Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Presentate a Villa Niscemi le linee guida del nuovo Piano Regolatore

di Redazione

Il nuovo Piano Regolatore Generale di Palermo sarà lo strumento per
trasformare la città rendendola contemporanea, moderna e sostenibile.
Miriamo a modellare lo sviluppo della Palermo del futuro, del 2050.

 

Si tratta ovviamente di un processo tanto complesso quanto ambizioso, di
cui le linee guida approvate dalla Giunta comunale e appena trasmesse
al Consiglio Comunale per la discussione e l’approvazione
costituiscono la cornice entro cui inserire il confronto; tali linee
guida costituiscono e costituiranno il punto di riferimento di un
processo che dovrà essere concertato e condiviso con tutti gli attori
della vita sociale della città. Un percorso che vedrà la
partecipazione dei mondi vitali, delle professioni, della ricerca e
della cultura, così come percorsi di dialogo e partecipazione rivolti
in modo innovativo al confronto con la scuola, come luogo simbolo del
legame fra presente e futuro.

Le direttive sono semplici. La sfida del nuovo PRG sarà, in prima
istanza, quella di supportare e rendere credibile la candidatura di
Palermo a Capitale Europea della Cultura nel 2019, confermando il suo
ruolo di metropoli interculturale del Mediterraneo.
Il metodo sarà quello dell’ascolto alternativo dei cittadini (a
partire dai bambini) promotori di obiettivi di pubblico interesse e la
concertazione con tutti gli attori pubblici e privati che agiscono sul
territorio.
Il cuore di questo percorso sarà in un Ufficio di Piano che raccolga
gli input e coordini il lavoro che non sarà certamente limitato al
livello locale ma si aprirà a contributi, idee e apporti
internazionali, come è giusto che sia per una città che vuole tornare
ad essere internazionale.

I parametri che permetteranno di misurare lo sviluppo della nuova
città saranno il tempo, con riferimento a quello necessario per gli
spostamenti fra i diversi nodi della città e lo spazio, inteso come
metri quadri destinati all’uso sociale e collettivo ed alle aree
pedonali, come ettari destinati al verde, come chilometri destinati
alle piste ciclabili, la cui rete dovrà collegare innanzitutto scuole
ed uffici intesi come luoghi vivi espressione dei bisogni della città.
Le scuole avranno un ruolo centrale, attraverso una razionalizzazione
ed una riqualificazione del patrimonio scolastico che dovrà costituire
l’asse portante di nuovi centri di aggregazione rivolti all’intera
comunità.
Il tutto avverrà unendo la visione rivolta all’area metropolitana da
un lato e ai quartieri dall’altro, coniugando una pianificazione su
larga scala rivolta soprattutto alle necessità infrastrutturali e alle
grandi reti e la pianificazione di interventi mirati nei territori,
rivolti alla riqualificazione degli spazi, alla vivibilità e alla
fruibilità della città.
Il nuovo PRG dovrà assicurare la realizzazione di un nuovo assetto
della rete del trasporto pubblico, al fine di promuovere
l’intermodalità, attraverso un’attenta valutazione degli aspetti
pianificatori, tecnologici ed economici che consenta di selezionare le
opere da prevedere nel Piano, e della viabilità di area vasta e di
rango sovracomunale come del sistema delle “porte” e degli accessi e
delle “reti lunghe” (funzioni e rango del Porto e relazioni
città-aeroporto).

Il nuovo PRG dovrà rispondere alla domanda di residenza che è
radicalmente mutata negli ultimi anni: servono case più piccole ed
economiche di quelle che oggi sono disponibili nel mercato
immobiliare, innovando il patrimonio esistente in termini energetici e
di qualità architettonica. Nessuna nuova aggressione al territorio
urbano o nuova espansione del tessuto urbano ma si procederà,
pertanto, ad una grande operazione di manutenzione e/o riuso e
rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio e, segnatamente, di
quello abitativo.
Grazie al nuovo PRG, inoltre, si apriranno nuovi spazi per la città di
Palermo che diventerà una città policentrica a partire dai vuoti
urbani attuali, quelle grandi aree oggi in stato di abbandono o
sottoutilizzate rispetto alle loro potenzialità: l’area Lolli  /
Notarbartolo, della Fiera, ex Ospedale Psichiatrico, il piano
dell’Ucciardone, il Mercato Orto-frutticolo, tutte micro centralità
sparse nel territorio capaci di attivare processi di orgoglio da parte
della cittadinanza.
Va attribuito un nuovo significato funzionale e simbolico – che
contrasti e superi la percezione negativa generata dalle attuali
condizioni di discontinuità e marginalità urbana – al viale Regione
Siciliana ed al fiume Oreto, da trasformare da elementi di
discontinuità e frammentazione urbana in nuovi elementi di
rifondazione del sistema urbano.
La Costa Sud e la linea del mare devono diventare quello che il Centro
Storico è stato per la città degli anni 90, una nuova fonte di
vitalità e una valorizzazione che attivi un processo di rinascita in
tutte le aree di quelli che sono stati i porti storici (Sferracavallo,
Mondello, Vergine Maria, Arenella, Acquasanta, Cala, Sant’Erasmo,
Bandita)
La rete dei parchi (da Montepellegrino alla Favorita, al parco
dell’Oreto ed oltre) e quella dei giardini storici saranno il nuovo
Teatro Massimo, non solo in termini simbolici ma anche in termini di
ricaduta effettiva e di rete sul territorio.
Sarà anche necessaria una razionalizzazione delle aree industriali,
creando una piattaforma logistica urbana e, allo stesso tempo
rafforzando e consolidando le funzioni commerciali di altre aree oggi
non più votate a finalità produttive.
Il PRG dovrà assecondare e rafforzare i processi di trasformazione in
città digitale attraverso il modello della Smart City, a partire dalla
riallocazione delle strutture direzionali e dalla creazione di
processi di Smart Health, tesi da un lato alla razionalizzazione delle
strutture esistenti e dall’altro lato alle nuove localizzazioni nei
tessuti urbani che maggiormente ne appaiono sprovvisti.
Per la Cultura tramite si dovrà prevedere l’istituzione del distretto
culturale, teatrale, musicale e la realizzazione del Museo Diffuso
delle risorse culturali, di un Nuovo Polo Congressuale, di un Nuovo
Centro Religioso interculturale, del Museo della Città o del Racconto
urbano, della Casa delle Culture, della Scuola internazionale della
Cultura , della Casa delle differenze, Nuovo museo all’Ucciardone, il
“Laboratorio” della Legalità, il “Laboratorio” delle Pari Opportunità,
il “Laboratorio” permanente di Progettazione Partecipata della Città.
Dovranno essere introdotti anche nuovi strumenti per la “messa a
reddito” della città attraverso un processo di internazionalizzazione,
da un lato, e l’attivazione di strumenti (come gli usi civici, gli
oneri e i diritti edificatori, le misure perequative, etc)  che
consentano di conseguire una Economia urbana intelligente e
responsabile.

Questi in sintesi i punti chiave dell’idea che sottende alle linee guida

– 1 Supportare e rendere credibile la candidatura di Palermo a
Capitale Europea della Cultura nel 2019;
– 2. Individuare nel fiume Oreto e nella Circonvallazione di viale
Regione Siciliana, nell’oltre Oreto e nell’oltre Circonvallazione i
nuovi poli di trasformazione della Città;
– 3. Ambire ad una dimensione metropolitana in vista della nuova forma
amministrativa di Città metropolitana, seguendo una logica di
decentramento e di costruzione delle nuove Municipalità urbane e di
delocalizzazione dei servizi attrattori di un’utenza extra-urbana;
– 4. Trasformare la Città, sebbene sterilizzandone il costo per le
casse dell’Amministrazione Comunale (dalla Lista dei sogni ad
un’Agenda di programma);
– 5. Costruire la nuova Città  attraverso un processo di ascolto
alternativo di cittadini (bambini ed adulti), promotori di obiettivi
di pubblico interesse e la concertazione con gli Enti pubblici e
morali.
– 6. Far riacquisire centralità e vivibilità alla Città inespressa
della costa Sud, il nuovo “Centro Storico” degli anni ’90;
– 7. Favorire lo sviluppo verticale della Città al fine di limitare il
consumo del suolo e valorizzare il paesaggio urbano in quei contesti
connotati da disordine urbanistico;
– 8. Nuovo orientamento degli impianti e del patrimonio scolastico in
centri di aggregazione per le famiglie;
– 9. Assecondare e rafforzare i processi di trasformazione in Città
digitale attraverso il modello della Smart City, a partire dalla
riallocazione delle strutture direzionali e dall’attivazione di
processi di Smart Health,  tesi da un lato alla razionalizzazione
delle strutture esistenti e dall’altro lato alle nuove localizzazioni
nei tessuti urbani che maggiormente ne appaiono sprovvisti, in chiave
ovviamente metropolitana.
– 10. Assicurare la realizzazione di un nuovo assetto della rete del
trasporto pubblico, al fine di promuovere l’intermodalità, attraverso
un’attenta valutazione degli aspetti pianificatori, tecnologici ed
economici che consenta di selezionare le opere da prevedere nel
redigendo Piano;
– 11. Rispondere alla domanda di residenza che si è radicalmente
trasformata: servono case più piccole ed economiche di quelle oggi
disponibili sul mercato immobiliare;
– 12. Aumentare la qualità e la quantità degli spazi pubblici
– 13. Innovare il patrimonio edilizio esistente in termini energetici
e “di qualità architettonica”,
– 14. Convertire le distanze spaziali, espresse in metri, in distanze
temporali, implementando la rete dei servizi e riordinando le funzioni
(scuole, attrezzature, attività del terziario, etc.)
– 15. Confermare il ruolo di Città snodo del Mediterraneo,
interculturale e dell’integrazione;
– 16. Dovrà essere individuata una area specifica da destinare ad una
Piattaforma Logistica Urbana, consolidando le funzioni commerciali e
non più produttive di alcune aree prima a differente vocazione e
riattivare le aree produttive ed industriali frammentate che potranno
rigenerarsi in chiave residenziale;
– 17. Mettere a reddito la Città, attraverso un processo di
internazionalizzazione da un lato e l’attivazione di strumenti ed
istituti giuridici (usi civici, oneri e diritti edificatori, misure
perequative, etc.) dall’altro lato che consentano di conseguire
un’Economia urbana intelligente e responsabile;
– 18. Creare un policentrismo a partire dai vuoti urbani, ovvero una
punteggiata di micro-centralità sparse nel territorio comunale che
cerchi di attivare processi di orgoglio da parte della cittadinanza
nei confronti del proprio pezzo di città. Ciò potrà ridurre anche la
pressione centripeta in termini di funzioni e di mobilità.
Le Nuove polarità saranno l’area Lolli  / Notarbartolo, della Fiera,
ex Ospedale Psichiatrico, il piano dell’Ucciardone, il Mercato
Orto-frutticolo,

Le Direttive contengono in gran parte indicazioni che si riferiscono
non solo all’immagine della nuova Città  ma anche agli approfondimenti
(demografici, geologici, economici, sociali, etc.) necessari alla
costruzione del nuovo strumento.

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