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Mitici shorts

di Redazione

Rappresentano il capo più trend dell’estate 2013. Storia del must più irrinunciabile

Di Maria Grazia Sclafani

Alzi la mano chi ha resistito all’ acquisto. Almeno uno. Uno solo, anche solo per bighellonare a casa. La tentazione dell’ estate si chiama «shorts».

Era il 1937 e Alice Marble si presentò in campo con un paio di braghette anziché il gonnellino d’ ordinanza, mai nella storia del tennis era successo. Da allora sono diventati un must irrinunciabile. Figli più tiepidi degli hot pants (pantaloni bollenti, anno di nascita 1970), causa moda e stilisti in città lo indossano sfacciatamente turiste, ragazze e donne «dtl» (da tempo libero). Le dive li azzardano (l’eleganza non è esattamente assicurata) pure ai galà o alle prime. Al mare o in montagna, chissenefrega, così van tutte. Età massima segnalata: poco sopra i cinquanta. Sdoganamento totale. Gambe belle o brutte, giovani e non, magre o in carne, lunghe o corte. Lontani gli anni delle scomuniche (e sfottò) per «chi mi ama, mi segua», geniale spot di un «hot-hot-hot» pants di jeans.

La vestibilità non è una scienza occulta: dunque è vero che oggi più che mai le donne possono trovare lo shorts adatto. Mi spiego: se una donna non è più giovanissima e non ha gambe-stecchino non farà che scegliere uno short morbido, quasi maschile, leggermente più lungo, un cinque dita sotto il sedere, se vuole esagerare. Oppure poco sopra la metà coscia.
Non siate però così masochiste nelle scelte: so da sola che la vita bassa è carogna e non risparmia i rotolini sui fianchi, ma uno shorts comodo perché no?

Prima regola: vestirsi come si vuole sì, anche fuori riga, basta divertirsi. Gli shorts in città? Eh no, non esageriamo!. L’ elenco delle sicuramente perfette, anche in città, però, è lungo come le loro gambe (da Kate Moss a Gisele Bundchen alle «nostrane» Elisabetta Canalis o Ilary Blasi o Martina Colombari o Cristina Chiabotto). Fenicotteri, ma a volte anche no. Stanno bene pure a una Victoria Beckham, che è secca ma non alta, o Barbara Berlusconi, neppure lei spilungona però giovane e carina. O no?

Meglio se sotto i 35 passi, ma per le over si consiglia sempre “mai più sopra al ginocchio”». Però madame Coco Chanel disse che le gambe delle donne non invecchiano mai: «Vogliamo parlare di tutte le ginocchia alla Gattuso che stiamo vedendo in questi giorni in città? No, no. Audrey Hepburn era una cosa, la realtà è un’ altra. Inarrivabile la prima, spesso triste la seconda. È indubbio il must di stagione, ma mi viene da dire subito: attente a giro coscia e struttura del ginocchio. Anche questo è un must!

 

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