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Rita Barbera: libera da schieramenti

Rita Barbera, candidata a sindaco per la città di Palermo, scende in campo in solitaria. Libera da schieramenti e senza coalizioni, punta sui cittadini: il suo punto di forza. A spiegarci il perché della sua candidatura e le linee guida delle sue proposte, è la stessa candidata in questa intervista rilasciata a L’Inchiesta Sicilia

di Patrizia Romano

Rivoluzionare, nell’immaginario collettivo, il concetto di politica. Un nuovo modo, quindi, di pensare alla politica, fatta di lavoro quotidiano, impegno e buona amministrazione.
E’ questo l’obiettivo di Rita Barbera, l’ex direttrice dell’Ucciardone e del Pagliarelli, candidata a sindaco di Palermo con il suo “Progetto Palermo”.

Libera dagli schieramenti

Quella di Rita Barbera è una candidatura svincolata dagli schieramenti politici precostituiti. Si tratta, come la definisce lei stessa, una “pacifica rivoluzione”, mirata a mettere al centro i cittadini, attraverso il civismo e non attraverso le coalizioni. Coalizioni dalle quali lei sfugge, dando vita a questa scesa in campo solitaria.

Un passato da direttore di carcere

A molti, Rita Barbera è nota per la sua dirigenza presso i due Istituti Penitenziari di Palermo. Un trascorso professionale durante la quale si è distinta per l’aspetto umano profuso in tanti anni lavoro. Ma anche un percorso che le ha consentito di entrare in un contatto diretto con le più disparate frange sociali.
Forse è il suo passato professionale, che l’ha spinta a vivere in trincea a farla sentire pronta a scendere in campo in politica a combattere in un’altra trincea, forse più dura e più complessa?
A spiegarci il perché della sua candidatura e le linee guida delle sue proposte, sarà la stessa candidata in questa intervista rilasciata a L’Inchiesta Sicilia.

Rita Barbera ci racconta la sua candidatura

L’Inchiesta Sicilia – Quella di Rita Barbera è una candidatura in solitaria. Scende in campo senza schieramenti.
Non pensa che questo possa metterla in posizione di grande svantaggio, rispetto agli altri candidati accompagnati dalle grandi coalizioni?

Rita Barbera – Io corro da sola per una scelta di libertà. So che è una condizione di svantaggio se si considerano vincenti la logica e le strategie politiche tradizionali, ma se invece, come io credo, il cambiamento deve passare anche attraverso modalità alternative, anche andare da sola e rivolgermi direttamente a cittadini e cittadine stanchi e sfiduciati della politica tradizionale, può essere vincente.

Movimenti civici

L’Inchiesta Sicilia – Lei scende in campo senza schieramenti, anche se le sue tendenze a sinistra sono sempre state chiare e ben definite, dopo la candidatura all’Ars con i Ds e col Pd.
Ma cosa ne pensa dei movimenti civici?
Rita Barbera – I movimenti civici rispondono alle richieste che la gente fa di trasparenza nelle scelte, di trovare risposte ai bisogni e quindi al bene comune.


“Progetto Palermo”.


L’Inchiesta Sicilia – Rita Barbera è conosciuta al popolo panormita per la conduzione delle carceri ‘Pagliarelli’ e ‘Ucciardone’, in cui si è distinta per l’impronta umanitaria che ha impresso durante la sua direzione.
Cosa porterà dell’esperienza di amministratore di carcere nell’amministrazione di una città?
Rita Barbera – Il mio passato professionale è stato fondamentale nella scelta di mettermi a disposizione della città. Io penso che senza questa esperienza non mi sarei mai sognata di propormi. Mi sono accorta di sapere molte cose che potevano servire per amministrare una città. I meccanismi sono molto simili e le soluzioni efficaci si possono trovare con l’esperienza acquisita in tanti anni e con tante categorie di persone.

Amministrare un carcere non è come amministrare una città

L’Inchiesta Sicilia – Il suo trascorso di direttore di istituti penitenziari l’accompagnerà per tutta la sua campagna elettorale; un punto distintivo e di forza, dunque.Ma amministrare una popolazione di cittadini è come amministrare una popolazione di carcerati?
Rita Barbera – Paragonare i cittadini ai detenuti non è appropriato perché questi ultimi hanno compiuto dei reati e i cittadini no, ma in tutti e due i casi comunque sono persone che hanno dei bisogni da soddisfare e una dignità da rispettare. I palermitani e le palermitane hanno diritto al rispetto che si concretizza nel diritto a vivere in un contesto pulito, salubre, ordinato e sicuro.

Identikit del mio elettorato

L’Inchiesta Sicilia – Qual è la tipologia di elettorato sul quale conta?
Rita Barbera – Io mi rivolgo a coloro i quali sono stanchi di sentire parole e promesse a cui non corrispondono fatti e che da tempo non vanno  a votare. È una grande percentuale, credo più del 40% degli aventi diritto al voto, che hanno da tempo rinunciato ad esprimere la più grande forma di democrazia e questa è una cosa gravissima. Ho preso l’impegno di convincerli che il cambiamento è possibile grazie al loro voto e che non voglio deluderli. 

Politica di inclusione



L’Inchiesta Sicilia – Lei parla di inclusione dei cittadini nella vita politica. Quali saranno le strategie che applicherà per ottenere il pieno coinvolgimento del popolo?
Rita Barbera – Certo, so che amministrare è difficile per averlo fatto per 35 anni, ma se  si riesce a sollecitare la responsabilità di ciascuno e creare le condizioni per una partecipazione, allora tutto è possibile. La partecipazione però è una cosa seria ed è difficile da realizzare se non attraverso regole e modalità di attuazione certe, concrete e soprattutto scritte: una sorta di patto tra i cittadini e l’amministrazione, in cui le parti si impegnano a rispettare diritti e doveri.

Palermo agli arresti domiciliari



L’Inchiesta Sicilia – Palermo è una città agli arresti domiciliari. E’ una frase da lei ripetuta in più occasioni.
Cosa intende di preciso?

Rita Barbera – La metafora della città agli arresti domiciliari è riferita alla restrizione che sta vivendo la città rispetto alla condizione di mancanza di sviluppo economico, di una scadente qualità della vita, (ricordiamo il 94°posto che il Sole 24 ore, ci ha dato alcuni mesi fa), di poca sicurezza.

Il ruolo delle donne

L’Inchiesta Sicilia – Che posto avranno le donne nella sua politica?
Rita Barbera – Le donne sono nei miei pensieri per la grande svolta che potrebbero dare alla amministrazione che verrà. La presenza femminile in posti decisionali la ritengo un valore aggiunto perché potrà contribuire ad integrate la visione maschile finora imperante e talvolta fallimentare. La presenza femminile non può che migliorare accogliendo il prezioso aiuto che una donna potrà dare. La mia giunta dovrà essere almeno al 50 % di donne e il bilancio di genere sarà uno strumento importante per evitare diseguaglianze di genere.

L’eredità di Orlando

L’Inchiesta Sicilia – Quale eredità raccoglierà dall’amministrazione Orlando il futuro sindaco?
Rita Barbera – La amministrazione Orlando è il passato, lascia eredità positive ma anche negative. Credo che i punti peggiori siano la disastrosa condizione economica, ai limiti del default, le diseguaglianze sociali non adeguatamente affrontate e uno stallo nello sviluppo: Palermo è una città ferma e povera, ha bisogno di investimenti, di giovani che mettano in campo la loro creatività, di arte e di cultura rigenerativa, insomma di un grande respiro che la riporti allo splendore che merita!

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