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“ Le Scarpe Raccontano – a piedi nudi ballano i santi ”

di Redazione

Una ulteriore conferma di questa propensione è giunta in occasione del vernissage dell’evento espositivo allestito dal 22 maggio negli incantevoli spazi esterni dell’edificio.

di  Andrea di Napoli

Attraverso il progetto artistico “Le Scarpe Raccontano – a piedi nudi ballano i santi” vengono proposti i numerosi lavori di quanti hanno aderito alla interessante iniziativa utilizzando vari linguaggi espressivi e diverse forme artistiche.

L’originalità della manifestazione appare chiara fin dal primo momento. Infatti, appena superato il cancello d’ingresso alla Villa, il pubblico è stato accolto dall’imprevedibile lettura drammatizzata a più voci di un efficace testo che, prendendo lo spunto da un recente fatto legato alla cronaca locale (‘A sbruricata), racconta vari episodi personali, drammatici o criminosi relativi alle violenze ed ai soprusi subiti da coloro che “ci hanno rimesso la pelle”, esponendo i fatti dal loro punto di vista, mentre i “vivi” restavano del tutto indifferenti. La scenografia naturale ed un minimalista aspetto macabro da parte dei partecipanti alla “lettura corale” hanno contribuito a coinvolgere un pubblico forse non del tutto preparato. Inoltre l’uso del dialetto risulta proprio il linguaggio diretto adatto per parlare alle coscienze degli spettatori e mettere ciascuno di fronte alla propria parte di responsabilità.

Sarebbe riduttivo considerare la performance solo un reading letterario, si è trattato, piuttosto, di una forma di Teatro di Parola. Di una di quelle rappresentazioni, cioè, che nel “Manifesto del Nuovo Teatro” (1968) Pasolini definiva “più da ascoltare che da vedere” per “la mancanza quasi totale dell’azione scenica.” La suggestiva pièce “Ni ficiru i scarpi”, come gli altri testi del nutrito repertorio, è stata scritta e realizzata dall’Associazione Apertura a Strappo seguendo la direzione e i consigli di Giorgio D’Amato, che per la passione e la competenza profuse è qualcosa di più di un autore e molto più che un regista.

L’Associazione non è nuova alla partecipazione in occasioni di questo genere e spesso con interventi più opportuni di quelli di illustri critici. La validità del testo e la precisione degli interpreti rende auspicabile una nuova messa in scena in tempi brevi e davanti ad un pubblico qualificato. Il Teatro di Parola, seppure “di nicchia”, ha sempre premiato la qualità raggiunta da artisti come, in passato, Giorgio Gaber e, più recentemente, Ascanio Celestini o Marco Paolini, con i loro acuti e provocanti monologhi. Tutti i componenti di Apertura a Strappo sembrano maturi e preparati per ricevere una maggiore visibilità. 

Successivamente, la curatrice della manifestazione, Lia Biondolillo, ha accompagnato i visitatori tra dipinti, fotografie ed installazioni in un percorso nel quale opere, artisti e pubblico affrontano insieme una indagine sulle scarpe intese come indovinata metafora dell’esistenza umana lungo l’emozionante cammino della vita. Le opere esposte sono realizzate dai seguenti artisti:

A. Ardizzone – M. Balistreri – M.G.Balistreri – P. Balistreri – L. Biondolillo – D. Burgio – N. Chiello – M. Cirello – A. Cirrincione – O. Crivello – D. D’Amico – R. D’Amico – G. Fricano – S. Frittitta – F. Gebbia – C. Guttuso – G. La Licata – Ag. Lo Coco – At. Lo Coco – F. M. Martorana – R. Mazzarino – G. Morici – M. Papa – L. Parisi – F. Persico – R. Prestigiacomo – E. Puleo – C. Pulizzotto – S. Pulizzotto – F. Raccuglia – N. Raia – A. Ribaudo – I. Scalisi Palminteri – G. Schimmenti – G. Tinnirello

La manifestazione è proseguita con una rappresentazione scenica e con la Musica dei Porti dei virtuosi suonatori di Tango Disìu.

L’esclusivo evento è stato reso possibile dal Comune Di Bagheria,
dal Consiglio circoscrizionale di Aspra, dalla Villa Sant’Isidoro De Cordova di Aspra oltre che dagli artisti di Tango Disìu e di Apertura a Strappo. Sono state diverse le ditte locali che hanno deciso di sponsorizzare l’evento.

Il percorso espositivo relativo alla mostra “Le scarpe raccontano” sarà visitabile sino al 28 maggio 2016 presso la Villa Sant’Isidoro di Aspra. Contestualmente, fino alla stessa data, sarebbe opportuno approfittare del biglietto ridotto per vivere l’esperienza di una visita all’interno della Casa Museo, ricca di arredi e antichità appartenute alla famiglia De Cordova. La Villa è aperta al pubblico dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 15:00 alle 18:00 (chiusura la domenica pomeriggio).

 

 

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