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Mediterraneo Antirazzista a Palermo

“Mediterraneo Antirazzista”, manifestazione sportiva nata a Palermo nel giugno del 2008 e che da qualche anno si svolge anche in altre città italiane...

di Redazione

Si è concluso Domenica 12 giugno la nona edizione del “Mediterraneo Antirazzista”, manifestazione sportiva nata a Palermo nel giugno del 2008 e che da qualche anno si svolge anche in altre città italiane come Napoli, Milano, Roma, Genova e a Lampedusa.

 

di  Walter Nania

L’obiettivo della manifestazione è la promozione delle relazioni interculturali tra le diverse componenti che abitano nelle città metropolitana. L’intento è quello di dimostrare che in una città complessa, con pochi mezzi e pochi pretesti, si possono sperimentare diversi momenti per superare barriere culturali e fisiche e oltrepassare l’opposizione che caratterizza sempre di più le città, divise tra centro e periferia, luoghi di inclusione frapposti ad altri, molti, di esclusione.
In questo senso riappropriarsi di luoghi che di solito sono abbandonati, all’interno di un quartiere, significa riprendere l’idea di una città che all’incuria oppone pratiche di azioni concrete in luoghi che assumono un ruolo di aggregatore sociale. Attraverso lo sport e il suo ruolo educativo, chi lo pratica e chi lo vive, si possono contrastare molti tipi di discriminazione. Altro fine è stato quello di moltiplicare, durante la manifestazione, gli spazi pubblici condivisi, vissuti e ridotati di significato. mediterraneo antirazzista 3
Per questo, anche quest’anno, il Mediterraneo Antirazzista ha promosso la campagna “sport popolare in spazio pubblico”. A questo proposito si è avviato un dialogo tra gli organizzatori, i territori e l’amministrazione comunale, per l’inizio del recupero di alcuni spazi individuati e riqualificati da associazioni e singoli che hanno aderito alla campagna. Le organizzazioni, impegnate da anni proprio nel recupero e nella difesa di alcuni degli spazi sportivi abbandonati di Palermo, hanno lanciato il messaggio che la città è di chi se la gioca. Tra le tappe in cui si è svolto l’evento quest’anno, si annoverano Piazza Magione, il campo di via Calandrucci nel quartiere CEP, il Foro Italico, il Campo di Bocce nel quartiere di Ballarò, i campi Opian allo Zen 1 e il velodromo Paolo Borsellino, in cui si sono svolti i tornei.
Questo spazio, abbandonato all’incuria, da anni, non a caso, viene scelto come luogo in cui si svolgono i tornei finali. L’idea di accendere i riflettori sugli spazi pubblici abbandonati trova nel velodromo comunale, abbandonato del tutto fino a qualche settimana fa, l’esempio più eloquente di recupero. L’amministrazione comunale ha avviato i lavori di recupero della struttura, mentre gli organizzatori si auspicano che presto venga ripensato il suo utilizzo, tornando ad essere fruibile e rimanendo uno spazio gratuito.
Se al velodromo si è conclusa questa nona edizione, essa è iniziata il 27 Maggio in piazza Magione, in cui si è svolto un torneo di calcetto e pallavolo. Nello spazio che un progetto del Comune pensava come area di sgambamento per cani e che ad oggi consta di un campetto in terra battuta e di una recinzione piuttosto precaria, entro l’estate diverrà un campetto in erba sintetica, a cui si aggiungeranno la sistemazione degli spazi esterni e la realizzazione di un’area giochi progettata con i bambini della adiacente Scuola Ferrara. La città e i suoi spazi sono di chi se li gioca.

 

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