Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
Il fondamentalista riluttante (The Reluctant Fundamentalist, USA/GB/Qatar, 2012) di Mira Nair con Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland
Tratto dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid, il film della Nair, che è più attenta alle sfumature che prolissa, descrive l’ascesa di un brillante pakistano, divenuto un consulente finanziario “squalo” negli Stati Uniti, guardato con sospetto dopo l’11 settembre e ritornato nel suo Paese da professore “sovversivo” (almeno così ritengono i servizi segreti che lo spiano). Changez (è il nome del personaggio interpretato con sensibilità da Riz Ahmed) non è irreprensibile, tradisce la propria umanità soprattutto quando sbaglia, è piuttosto sincero, e questo fa di lui un bersaglio, del suo prossimo e del “nemico”. Una situazione (ricostruita in un parallelismo presente-passato) che evita di deflagrare solo grazie a un gesto illuminato “fuori campo”, insperato, sconosciuto, uno di quelli che fermano le guerre.
Oppure…
Into Darkness – Star Trek (Star Trek – Into Darkness, USA, 2013) di J.J. Abrams con Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch
Secondo (e ultimo?) capitolo del reboot firmato da J.J. Abrams, connotato ancora da azione incalzante, ironia, fascino, con qualche probabile taglio di sceneggiatura o di montaggio (alcuni spunti non “sbucano”) e dei significativi riferimenti alla contemporaneità (soprattutto al terrorismo). Anche stavolta il carattere maggiormente rispettato (dai compagni d’avventura e dagli autori) appare Spock (impressione non per niente suggellata dall’ulteriore cameo di Leonard Nimoy); per il resto, non si può dire che ci si annoi, ma un po’ dello spirito originale è smarrito. Ottimo il cattivo di Cumberbatch.
La frase della settimana
«Essere buoni è un racket!» La filosofia del bookmaker newyorkese con il pelo sullo stomaco Vince Vaughn in Una ragazza a Las Vegas (Lay the Favorite, USA/GB, 2012) di Stephen Frears
