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Osservatorio sulla psiche

di Redazione

Domani venerdì 30 marzo, alle ore 19, presso la Galleria della Residenza Universitaria San Saverio, in via G. di Cristina 7 a Palermo, aprirà al pubblico “Carnaio”, mostra di Roberto Fontana.

a cura della redazione

La presentazione delle opere del pittore palermitano sarà preceduta, alle 18, dall’incontro sul tema “La rappresentazione del corpo come codice e sistema normativo” tenuto dal critico d’arte Salvo Ferlito, e con la partecipazione di Aldo Gerbino e Piero Longo. La mostra – ingresso libero – potrà essere visitata sino al 28 aprile 2012 (orari: martedì-sabato 10/13 e 16/19; domenica 10/13). Roberto Fontana, nato a Cambiano (TO) nel 1969, ha svolto i suoi primi studi artistici a Palermo, dove vive e lavora. Nel 2000 ha frequentato la classe di pittura e disegno degli artisti cinesi Zhou Brothers (Internationale Sommerakademie fur Bildende Kunst di Hallein, Austria). Sempre nel 2000 ha preso parte al workshop di incisione e stampa d’arte condotto dai maestri francesi René Tazé ed Elisabeth Bascou. Nel 2001 e nel 2002 ha studiato alla Sommerakademie di Salisburgo. Ha frequentato, la classe di pittura gestuale dell’azionista viennese Hermann Nitsch, vincendo una borsa di studio. Classe di pittura e disegno, invece, con l’artista venezuelano Jacobo Borges. Nel periodo 1999/2001 ha seguito il corso di tecniche di incisione e litografia della Scuola Libera del Nudo, presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo. Nel 2006 ha collaborato alla realizzazione delle scenografie e dei costumi per il musical teatrale “Corleone – La storia di Filippo Latino”. E’ appena tornato da Dusseldorf (febbraio 2012), avendo preso parte alla mostra “Die Grosse”, presso il Kunst Palast di Dusseldorf insieme ad altri artisti che operano a Palermo tra cui Gaetano Costa, Andrea Buglisi, Andrea Di Marco, William Marc Zanghi.

 La pittura di Roberto Fontana viene considerata un rilevante osservatorio sull’inscrizione in ambito corporeo di tutte quelle sollecitazioni esterne che agiscono incessantemente sulla psiche, riuscendo così a offrire non poche e interessanti declinazioni sui temi della sofferenza, dell’inadeguatezza e dell’instabilità. Una vera e propria mortificazione dell’individualità – questa da cui discende, non a caso, il pertinente titolo Carnaio –, un’inquietante e contingente situazione di annichilimento e straniamento dell’Io di chiunque si riveli poco funzionale o addirittura in opposizione alle norme convenute.

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