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Elogio del bianco e nero

di Redazione

Hanno scelto di proporre le loro fotografie realizzate in bianco e nero, i dieci autori coinvolti nella mostra collettiva che Bartolo Chichi ospita all’interno del suo Studio dopo avere fornito personalmente ai partecipanti anche le prime nozioni sulla tecnica di ripresa. 

 

di Andrea Di Napoli

 

I lavori proposti dai dieci autori che partecipano alla mostra collettiva ospitata all’interno dello Studio di Bartolo Chichi, sono tutte fotografie in bianco e nero. Alcune sono state realizzate durante il corso che lo stesso Chichi ha tenuto, impartendo le basilari competenze tecniche, altre immediatamente dopo. Si tratta dunque di neofiti che solo di recente si sono accostati alla fotografia, conseguendo rapidamente risultati davvero incoraggianti.

Sui manuali di tecnica, sulle confezioni dei prodotti e delle pellicole troviamo la sigla B/W, negli archivi e nei nostri appunti usiamo l’abbreviazione b.n. e, parlando tra appassionati di quelle fotografie nelle quali tra la luce e l’ombra si trovano solo tante tonalità di grigio, abbiamo adoperato correntemente il termine bianconero, tutto attaccato, ma senza riferimenti alla Juventus.

Un famoso whiskey scozzese è B/W. I programmi che guardavamo in televisione nei pomeriggi spensierati della nostra infanzia (e gioventù) erano in bianco e nero, come anche tanti indimenticabili film. E sembra sia diffusa l’abitudine di sognare in bianco e nero. Dopotutto anche molti animali non possiedono la capacità di distinguere i colori.

Spesso dunque una carenza cromatica non impoverisce un’immagine né l’emozione che essa suscita. Anzi, come l’estimatore della musica classica ama ascoltarla ad occhi chiusi per cogliere ogni  sfumatura sonora, come quando percepiamo i profumi che provengono dalla cucina e, immaginandone i sapori, socchiudiamo gli occhi, così osservando una fotografia senza la variopinta distrazione dei più improbabili accostamenti cromatici, riusciamo a cogliere dei particolari e a percepire delle sensazioni che altrimenti ci avrebbero lasciati indifferenti.

Le opere esposte costituiscono una sorta di prodotto finale del corso che i loro autori hanno seguito nei mesi scorsi sotto la guida di Bartolo Chichi. I risultati dimostrano che gli allievi stanno maturando un proprio stile personale e sono stati messi nelle condizioni di proseguire correttamente la loro evoluzione tecnica camminando sulle proprie gambe. Con un minimo di esperienza, acquisiranno presto anche quella creatività che permetterà di valutare più concretamente le loro eventuali ambizioni artistiche.

Come in tutte le mostre collettive, le fotografie sono molto diverse tra loro, esprimendo diverse inclinazioni e diversa sensibilità, oltre che rappresentando i soggetti preferiti da ciascun autore. I ventinove scatti sono coerenti con la scelta estetica del bianco e nero. Diversi paesaggi urbani, numerosi gatti incuriositi o indolenti, una foto di scena ed un piccolo reportage di viaggio eseguiti scrupolosamente così come i cieli e gli specchi d’acqua che pare abbiano attratto particolarmente i fotografi partecipanti.

La mostra, alla quale, ricorrendo alla lingua inglese, è stato imposto il titolo “La realtà in black and white”, è allestita presso Bartolo Chichi _ art & photo gallery in via Vann’Antò 16 a Palermo e potrà essere visitata fino al prossimo 7 Novembre.

I fotografi partecipanti sono Alessandra Ruggirello, Andrea Bernabò, Antonio D’Anna, Fabiana Taormina, Francesco Cusimano, Giada Bucciante, Laura Crucitti, Martina Aruta, Martina Vaccaro, Paola Rosselli.

Il nominativo dell’autore è visibile in sovraimpressione direttamente sull’immagine e non sono presenti didascalie che ci forniscano altri dati. Le fotografie esposte sono stampate nel formato  cm.20xcm.30 e montate semplicemente su un pannello rigido di identiche dimensioni.

 

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