Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Mangi vegano? Sì, ma con gusto

In costante aumento la percentuale di coloro i quali scelgono un'alimentazione vegetariana o vegana, senza rinunciare a gusto e qualità.

di Clara Di Palermo

Aumentano in Italia coloro i quali scelgono un’alimentazione vegetariana o vegana, più precisamente il 7,8% della popolazione, stando ai dati Eurispes. All’interno di questa percentuale, aumentano i vegani e diminuiscono i vegetariani, dato che si assiste a un passaggio da vegetariani a vegani.
E aumentando la domanda, in conseguenza, aumenta l’offerta.
Così si assiste a un proliferare di ristoranti vegetariani e vegani, alla nascita di corsi di cucina vegana, alla pubblicazione di libri di ricette vegane. Come quelle raccolte da Luce Pennisi e Alessandra Dal Zotto nel libro “Sicilia in Veg”, 90 ricette della tradizione culinaria siciliana rivisitate in chiave totalmente vegetale.
L’occasione per raccogliere l’esperienza di Luce Pennisi, che ha dato vita a un’Associazione con relativo gruppo FB molto attivo, ci è stata data da un social lunch, uno dei “pranzi di lavoro” promossi da Impact Hub Siracusa.
La sua è stata una scelta non solo di alimentazione ma proprio di vita perché oltre all’alimentazione, c’è un’esperienza di aggregazione con lo scopo di difendere questa scelta etica di non consumare più prodotti di origine animale.
“Il progetto veg sicilia nasce proprio per portare avanti il concetto di un’alimentazione vegana o vegetariana che sia, comunque, vegetale, all’interno della Sicilia e quindi l’idea di associare quello che è il cibo vegetale a ciò che si produce in Sicilia. In Sicilia il Veg si può ma soprattutto si DEVE perché la nostra terra è ricca di prodotti vegetali”.

Un cambiamento radicale

Come nasce il progetto?
“Nasce nel 2015 da un cambiamento nella mia vita. Iniziai a essere vegetariana nel 2012 e dopo due anni nacque in me la voglia di capire di più cosa c’era dietro alle produzioni alimentari. Il veganesimo è stata una scelta etica. Così ho iniziato ad approfondire tutto ciò che riguardava la cucina, gli allevamenti intensivi. Ho deciso che dovevo anche promuovere questa alimentazione, viste, peraltro, le sempre crescenti evidenze scientifiche sui vantaggi dell’alimentazione vegetale. Decisi di diffondere questa cultura”.

Diventa una scelta a tutto campo?
“Sì, non è solo una scelta alimentare ma anche di vita. Questo significa anche evitare di acquistare determinati indumenti derivati dagli animali. Mi sono costruita una base da cui partire per avere informazioni tecniche ma anche scientifiche per intraprendere questo tipo di percorso. Nascono anche i corsi di cucina per far capire quanto sia facile cucinare vegetale anche senza rinunciare al gusto e chi è chef, o semplicemente cuoco in casa, sa che il gusto è fondamentale”.

Ma voi avete anche avviato una collaborazione con la ASP di Catania.
“Sì, per cercare di trasmettere tecniche e principi nutrizionali per uno schema alimentare totalmente vegetale. Da ciò è nata la collaborazione con la ASP di Catania, per fare formazione, con medico, psicologo, sociologo e nutrizionista, per chi aveva già fatto la scelta di diventare vegano o vegetariano o anche per chi aveva un figlio che aveva fatto questa scelta.
Incontri gratuiti per fornire istruzioni essenziali per uno schema alimentare che non avesse né eccessi né carenze da un punto di vista nutritivo”.

Difficoltà alle cene di gruppo?
“ Capita che ancora adesso mi chiedano ma cosa mangi? Io mangio tantissime cose. Certe volte nei ristoranti ti guardano come se fossi malata, quasi al pari del celiaco. A volte mi chiedono” ma questo lo PUOI mangiare?” e io rispondo che lo posso mangiare ma NON lo VOGLIO mangiare”.
Il progetto è vasto: dai corsi di cucina alla rete di produttori. Come mai?
“C’è una remora nel capire che questa è una scelta che si può fare senza alcuna carenza nutrizionale, senza carenze olfattive o gustative. Abbiamo creato una sorta di network di cui fanno parte, chef, produttori, ristoranti, aziende agricole…. ristoranti dove è possibile mangiare totalmente vegano o vegetariano. Fino a qualche tempo fa, da vegani, si poteva mangiare, in un ristorante, al massimo le verdure grigliate e la pasta con la salsa. Bisogna informare anche gli chef per far capire loro che è molto semplice mangiare vegetariano e non è molto distante dalla tradizione della cucina mediterranea. In una regione come la nostra è facile mangiare prodotti del territorio e secondo stagione. Quanto alla rete di produttori….Oltre ai corsi, abbiamo fatto da tramite tra chi voleva trovare cibo legato alla terra e al territorio e chi questo cibo lo produceva, chi si prodigava per un’agricoltura pulita. Adesso sono le stesse aziende che ci cercano. Oggi abbiamo perso quello che avevano una volta i nostri nonni e i nostri genitori. Noi stiamo cercando di avviare questo riavvicinamento al cibo, conoscerlo, dare il vero valore. Spesso mangiamo davanti a computer o tv e in realtà ci riempiamo lo stomaco ma non mangiamo realmente”.

Come scegliete le aziende?
“Tendiamo a selezionare sempre le aziende piccole o a conduzione familiare dove sappiamo che c’è criterio, coscienza nella produzione del cibo, ma cerchiamo anche i ristoranti che sappiamo che utilizzano solo i prodotti naturali e stagionali. In questi 4 anni di attività formativa e informativa, ci siamo impegnati per dare il vero valore e il vero significato al cibo. L’80% delle persone che ha partecipato ai nostri corsi di cucina, non era né vegetariano né vegano. Ciascuno deve mangiare secondo coscienza. L’etica non si insegna. In tanti mangiano in maniera vegetariana, a volte addirittura vegana, in modo inconsapevole, tante volte si mangiano piatti totalmente vegetali senza rendersene conto”.

La cerimonia vegana

C’è stato chi ha organizzato cerimonie e feste a menù interamente vegano?
“Sì. Abbiamo visto anche cerimonie, tipo matrimoni, con menù totalmente vegano. A noi è capitato che ci chiamassero, anche dal Nord Italia, per avere indicazioni su un posto presso cui tenere un ricevimento di nozze con menù esclusivamente vegano. La cucina vegana è una questione di insieme: l’onnivoro mangia anche i piatti vegani, un vegano non mangia i piatti per onnivori”.

Si decide improvvisamente di diventare vegani?
“Non si può diventare vegano da un momento all’altro, ci sono stati anche vegani che sono tornati indietro. Io ho deciso da un momento all’altro di non mangiare più carne. Per un lungo periodo non riuscivo, però, a togliere il pesce, dopo 3/4 mesi sono riuscita a togliete tutti tipi di pesce. Per circa due anni sono stata vegetariana e poi, dopo essermi informata su tante cose, sono diventata vegana. Durante un convegno in cui c’erano mamme che hanno svezzato i loro figli con un’alimentazione vegetariana e poi continuato a nutrirli così, è capitato di chiedere ai bambini vegani quale fosse la loro merenda preferita e ci si sentiva rispondere, ad esempio, l’hummus. Chiedilo a un bambino onnivoro e in altissima percentuale ti dirà le merendine”.

Fettuccine di farro (foto Santi e Briganti)

La ricetta

L’entusiasmo di Luce Pennisi è travolgente e coinvolgente, vorremmo chiederle ancora tanto e farci raccontare di più, e non è detto che non torneremo ancora sull’argomento che propone mille sfaccettature.
Intanto, vi lasciamo con una delle tante ricette che vengono proposte sul sito di Veg Sicilia. Un primo piatto elaborato dal ristorante Santi e Briganti e che sembra davvero invitante: fettucce integrali di farro con noci e mandorle.
Ingredienti
400 g di fettucce di farro integrali
circa 100 g di porro
80 g di noci sgusciate
80 g di mandorle sgusciate
40 g di pistacchi sgusciati
circa 50 g di olio evo
una dozzina di foglie di basilico
un pizzico di curcuma
sale q.b.
Preparazione
Fare appassire il porro nell’olio senza arrivare a fargli cambiare colore. Tritare insieme (non troppo finemente) porro, olio, noci, mandorle, pistacchi, basilico, curcuma. Aggiustare di sale. Cuocere la pasta. Condire con l’intingolo precedentemente preparato, eventualmente aggiungendo brodo di cottura. Cospargere con mandorle tostate e servire.

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