email recapitata il venerdì sera prima del famoso lunedì in cui si iniziò a votare alle parlamentarie, impossibili quindi da rettificare. Nonostante le nostre rimostranze, lettere ed email lo staff non si è degnato mai di dirci che cosa lo ha indotto ad escludere delle persone che avrebbero potuto legittimamente prendere il posto dei suoi attuali portavoce nazionali. In una nota su un giornale Nuti, finalmente dopo anni, dichiara che fu lo staff a prendere quella decisione dopo una serie di segnalazioni arrivate. Arrivate da chi? Possibile che per escludere delle persone dal parlamento bastino delle segnalazioni non verificate? Queste segnalazioni erano anonime o no? Possiamo sapere chi fece quelle segnalazioni (con molta probabilità semplici calunnie)? Perché Grillo o lo staff non si presero la briga di sentire le persone interessate? Possiamo sapere che cosa era scritto in tali segnalazioni? Vogliamo davvero far luce su tutta questa vicenda? Ricordo a Grillo che i suoi portavoce nazionali sono in parlamento perché (loro) hanno potuto partecipare alle parlamentarie, parlamentarie che sono state negate ad altri solo per indiziarie segnalazioni, parlamentarie che imponevano per la partecipazione il requisito di essere già stato candidato con il M5S ed inoltre che per la maggior parte di loro tale requisito è stato reso effettivo proprio dalla candidatura alle comunali, partecipazione alle comunali che non sarebbe stata possibile senza la presentazione di documentazione che oggi sappiamo piena di firme false.

Marco Tullio Cicerone già duemila anni fa diceva: “Non può essere veramente onesto ciò che non è anche giusto”. Amministrare con giustizia significa tener conto delle dichiarazioni di tutti, valutare i fatti e proclamare sentenze commisurate alle colpe di ognuno. Può candidarsi un partito ad amministrare il governo del paese se non dimostra di saper governare con giustizia le questioni interne al proprio partito? Speriamo che il M5S dimostri di aver fatto tesoro dei propri errori e dia delle spiegazioni, la trasparenza e l’onestà non sono slogan da urlare, vanno praticate quotidianamente, il vero cambiamento si ottiene con l’esempio ma mi rendo conto ormai che il buon esempio parte sempre e solo dal basso. Noi abbiamo atteso per 4 anni risposte, adesso è davvero troppo tardi, tuttavia se Grillo e lo staff vogliono ancora distinguersi per onestà intellettuale possono ancora dire tutta la verità, meglio tardi che mai.

*Decidiamolo Insieme – Movimento di Democrazia Diretta

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