Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Il cliente e Sing…i film di questa settimana

Questa settimana L'Inchiesta Sicilia vi consiglia...

di Massimo Arciresi

Voglia di Cinema! – I consigli di Massimo Arciresi

 

Il cliente (Forushande, Iran/Francia, 2016) di Asghar Farhadi con Shahab Hosseini, Taraneh Alidusti, Babak Karimi, Mina Sadati
Dopo Una separazione e Il passato, ci aspettiamo molto dall’iraniano Farhadi, capace di imbastire pregnanti discorsi socio-politici attraverso la rappresentazione di semplici drammi che ruotano (anche) attorno al rapporto uomo-donna. Qui la portata della sua analisi si fa più sottile e ampia, con un consapevole rischio di dispersione, ma ciò non le sottrae smalto. Due teatranti conviventi (desiderano un figlio?) lasciano una palazzina instabile e si trasferiscono in un appartamento in cui la donna subirà un’ inspiegabile aggressione. Il parallelo allestimento di Morte di un commesso viaggiatore (su cui gioca il titolo internazionale) aggiunge sale e costituisce un rifugio per i protagonisti; un testo meravigliosamente compiuto rispetto a un’insondabile realtà che porta a giudicare spesso sproporzionatamente.

 

Oppure… sing

Sing (id., USA/GB/Giappone, 2016) di Garth Jennings, Christophe Lourdelet – Animazione
Difficile asserire che l’impeccabile Zootropolis abbia fatto già scuola (non ce ne sarebbe stato il tempo). Fatto sta che alla Illumination (Minions), vento in poppa, archiviato il successo (un po’ gonfiato) di Pets – Vita da animali, riesce l’impresa di cavalcare pure l’onda del cartoon Disney popolato di simpatiche bestiole antropomorfe. In linea con la moda dei music contests, un fantasioso e aggiornato Saranno famosi con sapida scelta di brani e voci statunitensi celebri (da McConaughey a Johansson), nonché un messaggio immediato per i bimbi. Tutto per salvare il teatro di un koala dalla bancarotta…

 

Voglia di cinema! – La frase della settimana

«Non osa.» L’elegante francese Nathalie Baye smette di incalzare la nuova amica svizzera Emmanuelle Devos (che è entrata pian piano nelle sue grazie, convinta che l’ignara signora, titolare di una profumeria, abbia investito mortalmente poco tempo addietro il suo ragazzo) perché provi a indovinare la sua indecifrabile età nel compresso, non imprevedibile ma ben realizzato dramma Per mio figlio (Moka, Francia/Svizzera, 2016) di Frédéric Mermoud.

 

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