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Neurostimolatori midollari: l’ultima frontiera contro il dolore

Al Giglio impiantati due neurostimolatori midollari per ridurre il dolore. Le procedure sono state effettuate su pazienti con lombosciatalgia bilaterale (In foto: Giuliano Lo Bianco)

di Redazione

Neurostimolatori midollari. La Fondazione Giglio di Cefalù ha effettuato due procedure per l’impianto di neurostimolatori midollari. Entrambe le procedure sono state effettuate su pazienti con lombosciatalgia bilaterale.

La prima paziente è una donna di 70 anni, affetta da lombosciatalgia bilaterale da stenosi del canale. Quindi, riduzione del calibro del canale spinale. L’altro paziente, invece, è un uomo di 82 anni. Campione italiano di lotta greco–romana, era costretto ad una ridotta mobilità a causa un intervento chirurgico di stabilizzazione della colonna.

Contro il dolore

“In entrambi i pazienti, provati da forti dolori – spiega l’anestesista e terapista del dolore della Fondazione Giglio, Giuliano Lo Bianco – abbiamo impiantato un neurostimolatore midollare costituito da elettrodi e da un generatore d’impulsi “pacemaker” che consente di creare un campo elettromagnetico attorno al midollo spinale, in grado di modulare la conduzione del dolore cronico.
Gli elettrodi vengono posizionati a livello dello spazio epidurale – prosegue Lo Bianco –. Ciò avviene attraverso un’incisione percutanea in anestesia locale. Quindi, collegati al generatore di impulsi, posizionato dentro una tasca sottocutanea in regione sovraglutea. Questa procedura – aggiunge l’algologo – ha consentito ai pazienti di evitare l’uso delle stampelle”.

Il presidente Albano, l’anestesista Lo Bianco e i pazienti

L’impianto

L’impianto avviene in due fasi. Nella prima, la fase detta di “trial”, è posto l’elettrodo midollare. Elettrodo, che serve per testare la sua efficacia nel controllo del dolore. Mentre, nella seconda fase, dopo qualche settimana, il generatore di impulsi viene impiantano in maniera definitiva in sede sottocutanea. L’intensità degli impulsi è gestita attraverso un telecomando fornito al paziente. Quest’ultimo potrà modificarla, in base alle attività da svolgere.

Evoluzione della terapia del dolore

“E’ un’evoluzione della terapia del dolore – rileva Lo Bianco – che consente al paziente di ridurre il dolore, di riattivare la mobilità e di riprendere una soddisfacente qualità di vita. L’impianto del neurostimolatore non presenta particolari controindicazioni o effetti collaterali”.

L’utilizzo dei Neurostimolatori midollari è indicato nei casi di dolore cronico di tipo neuropatico, di stenosi del canale, di dolore cronico post-chirurgico, di radicolopatia resistente a terapia, nella distrofia simpatico-riflessa e nelle arteriopatie periferiche.

L’attenzione del Giglio sul dolore

“La Fondazione Giglio – sottolinea il presidente Giovanni Albano – da qualche anno ha attivato un ambulatorio di medicina del dolore che si prende cura della persona nella sua totalità individuandone le cause e intervenendo, ove possibile, nella risoluzione”.

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