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Giornata di mobilitazione nazionale dei precari

Scuola, la Flc Cgil Palermo in difesa dei docenti precari. Replica al ministro Azzolina. Il 14 sit-in unitario in Prefettura per la giornata di mobilitazione nazionale dei precari. #rendiamosicurelescuole

di Redazione

Da Palermo, dove la sacca di precariato è da sempre enorme e soltanto per l’apertura delle scuole dal Provveditorato sono stati dati incarichi già a 4 mila supplenti,  anche la Flc Cgil reagisce alle parole pronunciate sui precari, al Tg La 7 di ieri sera,  dal ministro dell’Istruzione Azzolina.      “Sono state parole inaccettabili, ingenerose, offensive, anche per le migliaia di precari che insegnano da anni nelle scuole di Palermo, colmando i vuoti d’organico.

Rispetto per i docenti precari

Chiediamo rispetto per i docenti  precari che da anni reggono le sorti della scuola pubblica, seppur con discriminazioni contrattuali (stesso lavoro con diritti diversi) – dichiara il segretario generale della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – Si tratta di professionisti preparati. Sono  ritenuti di qualità e buoni quando da precari ricevono gli incarichi e non altrettanto preparati, invece,  per essere stabilizzati?  Essere precari non è una scelta e tanto meno una colpa di chi vive e soffre questa condizione, anzi è sicuramente una colpa delle politica e una manifesta incapacità, perpetrata negli anni, da governi di ogni colore, nel programmare e realizzare efficaci politiche di reclutamento”.

Pochissime assunzioni

“Vorrei ricordare – aggiunge Cirino – che soltanto quest’anno, degli 84 mila  posti per immissioni in ruolo sbandierati sono state realizzate solo 24 mila assunzioni. Per non parlare dei docenti di sostegno, il cui organico di diritto (docenti stabili di ruolo) è tanto quanto quello dei posti in deroga ricoperti ogni anno da docenti specializzati non di ruolo, non specializzati o addirittura non coperti affatto.Nessuno ha mai chiesto scorciatoie”.       La Flc Cgil mercoledì 14 ottobre sarà al sit-in che si tiene dalle 15.30 alle 18.30 in via Cavour, davanti alla Prefettura. Una mobilitazione nazionale unitaria che vedrà il mondo del precariato della scuola scendere in piazza per dire no allo svolgimento dei concorsi in piena pandemia. La protesta è nata dopo la decisione del governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500 mila candidati.  

Come coprire i vuoti di organico

La richiesta, per coprire subito i vuoti di organico, è quella – dato il periodo emergenziale – di stabilizzare con una prova orale e una valutazione dei titoli le migliaia di docenti che già ogni anno, e da diversi anni, occupano quegli stessi posti. “E’ assurdo che in piena pandemia – aggiunge Cirino – si debbano espletare  i concorsi dei docenti precari, che dovranno spostarsi per tutta la penisola, se non addirittura rinunciare,  e perdere la possibilità di essere stabilizzati se si trovano in stato di quarantena o di sorveglianza attiva”. “Siamo stanchi – prosegue  Cirino – di chi sentenzia, quasi sempre senza contraddittorio, sbandierando il vessillo del merito senza riconoscere la qualità e il merito dell’esperienza di professionisti titolati che da anni servono lo Stato all’interno dell’Istituzione-scuola, cardine del presente e del futuro del nostro paese”.

Addetto Stampa
Antonella Romano

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