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Il fotografo senza titolo

di Redazione

Noto per la collaborazione artistica col celebre Barone tedesco Von Gloeden, Giovanni Crupi tra i due, era il fotografo senza titolo nobiliare. Ma è a lui che la Galleria Lanterna Magica ha dedicato una magnifica mostra.

Di Andrea di Napoli 

Intorno al 1885 gestiva una sala da posa a Taormina, ma il fotografo Giovanni Crupi è noto soprattutto per la collaborazione artistica col celebre Barone tedesco Von Gloeden. Di “buona famiglia”, ma non aristocratico, Crupi, tra i due, era, dunque, il fotografo senza titolo nobiliare.                

In occasione del decimo anniversario della propria intensa attività espositiva, artistica e commerciale, la Galleria Lanterna Magica propone una mostra di storiche fotografie realizzate a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento dal fotografo siciliano. Tutte le opere provengono dalla prestigiosa collezione del dottor Vincenzo Mirisola, fotografo, autore di parecchi saggi e, per l’appunto, raffinato collezionista, che ne ha anche curato l’esposizione.

Agli occhi dell’aristocratico tedesco Wilhelm Von Gloeden, la Sicilia di fine Ottocento dovette apparire come una incontaminata Arcadia e i giovani pastori e pescatori come figure legate più alla mitologia classica che alla realtà. E, infatti, come tali era solito ritrarli. Sebbene avesse realizzato molte delle sue fotografie insieme a Crupi, negli stessi luoghi e probabilmente utilizzando la medesima attrezzatura adeguata ad impressionare lastre di grande formato, il barone creò immagini inconfondibili che ci evocano un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, un paesaggio non tanto reale, quanto squisitamente estetico. Sono, invece, decisamente calate in una realtà contingente i soggetti in costume di Giovanni Crupi. Anche nelle sue architetture urbane e nei paesaggi è presente una maggiore autenticità certo più concretamente moderna. Comunque, riflettendo, ogni polemica sull’attribuzione di qualche fotografia appare sterile in ragione dell’amicizia e della sicura assenza di malafede da parte dei due fotografi, particolarmente originali oltreché galantuomini.

Tutte le stampe fotografiche esposte sono state prodotte per annerimento diretto, infatti risalgono ad un’epoca in cui la carta si impressionava direttamente a contatto con il negativo su lastra di vetro (“p.o.p.” direbbero quelli bravi!), senza eseguire alcun procedimento di sviluppo chimico (“d.o.p.”).

Alcuni esemplari sono stampati con la tecnica della carta salata che, per la verità, si utilizzava qualche decennio prima, ma si usava nuovamente impiegarla per le fotografie alle quali si intendeva conferire un aspetto artistico. Trattandosi di un procedimento di stampa ad uno strato, l’immagine giace direttamente tra le fibre della carta. Le altre fotografie presenti sono, invece, stampe all’albumina, una antica tecnica a due strati nella quale la presenza del legante “stacca” l’immagine dalla superficie della carta conferendo ad essa contrasto e brillantezza. Entrambi i procedimenti sono di natura argentica.

Le trentacinque opere esposte hanno una valutazione assai variabile che, partendo da circa 80-100 euro giunge fino ad oltre 2000, in base, come scrive lo stesso Vincenzo Mirisola nel capitolo “La collezione di fotografie e la loro valutazione” del volume “Era Palermo”(2008), ad una stima che tenga conto di cinque precisi parametri: importanza dell’autore, qualità estetiche, rarità e stato di conservazione, oltre che della presenza nella fotografia di luoghi famosi o di celebri personaggi.

La Galleria Lanterna Magica ha sede in via Goethe 43 a Palermo ed ospiterà nei propri locali la mostra “All’ombra di Von Gloeden. Giovanni Crupi fotografo a Taormina” fino al 31 gennaio 2014.

Orario: da Lunedì a Sabato ore 16,00-19,30. L’ingresso è libero.

 

 

 

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