Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Lucia Lo Bianco e la sua silloge sulla vita reale

Lucia Lo Bianco rappresenta, oggi, una delle figure più eclettiche della letteratura siciliana. Poetessa, scrittrice, saggista e giornalista, gode, oggi, dell'ampio consenso della critica e dei suoi innumerevoli lettori. Un apprezzamento che Lucia Lo Bianco ha conquistato per l'essenza e la profondità dei contenuti dei suoi libri e dei suoi versi. Essenza e profondità di cui abbiamo discusso con la stessa autrice

di Patrizia Romano

Poetessa, scrittrice, saggista e giornalista. Impostasi all’attenzione del mondo letterario, Lucia Lo Bianco rappresenta, oggi, una delle figure più eclettiche della letteratura siciliana. Con i suoi racconti e le sue poesie ha partecipato a numerosi concorsi letterari, classificandosi ai primi posti. Nella sua carriera, non sono mancati, inoltre, premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Le fonti ispiratrici


La vita quotidiana, con le sue mille sfaccettature, è la principale musa ispiratrice di Lucia Lo Bianco. E’ l’essenza della vita che conduce la sua scrittura su un filo realistico e che la guida, passo passo, nella sua attività letteraria. Un’attività che poggia su un mondo popolato da gente comune. Gente che soffre e che gode, che esulta e che patisce, che ride e che piange. Ma tutta gente vera, che scissa individualmente, diventa una persona unica e irripetibile con tutto il suo universo parallelo. E ogni singola persona si trasforma in personaggio, dando vita alla scrittura profonda e raffinata di Lucia Lo Bianco, travolgendo e coinvolgendo la stessa autrice nel vortice della propria esistenza.

Nel profondo di Lucia Lo Bianco


Lucia Lo Bianco dà, attraverso i suoi versi e sulle pagine dei suoi libri, vita e forma a tutto ciò che la circonda.
Ed è proprio dell’essenza del suo lavoro che parliamo con la stessa autrice

L’Inchiesta Sicilia – Come e quando salta fuori la passione per la scrittura?Lucia Lo Bianco – L’esigenza di scrivere e raccontare la porto dentro sin da piccola. Camminavo per i corridoi di casa e inventavo storie, secondo mia madre. Durante l’adolescenza ho poi cominciato a mettere giù qualcosa e ho istituito un quadernetto con titoli di possibili racconti che a mio parere avrebbero potuto catturare l’attenzione di ipotetici lettori.
L’amore per la poesia è nato invece con la maturità.

L’Inchiesta Sicilia – Quali sono gli elementi dai quali trae la maggiore ispirazione?
Lucia Lo Bianco – La mia Sicilia, la mia città, la realtà che ci circonda sicuramente. La bellezza della natura e del mare, con il suo carico di mistero, mi accompagna poi sempre e riesce a tessere le trame sia dei miei testi poetici che dei racconti che ho scritto. A questo si aggiungono le tematiche sociali, gli eventi di attualità, l’amore nelle sue diverse forme: la vita quindi nella sua struttura complessa e multiforme.

Più poetessa o più scrittrice

L’Inchiesta Sicilia – Lucia Lo Bianco è più poetessa o più scrittrice?
Lucia Lo Bianco – Difficile dirlo. La voglia di scrivere e di raccontare spesso disturbano il mio sonno e devo alzarmi, allora, per trasferire sulla carta un pensiero fugace, un’idea. La poesia riesce sicuramente a rendere fruibile l’immediatezza di emozioni e sensazioni. Al momento, forse, sono ancora poetessa ed è per questo che anche la mia prosa si colora di immagini poetiche.

Il ruolo del tempo nella poesia

L’Inchiesta Sicilia – Il “tempo” ha sempre giocato un ruolo incisivo nella dimensione del poeta. Che ruolo assume nella poetica di Lucia Lo Bianco?Lucia Lo Bianco – La tematica del tempo è una mia costante sia nelle poesie che nei racconti. Ne “Il Silenzio del Tempo”, la mia terza silloge, aleggia l’illusione che il tempo possa parlarci, suggerire soluzioni ai nostri drammi quotidiani, aiutarci a riconsiderare il nostro passato e le motivazioni che ci hanno portato ad agire in un certo modo.

Il silenzio

Ma il tempo appunto non parla, esercita il diritto al silenzio e rimane quindi un percorso ancora da completare nella speranza che si possa un giorno riuscire a dialogare col tempo, decifrandone i codici misteriosi e i significati più nascosti. La poesia è piena di autori e testi che hanno evidenziato l’importanza della dimensione temporale. La mia formazione mi porta a ricordare Shakespeare, John Keats fino ad Eliot secondo il quale tempo passato e tempo presente coincidono e convivono nella mente del poeta.

La poesia nella società moderna

L’Inchiesta Sicilia – La poesia è riflessione, meditazione, spiritualità. Alla luce di queste peculiarità, pensa che la poesia abbia ancora margini di affermazione in una società moderna sopraffatta dal logorio e dallo stress?Lucia Lo Bianco – E’ una bellissima domanda. La poesia sembra non trovare spazio nella nostra società e pochi lettori si dedicano alla lettura di questo genere. Va detto però che proprio la poesia è in grado di stimolare il desiderio di riflessione e pace interiore e di provare emozioni.  Le emozioni fanno parte della nostra vita e non esisteremmo senza. Nascono inaspettatamente, per suggestioni sensoriali o ricordi. Ci rendono vivi, capaci di provare gioie e dolori e ci accompagnano sempre. Sono momenti fuggevoli e svaniscono subito ecco perché bisogna immediatamente arrestarli e prendere nota.

La poesia tra passato e presente

L’Inchiesta Sicilia – Come cambia la poesia rispetto al passato?
Lucia Lo Bianco – Le tecniche e le tematiche di questo genere letterario sono cambiate molto a partire già del ‘900.
Ho una formazione classica che salta fuori di tanto in tanto nella struttura del mio verso e nella divisione in strofe. La poesia del ‘900, tuttavia, ha introdotto l’uso del verso libero dove cerco di muovermi rispettando però sempre l’idea che la poesia debba caratterizzarsi per un uso del linguaggio che sia denso di suoni e immagini. Se quindi la poesia ha assunto una veste nuova rispetto al passato, si distingue d’altra parte dalla prosa per una concentrazione semiotica che non troviamo in altri generi letterari. In questo senso, così, la poesia continua ad essere ricca ed immediata e tale da riuscire a dire tanto in poche parole.

La Sicilia nella letteratura e nella poetica di Lucia Lo Bianco

L’Inchiesta Sicilia – La Sicilia è la terra in cui Lei è nata e cresciuta. Anche se nella sua vita ha viaggiato, quanto ha influito la sua terra natia sulla sua formazione, sulle sue scelte e, soprattutto, sui suoi risultati letterari?
Lucia Lo Bianco – Dico spesso che mi relaziono alla mia terra come una madre fa con i propri figli. La mamma ama, protegge e accetta mancanze e difetti della prole. La Sicilia è una figlia difficile e ribelle che spesso non merita le attenzioni che le vengono date. Allo stesso tempo è bella ed affascinante e monopolizza l’affetto.

La Sicilia nel DNA

La amo nonostante tutto e la porto nel DNA al punto da non riuscire a scrivere senza la mia “sicilianità”. I colori del mare, i profumi dei dolci e del pane appena sfornato, il trionfo di suoni e sapori sono parte integrante della mia scrittura e cerco di trasmettere il ritmo della mia isola attraverso le parole. Il mio desiderio è che un lettore possa respirare i ritmi della Sicilia leggendo quello che scrivo.

Una scrittura tutta orientata verso il sociale

L’Inchiesta Sicilia Ultimamente, la sua scrittura è permeata da contenuti sociali, i cui temi predominanti sono l’immigrazione e la violenza sulle donne.
Cosa si sente di dire su tematiche così forti?

Lucia Lo Bianco – Credo che la poesia debba riuscire a comunicare qualcosa che vada al di là del mero tormento interiore e debba riuscire a toccare le tragedie del nostro tempo. La silloge di poesie “Sono una barca” è carica di questo messaggio umano e sociale. La barca diventa una persona che trasporta vite umane e soffre per il loro tragico destino mentre il mare colora tutti i testi fornendo il contesto per tante storie di vita e d’amore.

la cronaca attraverso la poesia

La poesia deve anche indirizzarsi verso fatti di cronaca che colpiscono: “E fu Capaci a scrivere memoria” è un tributo alla mia città e agli eroi morti per combattere la mafia. Ho in programma la pubblicazione di una silloge dove le donne sono protagoniste. Si tratta di testi che muovono accuse forti ad una società che non è ancora veramente mutata nei loro confronti. Possano i versi invitare a riflettere e a stimolare un cambiamento.


Donne che si raccontano

L’Inchiesta Sicilia – Il suo ultimo lavoro ha come protagoniste le donne. Donne che si raccontano attraverso tragiche esperienze. Quanto la coinvolgono e quanto la sconvolgono questi racconti?
Lucia Lo Bianco – Ho vissuto intensamente ogni singola parola dei dodici racconti della raccolta “Le donne lo dicono”. Ho sofferto con le mie protagoniste, ho pianto e riso con loro sentendo il loro vento soffiare sulla mia pelle mentre il profumo del mare mi stordiva. Ho camminato sentendo il peso del loro percorso e provando il dolore delle violenze subite. Le vicende che narro mi sconvolgono proprio come la realtà che giornalmente ci restituisce fatti di una gravità inaudita. Chi scrive spera sempre di contribuire con le proprie storie, di stimolare un cambiamento tramite il potere della parola.

Lucia Lo Bianco insegnante

L’Inchiesta Sicilia – Nella vita, Lucia Lo Bianco è pure un’insegnante. Quanto trova i giovani vicini e sensibili alla scrittura?
Lucia Lo Bianco – Le giovani generazioni non leggono molto perché sono bombardate dalla velocità della tecnologia e da diverse modalità di recepire informazioni. Utilizzano i loro Smart Phone per tutto ormai e il libro non è certamente in cima alla loro lista di preferenze. Bisogna lavorare tanto per far risaltare l’importanza della scrittura, per incoraggiarli a leggere poesie e romanzi e per riscoprire il valore del racconto. 

La sensibilità nelle nuove generazioni

L’Inchiesta Sicilia – Quanto la nuova generazione è sensibile alle tematiche sociali forti che Lei, da alcuni anni a questa parte, affronta nei suoi romanzi?
Lucia Lo Bianco – Molti   giovani   vengono   toccati   da   tematiche   della   nostra   contemporaneità.   Nonostante l’atteggiamento superficiale che associamo di solito alle nuove generazioni, molti decidono di interessarsi al dramma dell’immigrazione o al fenomeno dei femminicidi o alla emergenza pandemica che ha completamento travolto e trasformato le loro vite.

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