Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Vi presento Toni Erdmann e Omicidio all’italiana

I film consigliati questa settimana sono...

di Massimo Arciresi

Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi

 

Vi presento Toni Erdmann (Toni Erdmann, Germania/Austria/Svizzera/Romania, 2016) di Maren Ade con Peter Simonischek, Sandra Hüller, Michael Wittenborn, Ingrid Bisu
Il buffo costume tradizionale bulgaro – al centro di uno dei momenti migliori – crea un collegamento non peregrino con il recente Un re allo sbando. Per il resto, il corposo (2 ore e 40) film della Ade si distingue per l’irregolarità del suo svolgimento, l’asciuttezza spontanea e verosimile delle sue gags (tanti registi americani la butterebbero in caciara), la “serietà umana” delle sue contraddizioni, la capacità di spiazzare (vedi la singolare sequenza erotica). Eppure i concetti espressi sono chiari: un’inaridita figlia in carriera, che ha un difficile incarico a Bucarest come tagliatrice di teste, è raggiunta e indirettamente scrollata dal padre burlone, che assume l’identità dello sgraziato e inopportuno Toni e le fa collezionare una serie di (sane?) brutte figure. Davvero bravi Hüller e Simonischek.

 

Oppureomicidio_all'italiana

Omicidio all’italiana (Italia, 2017) di Maccio Capatonda con Maccio Capatonda, Herbert Ballerina, Roberta Mattei, Sabrina Ferilli
Ad Acitrullo, paesino di 16 anime (anzi 14), il cinico sindaco sfrutta la morte apparentemente accidentale di una contessa (e siamo a 13: unica distrazione del sapido script) per inscenare un efferato delitto che attiri i media (e il turismo) affamati di squallore. È questione di misura: sentir citare i comuni italiani teatro di fatti tremendi e insoluti intristisce, ma serve a rafforzare un’allegoria altrimenti astratta. Capatonda (alias Marcello Macchia) all’opera seconda si conferma capace di affondare i colpi, tra satira e grottesco. Non è affatto una scemenza. Fra i camei, Frassica non doveva mancare.

 

Voglia di cinema! La frase della settimana

«Noi non siamo come loro, France’. Siamo poliziotti.» Il corrucciato e non irreprensibile Peppe (Fortunato Cerlino), allenatore a tempo perso di cani da combattimento (clandestino, ovviamente), cerca di far ragionare l’indebolito collega (Michele Riondino), la cui affidabilità è compromessa da un recente omicidio colposo nel sostanzialmente riuscito tentativo di aggiornare il genere, un tempo glorioso in Italia, denominato Falchi (Italia, 2017) di Toni D’Angelo.

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