Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

I Castelli della Loira, un bel viaggio che vi trasporterà in un sogno

Oltre 300 castelli che sono sparsi in tutta la Valle della Loira, divenuta Patrimonio dell'Unesco nel 2000. Edifici magici, ricchi di storia uno più bello dell'altro. Vi portiamo a visitare alcuni.

di Clara Di Palermo

Un viaggio da sogno, letteralmente, quello per i visitare i Castelli della Loira, in una valle magica e che trasuda storia e incanto ad ogni passo.
Oltre 300 castelli, uno più bello dell’altro, ciascuno con una peculiarità e che, sebbene lontani dalla nostra Sicilia, valgono una visita. Perché questo tuffo nella storia, vi trasferirà in un’atmosfera che vi sembrerà reale. I giardini curatissimi, i saloni fastosi, gli abiti d’epoca, tutto contribuisce a regalare qualche ora di magia al visitatore. Anche perché la storia di ciascuno di questi bellissimi edifici è intrecciata a quella dei Re di Francia, tra vicissitudini politiche e di cuore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, i castelli hanno subito devastanti saccheggi con la Rivoluzione francese, pertanto buona parte degli arredi sono stati ricostruiti negli anni successivi. Bellissime, ad esempio, le ricostruzioni dei saloni da pranzo, dove si ammirano tavole imbandite, con piatti e bicchieri che, poi, si possono trovare in vendita negli immancabili negozi di souvenir. Alcuni castelli sono di proprietà privata, qualcuno addirittura ha stanze riservate ancora oggi abitate dai proprietari, altri sono in proprietà allo Stato.

Tours

Studiare bene l’itinerario

Tutti i siti, comunque, sono ben collegati e facilmente raggiungibili anche con mezzi pubblici, passando dai treni ai bus navetta che collegano i castelli alle stazioni ferroviarie. In molti casi, se saprete scegliere bene, sarete in grado di visitare anche due castelli in un giorno. Studiate bene l’itinerario il giorno avanti così da ottimizzare gli spostamenti.
Noi de L’InchiestaSicilia consigliamo di alloggiare in una cittadina centrale, dalla quale sia facile raggiungere più destinazioni, come può essere Tours che è la capitale della regione della Tourenne e che si trova al centro della Valle della Loira. Peraltro, è anch’essa una cittadina che merita una visita e anche per i più giovani offre parecchie occasioni di svago, soprattutto a sera, con i tantissimi locali, pub e teatri.

Azay le Rideau

Iniziamo, dunque, questo ideale viaggio dal Castello di Azay le Rideau (appena 25 km da Tours) che sorge ai margini dell’omonima cittadina (un vero gioiellino con un bellissimo centro pedonale) e su un’isoletta sulle acque del fiume Indre. Per questo motivo i francesi lo hanno soprannominato “Château de l’Islette”, ovvero il castello dell’Isoletta.

Castello di Azay le Rideau

Considerato uno degli esempi più belli di architettura rinascimentale di tutta la Valle della Loira, passato tra le mani di privati, tra cui ben tre generazioni di marchesi di Biencourt, il castello è oggi proprietà dello Stato francese. Arazzi in seta pregiata, il camino monumentale nella Sala Grande, i dipinti e gli arredi di pregio, la bellissima scalinata d’onore, la sala del biliardo, le decorazioni…tutto contribuisce a rendere la perfetta armonia tra influenza italiana e tradizione francese.

Il parco di Azay le Rideau

Il parco è bellissimo e ben curato, la tenuta è immersa in una natura bellissima e il silenzio che vi regna rapisce il visitatore. Non dimentichiamo di dare un’occhiata al “Giardino dei segreti” che originariamente era un grande orto, oggi è una sorta di giardino conservativo delle verdure antiche della Valle e dei bellissimi fiori ed erbe aromatiche che si incontrano nel parco. Quello dei giardini sarà un tema ricorrente n questo viaggio che l’InchiestaSicilia ha fatto e che vi propone: costituivano un vanto da esibire agli ospiti.

Giardino dei segreti

Dall’esterno del Castello si può accedere direttamente al centro abitato di Azay le Rideau che merita una sosta. Il centro pedonale è ricco di ristorantini, negozi di souvenir e di prodotti tipici locali, inclusi i pregiati vini e il rumore dei passi sul selciato, senza lo strombazzare di auto, è suggestivo.

Un via del centro di Azay le Rideau

Ad Azay le Rideau si trova anche il singolare museo Maurice Dufresne, il cui ingresso è gratuito per i bambini sotto ai 10 anni. Un percorso attraverso la meccanizzazione delle campagne e l’industrializzazione dei paesi, in un parco ludico ricco di sorprese dove, all’interno di un mulino ad acqua, trovano alloggio tutti questi meccanismi perfettamente funzionanti. Il tutto, all’insegna del genio di Leonardo da Vinci che, proprio in Francia, a Clos Lucé (di cui vi racconteremo), ebbe la sua ultima dimora, dove si spense nel 1519.

Castello di Cheverny

Il Castello di Cheverny, poco fuori Blois, appartiene alla famiglia Hurault da oltre 6 secoli, ed è aperto al pubblico dal 1922. Gli Hurault, finanzieri con una tradizione che ha visto diversi esponenti della famiglia essere ufficiali al servizio dei Re di Francia, abitano ancora oggi il castello, nell’ala destra e lo aprono al pubblico tutti i giorni dell’anno.

Cheverny

È stato chiuso esclusivamente per la visita della Regina Madre d’Inghilterra, per un evento funebre (quando morì Anne-Victor Hurault, marchese di Vibraye) e in occasione delle nozze dei suoi attuali proprietario, il Marchese e la Marchesa di Vibraye, il 26 novembre del 1994.

La sontuosa facciata nord è in stile Luigi XIII e guarda l’Orangerie, o aranciera, dove si era soliti mettere a ricovero dal freddo gli aranci che in primavera ed estate ornavano i viali del bellissimo giardino. La facciata sud è, invece, la più nota perché ispirata al palazzo di Luxemburg a Parigi, e presenta due padiglioni laterali con il tetto a cupola che fu un’innovazione per l’epoca ma divenne, poi, un motivo caratteristico dell’architettura classica francese.

Visitando gli interni del castello, si susseguono la sala delle armi, la camera del Re, la cappella, i saloni, la biblioteca, le cucine, tutti ambienti molto ben tenuti che raccontano momenti di vita quotidiana.

Bellissimi i giardini, estremamente curati, con bellissimi prati e un settore dedicato all’orto e alla floricoltura.

I canili

Una annotazione a parte meritano i canili del castello. La tenuta di Cheverny, infatti, è un noto centro di caccia con i cani e accoglie poco più di un centinaio di cani di razza francese tricolore

I cani di razza francese tricolore

Il Salone dei Vini

In questi giorni è stata lanciata una manifestazione che è una novità per il castello. Come ha voluto annunciare personalmente Charles-Antoine de Vibraye, l’attuale proprietario: “al castello di Cheverny non avremmo potuto aprire gli eventi del 2020 che con in nostro primo Salone dei vini!”
Sabato 7 e domenica 8 marzo, nell’Orangerie del castello, 12 viticoltori provenienti da diverse regioni della Francia, si ritroveranno per promuovere i prodotti dei loro territori, in una miscellanea di tradizione e innovazione biologica.

Vitigni di pregio

“A corollario di ciò – aggiunge Constance de Vibraye – ci saranno una esposizione artistica e un intrattenimento musicale. Occasione unica per degustare dei vini in un ambiente eccezionale”.
Per gli appassionati, ecco i vitigni che saranno rappresentati: Alsace, Beaujolais, Bourgogne, Bordeaux, Champagne, Côte du Rhône, Languedoc-Roussillon, Sud-Ouest et Vallée de la Loire.

La locandina del 1° Salone dei Vini a Cheverny

Castello di Villandry

Vicinissimo al castello di Azay le Rideau, e costruito intorno al 1536 sulle macerie di una città fortezza del XII secolo, per volere di Jean le Breton, Ministro delle finanze di Francesco I, il Castello di Villandry occupa un posto particolare nella storia. È nei suoi saloni, infatti, che il 4 luglio 1189 si sancisce la “Pace di Colombiers” (antico nome di Villandry), quando Enrico II plantageneto, re d’Inghilterra, si inchinerà in segno di sconfitta davanti a Filippo Augusto, Re di Francia.

Le facciate del castello sono caratterizzate da una originale e voluta asimmetria ma la semplicità è la caratteristica predominante di questo castello che nel 1906 venne acquistato da Joachim Carvalho, spagnolo, che per amore di questa dimora abbandonerà la carriera scientifica che svolgeva a fianco del premio nobel per la medicina del 1913, Charles Robert Richet. Oggi il proprietario è Henri Carvalho.

Oltre agli ambienti interni che, anche qui, sono arricchiti da arazzi e mobili di pregio, ciò che colpisce profondamente il visitatore sono i giardini il cui percorso completo richiede tempo. Percorribili anche da chi ha problemi di mobilità, i giardini di Villandry sono uno spettacolo per gli occhi e per i sensi.

Il trionfo della simmetria

Il giardino ornamentale, che si trova al di sotto dell’orto, è di una perfezione quasi maniacale. Per osservare meglio i quattro quadrati che costituiscono i giardini dell’amore (l’amore tenero, l’amore passionale, l’amore instabile e l’amore tragico) è consigliabile salire al belvedere.

I giardini del castello di Villandry

Da qui si riesce ad avere una veduta d’assieme anche del giardino d’acqua e del giardino del sole, dell’orto composto da 9 quadrati caratterizzati, questi ultimi, da colori diversi dati dagli ortaggi che vi sono piantati. Quindi si vedranno quadrati rosso barbabietola o blu porro e così via.
Nell’orto, ogni anno, vengono piantate circa 40 specie di ortaggi di 8 diverse famiglie botaniche. La piantagione avviene due volte l’anno: in primavera, le cui piante resistono da marzo a giugno, e in estate, le cui piante avranno vita da giugno a novembre. Tutto ciò, escludendo quasi del tutto i trattamenti chimici grazie alla costante sperimentazione di metodi bio e l’introduzione di insetti che svolgono il loro ruolo naturale. I giardini sono decorati e delimitati da 52 km di bossi.

Chaumont sur Loire

Il Castello di Chaumont sur Loire, grazie alla sua posizione, è stato per secoli una proprietà redditizia visto che, oltre ai produttivi terreni agricoli, riscuoteva il pedaggio sulla Loira.

Castello di Chaumont sur Loire

Caterina De’ Medici, dopo avere usato per anni il castello come tenuta di caccia e come stazione intermedia tra Ambrosie e Blois lo cede alla sua ex rivale, Diana de Poitiers, in cambio del castello di Chenonceau che il re Enrico II aveva regalato alla sua prediletta.

Diana continuerà la costruzione e la cura del castello, a lei si deve l’aspetto attuale. Bellissima la sequenza di sale, con mobili di gran pregio e ambienti particolarmente caldi e suggestivi, come la sala biliardo. Elegante il salottino in cui si intrattenne più volte Mme de Staël mentre a Tours si stampava il suo libro “Della Germania”.

I giardini di Chenonceau

Il castello, che è monumento regionale, è oggi di proprietà dello Stato francese che ne è entrato in possesso alla fine degli anni ’30 con una operazione di esproprio per ragioni di pubblica utilità.

Chaumont sur Loire

Il parco del castello è delimitato da un viale che ne disegna il perimetro e si interseca con tanti altri viali che consentono di godere di vari angoli di esso. Ha una storia singolare: il principe Enrico-Amadeo de Broglie decide di acquisire, comprandole, tutte le case e casupole che stavano davanti al castello, le fece demolire e avviò la realizzazione del parco. Contestualmente, fece costruire, a sue spese, un nuovo villaggio sulle rive della Loira. Nel parco ha luogo, ogni anno, un evento legato alla tradizione dei giardini, Festival europeo dei giardini tematici.

Siamo giunti alla fine di questa prima parte del nostro viaggio alla scoperta di alcuni dei castelli della Valle della Loira. Al prossimo appuntamento ne visiteremo altri e faremo una capatina nell’universo di Leonardo da Vinci.

Leggi anche: https://inchiestasicilia.com/2020/02/13/dai-castelli-della-loira-al-genio-di-leonardo-da-vinci/


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