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Rinegoziazione dei mutui

Per i clienti che non possono accedere alla possibilità di surroga, le banche hanno il dovere di rinegoziare i mutui...

di Federconsumatori

Per i clienti che non possono accedere alla possibilità di surroga, le banche hanno il dovere di rinegoziare i mutui

 

di  Gaia Matteini *

Con il crollo dell’Euribor, i titolari di mutui a tasso fisso stipulati prima del 2014, per i quali in media risulta applicato un TAN superiore al 5%, si sono trovati a dover rimborsare il finanziamento a condizioni che sono fuori mercato, posto che, oggi, le stesse banche praticano alla nuova clientela tassi che si aggirano attorno al 2%.
La problematica riguarda clienti che non possono accedere alla possibilità di surroga per varie ragioni, ad esempio per sopravvenute condizioni reddituali sfavorevoli, o pregressi ritardi nei pagamenti. In questi casi, il cliente tenta di chiedere, alla propria banca, di rinegoziare il tasso, ricevendo, però, il più delle volte, un pervicace rifiuto, motivato dal fatto che le condizioni favorevoli si applicherebbero solo ai nuovi clienti, e non già ai mutui in corso.
Anche se la rinegoziazione non è un obbligo giuridico, per la banca, tuttavia è possibile valorizzare alcune pronunce dell’Arbitro Bancario Finanziario, per configurare un dovere, degli istituti bancari, di considerare le variazioni dei tasso di mercato in corso di rapporto, in nome del principio di solidarietà e di buona fede contrattuale.
Il Collegio di Coordinamento dell’Arbitro Bancario Finanziario ha ritenuto che, avveratosi lo scenario di una discesa notevole e costante dei tassi di mercato, contrasti con il principio di solidarietà il non chiamare il prenditore a partecipare del vantaggio economico conseguente.

Dice l’Arbitro: “In questo contesto, il ricorso al principio di buona fede appare il rimedio più congruo al fine di trasferire all’interno di un rapporto di durata poliennale i vantaggi economici derivanti da una discesa dei tassi di mercato senza alterare in modo eccessivo l’equilibrio contrattuale“.

Le banche debbono necessariamente tenere conto di un simile monito, ancor di più se si considera la grave crisi economica che, spesso, preclude alle famiglie di onorare gli impegni presi in un momento in cui la situazione reddituale non era compromessa: in molti casi, specie se il mutuo ha ancora una lunga durata residua, la rinegoziazione del tasso abbatterebbe la rata in misura considerevole, consentendo, al debitore, di onorare i propri impegni.

* Coordinatrice Consulta Giuridica Federconsumatori Sicilia

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