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M5S all’Ars: “La pesca ricreativa non è vietata. Musumeci la consenta”

M5S: la pesca ricreativa, svolta in maniera individuale, non genera assembramenti di persone e non costituisce un rischio per la salute pubblica.

di Redazione

“Dare la possibilità di praticare sul territorio regionale la ‘pesca ricreativa’, che al momento non è esplicitamente vietata, e quindi chiarire eventuali dubbi interpretativi rispetto alle norme speciali attualmente in vigore, diffondendo una corretta informazione ai siciliani”: la sollecitazione giunge al governo regionale dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana e Antonio De Luca. Proprio il 21 aprile Zafarana aveva presentato, anche su questo tema, una mozione all’Ars, mentre stavolta ha indirizzato una specifica richiesta al presidente della Regione perché adotti i necessari provvedimenti.  

“Si tratta di un’attività – spiega Zafarana – che può essere praticata senza licenza, purché ci si attenga alle limitazioni imposte in merito alla quantità e al tipo di equipaggiamento da utilizzare, nonché alla quantità di pescato, che non può eccedere i 5 chilogrammi. La pesca ricreativa, svolta  in maniera individuale, non genera assembramenti di persone e non costituisce un rischio per la salute pubblica. Piuttosto è un’attività salutare, non in contrasto con le norme anti-Covid-19 e addirittura può contribuire al sostentamento di molte famiglie siciliane, attraverso l’autoconsumo del pescato, in questo momento di forti difficoltà economiche”, conclude. 

“Sono fiducioso – aggiunge De Luca – che il presidente Musumeci accoglierà benevolmente la  richiesta di migliaia di cittadini, di cui ci siamo fatti portavoce, che chiedono di poter praticare un’attività sana e dagli importanti risvolti socio-economici. La pesca ricreativa, infatti, oltre ad essere una pratica sana e rispettosa del mare, contribuisce in maniera determinante al benessere psicofisico e ha una notevole importanza nell’economia siciliana. Il periodo primaverile-estivo è peraltro determinante per gli operatori economici dell’indotto della pesca e se compromesso non potrà essere risollevato con misure successive. Trattandosi di pratica svolta in solitaria e quindi in assenza di contatti non vi sarebbe ragione di vietarla”.
Ufficio Stampa: Agostino Laudani

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