Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Impari-Amo l’Arte… per non metterla da p-Arte!

di Redazione

Puntare sull’educazione all’Arte, è educare al “Bello” non solo da un punto di vista estetico ma anche e soprattutto etico e spirituale

 

di Carmela Gulino*

E’ nota ed abbondantemente teorizzata, l’importanza formativa dell’esperienza artistica per la crescita e lo sviluppo armonico dell’ individuo. La  pratica artistica, nel senso stretto del termine, diventa per i fanciulli la possibilità più genuina di comunicazione e di comprensione di se stessi e di ciò che li circonda. Cimentarsi e dedicarsi alla pratica di un’arte visiva, risulta un valido supporto per lo sviluppo delle capacità creative del fanciullo che si inseriscono a pieno titolo in quel panorama di attività utili allo sviluppo delle capacità cognitive/relazionali che lo caratterizzano.

E’  proprio la manualità del fare artistico il legame tra  l’emotività e l’azione. L’importanza di sensibilizzare i nostri bambini alla conoscenza e alla comprensione dell’Arte, attraverso la pratica artistica, risulta un  efficace strumento per la strutturazione di un’elasticità intellettuale che risulterà utile loro a prescindere dal percorso di vita che essi sceglieranno di intraprendere.

Puntare sull’educazione all’Arte, è educare al “Bello” non solo da un punto di vista estetico ma anche e soprattutto etico e spirituale. Come recita l’epigrafe anonima che campeggia sul frontone del Teatro Massimo di Palermo:“L’Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.

L’Arte rivela la storia, la vita e la cultura  di una società, ma al tempo stesso non dev’essere statica ma deve ispirare e portare i popoli a migliorarsi, progredendo sotto ogni punto di vista con lungimiranza. Questa frase, risalente alla seconda metà dell’ 800, tutt’oggi sembra non essere stata compresa ed applicata a pieno. Come è potuto mai accadere? Secondo l’Unesco, in Italia riposano i monumenti e i beni artistici tra i più importanti al mondo, dichiarati patrimonio dell’umanità. Una cultura, quella del nostro Paese, ricca di storia e di secoli di arte. Una cultura, secondo dati di Eurostat, che a quanto pare è l’ultimo interesse di questo Paese. Secondo i dati forniti nel 2012 e quelli più recenti,  l’Italia è all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% di media dell’Ue) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% di media dell’Ue). Purtroppo la cosa che più stupisce ed avvilisce è l’indifferenza delle istituzioni nei confronti di questa tragica situazione.Tutto parte  dall’attribuire il giusto valore alle risorse storiche-culturali possedute e vedere in esse la fonte della vera ricchezza di una nazione. Una prosperità che si traduce non solo in termini finanziari, ma  anche e soprattutto in termini di crescita, progresso e potenziamento in termini sociali. E’ necessario considerare l’Arte e  la cultura come fattori determinanti che ispirano e consentono ad uno Stato il miglioramento della propria coscienza sociale. L’Arte  da sempre è simbolo dell’immagine, della storia, della cultura antica e contemporanea di un Paese.

In altri paesi Europei, soprattutto  quelli Nordici (dove peraltro si assiste anche ad una fortissima e proporzionale crescita economico-sociale), si investe e si mira alla preparazione e formazione all’Arte già dalle scuole elementari! I bambini sono il nostro futuro e per questo occorre dare profonda importanza alla loro preparazione in tutti i suoi aspetti perché saranno loro a creare, rigenerare e migliorare la nostra società. Sin da piccoli  occorrerebbe  portarli alle mostre, visitare musei, assistere a spettacoli teatrali, eccetera. Inizierebbero a prendere confidenza con tutto ciò che c’è di “Bello” e “Buono” nell’Arte che caratterizza la propria cultura. Portarli a familiarizzare con la storia del proprio Paese attraverso l’Arte, proiettandoli  nella consapevolezza di un futuro migliore, del quale loro stessi saranno i fautori. Bisognerebbe  iniziarli alla conoscenza e  alla pratica artistica, magari partecipando a dei laboratori d’arte e scoprire una spiccata predisposizione per le discipline artistiche (musica, teatro, arti visive). Il tutto volto alla formazione del loro futuro e del futuro della nostra società che, in un modo o nell’altro, attende tutti con fare creativo e partecipativo.

 Purtroppo, in Italia si assiste ad una pericolosa controtendenza culturale: criticabili  riforme dell’istruzione, hanno abolito gli Istituti d’Arte e tagliato fondamentali ore laboratoriali nei Licei Artistici, per non parlare della riduzione delle ore dedicate alla Storia dell’Arte negli altri licei. Non coltivando una coscienza del “Bello” e dell’Arte, non saremo in grado di prenderci cura del nostro passato, correndo il rischio di non avere un presente da ammirare e un futuro che valga la pena raccontare. 

La Bellezza salverà il mondo”

F. Dostoevskij

 

 

*Associazione Mialò Art

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