Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

No all’esclusione

di Redazione

I decreti nazionali penalizzano la Sicilia già danneggiata dal governo Lombardo. Appello a deputati e senatori meridionali da un gruppo di deputati all’Ars: Innocenzo Leontini, Rudi Maira, Nino Beninati, Marianna Caronia, Salvatore Cascio, Salvatore Cordaro, Edoardo Leanza, Fabio Mancuso.I  
 
<<Il governo Monti continua la sua azione. Il Sud e la Sicilia ne sono esclusi. Ancor più, è disattesa la specificità del nostro territorio, con le sue debolezze e le sue rivendicazioni.
L’unico aspetto peculiare della Sicilia del quale il governo nazionale tiene conto è l’inefficienza dell’amministrazione regionale, per giunta presa a pretesto per nuove penalizzazioni.
Lo dimostrano i decreti del professor Monti e del suo governo per favorire la ripresa economica. Essi escludono la Sicilia e le sue imprese dalle misure previste. E, mentre le imprese del resto del Paese potranno ottenere dagli uffici pubblici una certificazione in base alla quale fruire di anticipazioni dalle banche dei crediti vantati oppure compensare con il pagamento delle tasse, quelle siciliane non sono incluse in tale provvedimento. Il motivo è l’esistenza di un piano di rientro da un deficit di bilancio (sanità), della cui attuazione lo stesso governo nazionale si è occupato nel tempo, considerandolo strumento di riabilitazione della nostra condizione.
Invece no!
La scure si abbatte soprattutto su di noi. Alla riabilitazione si sostituisce la punizione. Il governo Lombardo, a stampella Pd, danneggia l’economia e le imprese siciliane, facendo perdere i fondi europei e rinunciando a interventi a sostegno. Quello nazionale fa leva su queste inadempienze per rincarare la dose. I danneggiati, due volte, sono gli imprenditori e i cittadini siciliani che non sanno più come fare.
I parlamentari nazionali siciliani e meridionali di tutti i partiti reagiscano! I decreti non siano approvati. Non sia la disciplina o la logica di partito a pretendere il contrario.
Contro tale logica e disciplina si sono scagliati gli elettori. La loro reazione è più importante delle azioni dei partiti. Specie se queste reazioni rimangono indifferenti, immobili, lontane dalle comunità e dai loro problemi>>.
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