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Il filo rosso del destino

di Redazione

Tra le varie leggende che avvolgono il misterioso mondo giapponese, una mi ha colpito in modo particolare: Il Filo rosso del destino che unisce un uomo e una donna fin dalla nascita.

 

di  Valentina Licata

Dalla tradizione giapponese si può imparare davvero tanto. Il loro modo di fare totalmente opposto al nostro, anche se a volte difficile da comprendere,  ci ha sempre affascinato. La loro profonda sensibilità li porta ad “adorare” animali, oggetti e a confidare spesso nei rituali.

Secondo questa leggenda, ogni essere umano viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega indissolubilmente alla sua anima gemella. Questi due amanti nonostante la distanza, l’età, la classe sociale, il sesso o altro, saranno legati fino a quando non s’incontreranno. Il filo rosso oltre ad essere indistruttibile e invisibile è lunghissimo, motivo per il quale si intreccia, si aggroviglia creando ostacoli e difficoltà. Ogni nodo districato sarà solo un rafforzamento di questo legame.

Wei, giovane giapponese, rimasto orfano ancora piccolo, desiderava crearsi una grande famiglia. Nonostante tutti i suoi sforzi per realizzare questo sogno, Wei  non riusciva a trovare la donna giusta con cui condividere la vita. Durante un viaggio incontrò un vecchio che leggeva un libro sui gradini di un tempio alla luce della luna. Dando uno sguardo fugace al libro si rese conto di non riuscirne a capire nemmeno una parola e, visto che conosceva molte lingue, ne chiese il motivo. Il vecchio gli rispose che era un libro proveniente dall’Aldilà, e che lui stesso era un “incaricato dell’Aldilà” e che si occupava di matrimoni.

Wei colse l’occasione per raccontare la sua triste storia all’anziano signore, che gli parlò della leggenda del filo rosso del destino che unisce indissolubilmente un uomo e una donna fin dalla nascita. Anche Wei è già legato alla sua futura moglie, ancora troppo piccola, che avrebbe sposato quando lei avrebbe raggiunto l’età di diciassette anni. Il giovane gli chiese di mostrargli la sua futura sposa. Il vecchio aprì il libro e gli fece vedere una bimba di tre anni che, con la mamma, una vecchia di nome Chen, aveva un banco al mercato. Wei chiese cosa sarebbe successo se l’avesse uccisa e lui rispose che qualsiasi cosa lui o chiunque altro avesse deciso di fare, quella bambina era destinata ad essere la sua anima gemella.              filo del destino

Il giorno dopo Wei, in collera con il suo destino  e con il vecchio, decise di pagare un uomo per accoltellare la bambina in modo da poter essere libero di scegliersi una sposa. L’uomo, però, colpì la piccola non al cuore, come aveva ordinato Wei, ma inferendole una coltellata tra gli occhi. Il ragazzo, inconsapevole della mancata uccisione, continuò la sua vita dimenticando quell’incontro.

Trascorsero quattordici anni durante i quali Wei aveva fatto una discreta carriera tanto da ricevere in moglie la figlia del governatore locale. Così finalmente realizza il suo sogno. La sua sposa era una bellissima donna di diciassette anni, di ottima famiglia, che lui amava moltissimo. Ma la ragazza portava sulla fronte una benda che non toglieva mai, così un giorno Wei decise di chiederle il motivo.

Lei tra le lacrime gli raccontò di non essere la vera figlia del governatore ma la nipote, i suoi genitori e suo fratello erano morti ancora giovani e a occuparsi di lei era rimasta la governante di nome Chen. Piangendo la giovane sposa  rivelò al marito che un giorno, quando aveva  solo tre anni, un pazzo senza alcun motivo, l’aveva accoltellata mentre si trovava al mercato con la vecchia Chen. Dopo alcuni anni lo zio tornato da un lungo viaggio decise di prenderla con sé crescendola come una figlia.

Sentendo il racconto della moglie, Wei ricordò le parole del vecchio incontrato tanti anni prima e capì. Commosso le confessò la verità. Da quel giorno il loro legame fu ancora più forte.

Buon San Valentino, oggi, domani e ogni giorno della nostra vita.

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