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Quando il clic fa chic

di Redazione

Personaggi pubblici dell’arte, dello spettacolo e della cultura sono stati fotografati da Maria Pia Lo Verso nel corso di occasioni pubbliche o di brillanti eventi mondani. Le relative “Istantanee” rimarranno esposte alla Libreria del Mare, alla Cala di Palermo fino al prossimo 7 giugno.   di Andrea di Napoli

 

di Andrea di Napoli

Personaggi pubblici dell’arte, dello spettacolo e della cultura sono stati fotografati da Maria Pia Lo Verso nel corso di occasioni pubbliche o di brillanti eventi mondani. Le relative “Istantanee” rimarranno esposte alla Libreria del Mare, alla Cala di Palermo fino al prossimo 7 giugno. Il catalogo (98 pagine cm.20×30) arricchito dai testi di A. Gerbino, V. Scorsone e F. Russo, contiene più di 80 fotografie a colori.

Quando, grazie all’evoluzione degli strumenti e dei materiali fotografici, le vecchie e “lente” pellicole divennero più sensibili alla luce, solamente allora fu possibile ritrarre i soggetti animati a mano libera e senza ricorrere a lunghi secondi di immobilità. L’istantanea, capace di cogliere rapidamente il soggetto, talvolta inconsapevole, mentre lavora o compie i suoi gesti quotidiani, si diffonde rapidamente e ben presto sostituisce quasi del tutto il ritratto e l’elegante fotografia in posa eseguita da un esperto all’interno di un suggestivo atelier.

Ogniqualvolta si apre (e richiude) un otturatore, il soggetto appaga la propria vanità cercando di nascondere una certa soddisfazione. Ed è il buon risultato di quella “simbiosi” durata una frazione di secondo a gratificare il fotografo. La postura, i gesti e le espressioni assunte dai personaggi fotografati dall’autrice, esprimono distintamente i legami di amicizia e parentela o la quasi estraneità che tra di essi intercorre. In questa occasione la consistente produzione fotografica evidenzia come la signora Lo Verso abbia deliberatamente ridotto al minimo gli accorgimenti tecnici; sembra abbia deciso di tenere da parte tutto il suo bagaglio di esperienza accumulato negli anni. Se lo scopo dell’ acclamata fotografa era quello di apparire semplice ed autentica, mostrando i soggetti in atteggiamenti spontanei, forse avrà esagerato in quanto le opere risultano eccellenti foto di circostanza, simpatiche foto di gruppo (di famiglia in un interno? Anche), insomma quelle che tutti hanno sempre universalmente chiamato solamente foto ricordo. Dichiaratamente legate ad un determinato episodio contingente, le immagini perdono la loro valenza evocativa nel momento in cui vengono decontestualizzate e proposte ad osservatori lontani nel tempo e nello spazio. Di certo, ed era anche prevedibile, coloro che sono obbligati  dalla propria attività professionale ad essere fotografati o ripresi con estrema  frequenza, sono risultati particolarmente disinvolti e fotogenici, rispetto ai poeti, ai  docenti o ai critici di solito tendenzialmente schivi. Abitualmente in una fotografia il soggetto appare come egli stesso si vuole vedere, ma più spesso come lo vedono gli altri. Nelle “Istantanee” i soggetti appaiono esattamente come in quel preciso momento li ha visti la macchina fotografica di Maria Pia Lo Verso. Una insistente voglia di salvare nella memoria i luoghi e le persone care rimane la condizione necessaria, ma non sempre sufficiente per realizzare valide fotografie.

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