Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Silvana Di Liberto: parte dalla Sicilia e conquista un pubblico internazionale

Nata a Monreale, Silvana Di Liberto comincia a muovere i primi passi nel mondo della musica sin dalla più tenera età. Sino a 20 anni, porta la sua musica in giro per l'Italia. A 21 anni, lascia il Bel Paese e parte alla conquista di un pubblico internazionale. Le tappe della sua carriera artistica raccontate a L'Inchiesta Sicilia dalla stessa artista

di Patrizia Romano

C’è chi la passione per la musica l’acquisisce. C’è chi con la passione per la musica ci nasce. Silvana Di Liberto, cantante di origini siciliane, rientra tra quelli che la musica ce l’hanno nel DNA.
Nata a Monreale, comincia a muovere i primi passi nel mondo musicale da piccolissima. Inizialmente, partecipando a spettacoli canori, esibendosi nei teatri, cantando nei locali e nelle feste di piazza. Poi, spingendosi più in là, fino a conquistare un pubblico internazionale.
Fino a 20 anni, il suo circuito artistico è il Bel Paese. Gira tutta l’Italia, attraversa lo Stivale in lungo e in largo, ma non ne oltrepassa i confini.

In giro per il mondo

Consumato il suo primo ventennio artistico in Italia, a 21 anni, la lascia, intraprendendo un nuovo percorso professionale, che la porterà in giro per tutto il mondo, espandendo la sua musica.
Viaggia tanto, fino a fermarsi in Spagna, dove vive attualmente. E’ in Andalusia che Silvana Di Liberto trova la propria dimensione e il proprio equilibrio.


“La Famiglia”


Con Jorge Guedes alla batteria e Miguel Dias alla chitarra, entrambi portoghesi, dà vita al gruppo musicale “La Famiglia”.
Il suo repertorio spazia dal jazz al blues, alla bossa nova, samba, swing, classici italiani e francesi, boleros, son, pop, rock, reggae, funky, musica 70/80 e da ballo. Canta in 5 lingue: inglese, italiano, francese, spagnolo, portoghese e le parla quasi tutte.
Un percorso intenso quello della cantante siciliana che parte dalla Sicilia, attraversa il mondo e arriva in Andalusia.
Abbiamo ripercorso le tappe artistiche della cantante sicula assieme a lei, in cui si è raccontata in maniera schietta e passionale.

Le prime tappe

L’Inchiesta Sicilia – Fin da piccola, partecipi a spettacoli canori. Da ragazzina, ti esibisci cantando nei teatri, nei locali e nelle feste di piazza. Cosa ha fatto scattare dentro di te quel “quid” che ti ha proiettata nel mondo musicale in un’età così tenera?
Silvana Di Liberto – In tutta franchezza credo che percepiamo fin da piccoli quando siamo predisposti a qualcosa, nel mio caso la passione particolare nei confronti della musica non mi ha mai abbandonata e sapevo che nel futuro sarei diventata quello che sono oggi. E’stato il primo concorso canoro di Monreale dove per me si è aperta una piccola finestra sul mondo.

I primi passi fuori dall’Italia

L’Inchiesta Sicilia – A soli 21 anni, decidi di lasciare l’Italia e andare in giro per il mondo a portare la tua musica. Desiderio di esplorare nuovi orizzonti o voglia di scappare da un territorio diventato, forse, troppo stretto? Silvana Di Liberto – Non sopportavo più la mia comoda vita e quel quotidiano ripetitivo. Effettivamente mi sentivo come in una gabbia asfissiante da cui desideravo fuggire. Pur avendo tanto lavoro come artista, ero arrivata a un punto in cui avevo bisogno di un’esperienza internazionale. Così decido di lasciare l’Italia per intraprendere un lungo percorso musicale, diverso dal precedente, in cerca di nuove ispirazioni.

La fusione di tante culture diverse

L’Inchiesta Sicilia – In giro per il mondo per tanti anni. Cosa è venuto fuori dalla fusione di culture diverse?
Silvana Di Liberto – Sono successe tante cose nella mia vita che ti fanno maturare velocemente, però sono molto felice di tutto quello che è arrivato dopo. Negli anni ho acquisito tanta esperienza, ho imparato a credere in me stessa, a cavarmela da sola nei momenti più difficoltosi, a rispettare le opinioni degli altri anche se sono diverse dalle mie, a conoscere gente interessante di tutto il mondo e da loro attingere sempre qualcosa, a vivere con il mio compagno di nazionalità francese dove assimili un’ altra cultura, a capire che le differenze sono una risorsa e non una debolezza, a provare cibi nuovi che se fossi stata in Sicilia, non avrei mai osato assaggiare e, soprattutto, a parlare e cantare in tante lingue. Essere multilingue è vantaggioso e per me significa sapersi esprimere e comunicare, come lo fai quando parli la tua lingua nativa. Queste avventure mi hanno dato la possibilità di comprendere me stessa, i miei punti deboli, le mie angosce, i miei limiti, i miei valori e sopra di ogni cosa a realizzare il mio sogno.

La vita in Spagna

L’Inchiesta Sicilia – Adesso vivi stabilmente in Spagna? Perché proprio la Spagna?
Silvana Di Liberto – Dal primo momento che ho messo i piedi a Barcellona, mi sembrava di essere a casa, quindi qualcosa di particolare. Nel corso del tempo mi sono traferita in Andalusia, in un piccolo centro abitato di nome Ayamonte, alla frontiera con il Portogallo e questo mi permette di lavorare tra i due paesi. Gli spagnoli, come i portoghesi sono molto amabili, simpatici e aperti agli stranieri. Mi sento immensamente grata di vivere in questa bellissima regione, perché finalmente ho trovato il mio posto nel mondo.

La musica siciliana

L’Inchiesta Sicilia – Cosa hai portato nella musica d’oltralpe, della musica siciliana?
Silvana Di Liberto – Riferito al brano “Abballate Abballate”, ho trasformato questa allegra tarantella, in un ritmo chill out in versione flamenco e ho aggiunto una parte in lingua inglese. Per completare il mio omaggio alla mia bonita terra, ho associato il presentatore Giuseppe Virzì di Regalbuto, che vive in Brisbane Australia di radio Vetrina e TV Ciao USA di New York e alla melodia le pitture del maestoso Mauro Fornasero di Caltanissetta. Devo anche ringraziare il “maestro” Salvatore Magazzù, che attualmente ricopre il posto di prima tromba presso l’Orchestra Sinfonica Siciliana, che molte volte improvvisa in qualche brano dove io lo stravolgo e questo mi fà sentire legata, in qualche modo alla mia terra.

Cosa c’è della musica delle origini?

L’Inchiesta Sicilia – Oggi, spazzi dal jazz al blues, alla bossa nova, samba, swing, classici italiani e francesi, boleros, son, pop, rock, reggae, funky, musica 70/80 e da ballo.
Cosa c’è della musica delle tue origini in questi generi?
Silvana Di Liberto – Quando nei miei spettacoli dico al microfono che sono italiana, il pubblico mi chiede sempre di interpretare qualche brano che qualsiasi straniero conosce e in queste occasioni, ritorna quella ragazzina che cantava solo musica leggera italiana.

La music jazz siciliana

L’Inchiesta Sicilia – Ti specializzi in jazz. In fondo, questo jazz ha origini pure dagli immigrati siciliani. Cos’è che ti lega particolarmente a questo genere. Forse le sue remote origini?
Silvana Di Liberto – Sì, sono completamente d’accordo. Infatti, come hai ben detto, il jazz ha anche origini siciliane, perché il razzismo in America impediva ai musicisti neri di ricoprirsi di gloria e non avevano diritto di entrare in uno studio di registrazione. La Dixieland Jass Band guidata da Nick La Rocca, era composta da un gruppo di amici bianchi di origine siciliane e nel 1917 registrarono le prime testimonianze sonore del jazz. Per me, infatti, è come una rivendicazione a tutte quelle persone di colore che non si sono mai potute esprimere musicalmente, come lo faccio io. Ho iniziato ad interessarmi a questo genere proprio a Palermo, grazie a Giancarlo, in quei lontani tempi, era il proprietario del Gatto nero, dove allora si suonava puro jazz. Il jazz per me è magico perché la stessa nota può essere cantata, ogni volta, in un modo diverso…

Un pubblico internazionale

L’Inchiesta Sicilia – Il tuo target si estende alla popolazione italiana di tutte le fasce di età. Il tuo canto arriva dritto al cuore degli italiani, non solo per la qualità. Cosa trasmetti ai tuoi fans italiani oltre alle vibrazioni della tua voce?

Silvana Di Liberto – Credo che la gente apprezzi molto la mia semplicità, la spontaneità, il carisma, l’empatia, la professionalità di poter improvvisare canzoni nel momento e specialmente il mio sorriso contagioso. Quando sono in scena mi definisco una calamita che riesce ad attirare tutta l’attenzione delle persone che mi stanno davanti. Trasmetto quello che amo e si nota.

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