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Parto cesareo: scelta o necessità

Sempre più donne chiedono di partorire con il cesareo e la Sicilia si colloca tra le regioni in cui gli ospedali fanno sempre più ricorso al cesareo...

di Redazione

Sempre più donne chiedono di partorire con il cesareo e la Sicilia si colloca tra le regioni in cui gli ospedali fanno sempre più ricorso al cesareo. Il ricorso ingiustificato al cesareo costituisce un rischio. Quando il parto cesareo può essere una scelta e quando una necessità

 

a cura della  Redazione

Sono sempre di più le donne che in Italia fanno ricorso al parto cesareo. In Sicilia, in particolare, nel corso degli ultimi decenni, il cesareo si è trasformato in una vera e propria modalità di parto. Non a caso, la nostra regione si classifica tra i primi posti, su scala nazionale, in cui si ricorre con maggiore frequenza a questa forma di intervento. Il capoluogo siciliano, poi, si distingue. Basti pensare che la media dei parti cesarei si aggira intorno al 42,5 per cento. La nostra percentuale è tre volte superiore rispetto al limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale non può essere superata la soglia del 10-15 per cento.
La percentuale è tutta basata sulla domanda. Sono prevalentemente le stesse donne che chiedono di partorire con il cesareo, ritenendo il parto naturale un poercorso più sofferto e più travagliato. La domanda è talmente alta che molti reparti ospedaliere dell’Isola sono stati costretti ad attrezzarsi e specializzarsi per fare eseguire questo tipo di intervento. Tutto questo con un aggravio delle spese sanitarie non indifferente.

Paura del dolore? Modernità? Scarso senso della maternità? Certo quei vecchi modelli, per certi versi stereotipati, associavano la sofferenza del parto al desiderio di maternità, per fortuna sono decaduti. Però, adesso si esagera pure. Come dicevamo, infatti, sempre più donne chiedono di partorire con il cesareo. E chi può dirgli niente. Le modalità di parto sono una scelta tutta femminile e tale deve rimanere. Però, molti ginecologi di tanti ospedali siciliani pongono l’accento sull’aspetto squisitamente salutare, ritenendo che  questo dipenda dal fatto che le donne non siano state adeguatamente informate sul parto: non sanno che il parto non è una malattia e che il corpo femminile è naturalmente predisposto per dare alla luce un bambino.

Questa scelta femminile e libera, rimane, comunque, alla scarsa informazione che viene data alle donne da un sistema che troppo spesso evita di consigliare adeguatamente le future mamme sul travaglio naturale senza dolore e con anestesia epidurale. In alcuni casi, infatti, a optare per il parto cesareo, non sono solo le donne, ma anche i medici che sulla base di piccole tracce di patologia, talvolta poco significative, consigliano alle pazienti l’intervento chirurgico.
Gli esperti sono, però, d’accordo nel sostenere che il ricorso ingiustificato al taglio cesareo costituisce un indubbio fattore di rischio sia per la madre sia per il bambino.
Solo in un’ottica legata all’assistenza dopo la nascita, dove chi si occupa del parto non si occupa del dopo parto, è possibile credere che il cesareo sia una scelta da praticare senza precise indicazioni mediche e in assenza di veri e gravi problemi patologici che lo richiedono. Motivi che, comunque, rappresentano statisticamente non più del 10/15 per cento.

Tutte queste considerazioni definiscono una volta di più il parto cesareo come un intervento medico di grande importanza e utilità in caso di patologie che non potrebbero essere  affrontate diversamente

 

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