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Saldi senza soldi

di Redazione

In linea con le previsioni, la stagione degli sconti parte male e prosegue senza grandi entusiasmi. A soffrirne soprattutto i negozi del centro storico, che cedono il passo agli outlet

 

Di Mariagrazia Sclafani

È un coro unanime: la stagione dei saldi invernali a Palermo si chiude con un bilancio in negativo. Un trend tristemente in linea con i dati nazionali: vendite in calo dal 10 al 40 per cento sin dalla prima settimana. Le famiglie palermitane, così come quelle milanesi del resto, hanno avuto serie difficoltà a fare acquisti a causa dei rincari, delle tasse e dell’Imu. È questo il quadro che emerge da un sondaggio di Confcommercio condotto tra i consumatori: «I dati finali confermano il trend iniziale negativo della stagione dei saldi. E non sono dati per nulla incoraggianti – dichiara il presidente di Federmoda Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio – A Palermo  i risultati sono in linea con quelli delle altre regioni d’Italia e sono molto deludenti. Tutta colpa della crisi economica e del mancato rilancio del turismo in città.»

Il picco negativo d’incassi è stato registrato nei negozi del centro storico. Le poche saracinesche rimaste aperte in via Maqueda e in via Roma non sono riuscite a risollevarsi da una stagione iniziata in perdita. Hanno sofferto pesantemente, inoltre, anche e soprattutto la concorrenza dei grandi centri commerciali. Questi ultimi sono stati di gran lunga preferiti dai palermitani come luogo per lo shopping: ne hanno apprezzato il servizio di parcheggio e di ristorazione interni. Molti genitori, inoltre, hanno scelto queste strutture perché a misura di bambino: niente pericolo di macchine e motorini, bambini liberi di muoversi e di divertirsi, grazie ai momenti di animazione pensati ad hoc per i più piccoli, durante il periodo degli sconti. Bambini contenti e genitori liberi di fare compere: un mix perfetto.
In clima di austerity, gli acquisti maggiori sono stati effettuati nei negozi in franchising di catene nazionali, da Benetton a Sisley, i monomarca, da Zara a H&M, e le griffe più in voga. Anche qui, però, non più di un capo. Boom di clienti all’interno degli outlet. A Palermo ormai ce ne sono tantissimi e durante il periodo degli sconti è possibile fare dei veri e propri affari. Chi ha potuto, ha puntato su sconti più alti e sui marchi più noti.
Non sono mancate le truffe. Solo 26 nella prima settimana di sconti le segnalazioni allo sportello di Federconsumatori Palermo.  «Ci sono stati pochi acquisti a saldo – argomenta Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Sicilia – l’anno scorso le telefonate di clienti gabbati erano almeno una quarantina. Tra i casi più eclatanti: maglioni venduti con i buchi delle placche antitaccheggio e borse difettose, per i quali i negozianti non garantivano il cambio o la restituzione dei soldi».

Oltre ad una ripresa economica, i palermitani auspicano una città più vivibile,  un centro storico chiuso al traffico ed una rete di servizi che renda marginale l’uso delle auto. Non resta che sperare nella prossima stagione.

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