Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

La minigonna compie cinquant’anni

di Giusi Serravalle

 

Data di nascita: 1965. Segni particolari: unica. La minigonna: eccezionale creazione della giovanissima stilista inglese Mary Quant compie cinquant’anni, ma non li dimostra.

 

di Giusi Serravalle

Nata a Blackheath, un sobborgo di Londra, l’11 febbraio del 1934, Mary Quant, invece di diventare una tranquilla e semplice insegnante,  a soli sedici anni decide di andare via da casa per vivere la sua  bohème a Londra.

Conosce Alexander Plunket Greene, appartenente a una nobile famiglia inglese e con il suo appoggio apre nel 1955 la sua prima boutique Bazaar sulla Kings Road a Londra che riscuote da subito un notevole successo.

Anticonformista, smaniosa di libertà e stravaganze, ispirata alla voglia di novità, Mary Quant irrompe così sulle scene della moda.

E’ proprio lei a mettere in vetrina la prima minigonna e la sua comparsa desta un clamore senza precedenti.

Le gambe non erano mai state così in vista!  Sono gli anni dei capelli lunghi e dei Beatles e gli sguardi degli uomini, ma anche delle donne, planavano come davanti a un marziano, lungo quel tessuto ridotto, sempre più ridotto, fino a diventare scandaloso e sfrontato.

Una striscia di stoffa che diventa ben presto un fenomeno, provocando reazioni diverse. Londra accoglie con entusiasmo la mini e, mentre le donne londinesi liberano le loro gambe da pantaloni e gonne lunghe, a Parigi il governo, disgustato da tanta audacia, scrive una legge (con scarso successo) sul buoncostume, ponendosi nettamente contro l’oggetto di tanta impudenza.

Le donne italiane l’accettano con ponderatezza, indossandola inizialmente solo al chiuso delle balere o durante i party privati, ma nel giro di poco tempo la minigonna si trasforma nella mise giornaliera di dive e donne comuni.

Certo la mini non ha avuto vita facile. Ci sono volute migliaia e migliaia di gambe al vento che con coraggio hanno resistito a fischi irriverenti, commenti insolenti prima che il comune senso del pudore digerisse l’idea di questo cambiamento. Ma da lì in poi, è stato un trionfo: le castigate gonne sotto il ginocchio sono uscite ‘stracciate’ dal confronto con le ‘sorelline’ che ancora oggi dopo cinquant’anni, nonostante  periodi sì e periodi no, reggono decisamente bene.

Anche la famosa Coco Chanel rimane segnata da questo pezzo di stoffa tanto da diventare portavoce di una campagna per il ritorno delle gonne lunghe. Lei, figura fondamentale del fashion design che, con il suo stile sobrio ed elegante e dal timbro inconfondibile, aveva dominato il mondo delle passerelle per circa sessant’anni, invecchiata e inacidita, non più al passo con la moda, come poteva ammettere che lo stile arrivava dalla strada e che il mondo era cambiato per sempre?

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