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Protestano i collaboratori precari

di Redazione

Università, oggi, ore 15 davanti allo Steri sit-in dei collaboratori precari. La Cgil chiede l’assunzione di questo personale: “L’Università non ha intrapreso il percorso di stabilizzazione previsto dalla circolare Madia”

 

Collaboratori precari. Protestano domani i collaboratori precari dell’Università di Palermo. Un sit-in si terrà alle ore 15 a piazza Marina, davanti a palazzo Steri, in concomitanza con la riunione del consiglio d’amministrazione dell’Ateneo palermitano. Da una decina d’anni i collaboratori dell’Università di Palermo, una cinquantina di giovani laureati tra i 30 e i 45 anni, sono impiegati in ruoli amministrativi e prestano servizio presso lo sportello orientamento del Cot, nei dipartimenti e nelle Scuole con contratti annuali o pluriennali.
I sindacati Nidil, Flc e Cgil Palermo chiedono l’assunzione dei collaboratori precari attraverso l’applicazione della circolare Madia 3 del 23 novembre 2017 (ex art.20 decreto legislativo 75 2017), per il superamento del precariato nella pubbliche amministrazioni. La circolare dà indicazioni alle amministrazioni di partire con le assunzioni dal gennaio 2018, per il biennio 2018-20120.
“Riteniamo che questo contingente impiegato negli anni per esigenze organizzative dell’Università di Palermo, rientri nel comma 2 della circolare, che riguarda i co.co.co. L’Università di Palermo non ha attivato ancora nessun percorso di stabilizzazione per loro – dichiarano i segretari generali di Nidil, Flc Cgil e Cgil Palermo Andrea Gattuso, Franca Giannola e Enzo Campo – Chiediamo che il tema dei precari da stabilizzare venga affrontato al più presto all’interno dell’amministrazione universitaria. Con i lavoratori abbiamo deciso di scendere in piazza perché intendiamo sensibilizzare l’istituzione universitaria e accendere i riflettori su una situazione che non può rimanere ignorata. Questi giovani da anni svolgono un’attività importante negli uffici e chiedono il superamento del precariato”.
La Cgil chiede che venga operata una ricognizione del personale precario, con le figure professionali ricoperte, per predisporre un elenco nominativo degli aventi diritto. Il sindacato, nel corso della protesta, chiederà un incontro con il cda.

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