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L’erba tinta: dieci anni di lavoro a Borgo Vecchio

Il quartiere Borgo Vecchio di Palermo descritto attraverso un racconto antropologico di Martina Riina che vi ha lavorato per dieci anni con progetti sociali con l'associazione Per Esempio Onlus

di Redazione

Troppo spesso sui media il quartiere di Borgo Vecchio è soltanto la borgata malavitosa dove l’erbaccia cattiva infesta le macerie e l’intervento dello Stato serve solo a smantellare traffici illeciti oppure a fornire beni di prima necessità per famiglie di poveri disgraziati.
Eppure l’emergenza sanitaria di proporzioni globali ha rivelato un quartiere capace di dare grandi lezioni di vita. Preziosi insegnamenti sui modi di affrontare la crisi e il malessere generati dalla pandemia, su come fronteggiare gravi mancanze istituzionali, enormi disagi sanitari e costanti carenze di qualsiasi supporto educativo, economico o sociale.

Domani, martedì 30 novembre alle ore 18, presso il ristorante Moltivolti, l’associazione di promozione sociale Per Esempio Onlus, in occasione dei festeggiamenti per i primi 10 anni di attività, presenta al pubblico il risultato di una decade di lavoro educativo realizzato all’interno del quartiere popolare di Palermo. Un quartiere che ha bisogno di far sentire la propria voce in una città che spesso se ne dimentica se non per narrazioni tossiche e stereotipate.

L’occasione sarà quella della prima presentazione del libro “L’erba tinta. Dentro le crepe di Borgo Vecchio a Palermo: un racconto antropologico”, edito da Editpress, di Martina Riina, antropologa pedagogista impegnata da diversi anni nel quartiere, che attraverso questa pubblicazione smonta l’immaginario collettivo che domina il racconto di questa parte della città.

Esempi dal Borgo Vecchio

«La gente di Borgo Vecchio – dice l’autrice – riesce ogni giorno a governare le proprie vite con una dignità, con una resistenza e una capacità di autogestione e di mutuo aiuto che, oggi più che mai, possono aiutarci a trovare nuove strade per contrastare la solitudine e l’individualismo dell’epoca contemporanea. Possono insegnarci ancora una volta a non giudicare e puntare il dito, per far posto alla solidarietà e alle relazioni di vicinato, dove la vita privata e la vita pubblica possano incontrarsi nella pratica dell’abitare e del condividere».

Il libro

Con una narrazione incalzante, disincantata e ironica, Martina Riina ripercorre dieci anni di intervento sociale tra le strade e le crepe del quartiere. La presentazione del libro permetterà di aprire, insieme agli operatori che in questi anni hanno animato l’intervento a Borgo Vecchio, un dibattito sulla complessità delle pratiche educative a partire dal margine, per costruire percorsi di riflessione collettiva. Interverranno Ferdinando Fava, antropologo dell’Università degli studi di Padova, Anna Staropoli, sociologa dell’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” – Centro Studi Sociali, Totò Cavaleri, educatore e attivista. Francesco Giordano, attore radiofonico e teatrale, conduttore di poetry slam, leggerà alcuni brani del libro.

L’autrice

Martina Riina si occupa di progettazione sociale, percorsi educativi, pratica creativa transculturale e riflessività collettiva nelle periferie e nei quartieri popolari di Palermo, dove sviluppa progetti di inclusione e contrasto alla dispersione scolastica insieme all’associazione di promozione sociale Per Esempio Onlus.

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