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Elezioni regionali – Clima sempre più incandescente

Con l’approssimarsi della data delle elezioni del parlamento regionale siciliano il clima si fa sempre più incandescente

di Redazione

Elezioni regionali, il clima diventa incandescente tra “impresentabili”, precari da stabilizzare “last-minute”e liste escluse dalla competizione elettorale

 

di  Salvo Messina

Con l’approssimarsi della data delle elezioni del parlamento regionale siciliano il clima si fa sempre più incandescente. Inoltre, come una “buona prassi” in piena campagna elettorale due assessori regionali candidati nel Pd e in Ap convocano i precari per attivare il lungo iter di stabilizzazione. L’operazione che coinvolge quasi 7 mila persone ha scatenato la protesta di Forza Italia e grillini. Soprattutto uno dei due assessori, Luisa Lanteri che detiene la Funzione Pubblica, è essa stessa beneficiaria della stabilizzazione ma anche l’assessore al Lavoro Carmencita Mangano in lista con Ap sta lavorando alla stabilizzazione dei lavoratori. Infanti, l’assessore Mangano ha emanato una circolare in cui annuncia l’avvio delle procedure di stabilizzazione dei circa 6000 precari Asu che lavorano in Asp e Comuni.
Ad inizio della campagna elettorale è stato Antonello Cracolici, attuale assessore regionale all’Agricoltura, ad annunciare l’aumento dello stipendio dei forestali creando non poche polemiche al riguardo da parte delle opposizioni. Insomma, in barba alla meritocrazia sono atti che hanno il sapore (amaro) del clientelismo poiché innescati in piena campagna elettorale che alimentano aspettative di coloro (molti) che non hanno mai fatto un concorso pubblico per avere un posto di lavoro mentre i giovani laureati con vari titoli professionali, senza “Santi in paradiso”, sono costretti ad emigrare. Sul fronte prettamente politico, dopo l’intervento della Corte d’appello di Messina che ha ricusato la lista “Arcipelago-Micari presidente” nella città dello Stretto, l’unica dove il presidente uscente era candidato, alimentando ulteriori fibrillazioni e polemiche, negli ultimi giorni l’attenzione si è spostata sui cosiddetti “impresentabili”, argomento ritornato alla ribalta dopo il recente arresto di Antonello Rizza, sindaco di Priolo Gargallo e candidato alle elezioni regionali siciliane nelle liste di Forza Italia (che successivamente ha ottenuto una misura cautelare meno afflittiva passando dagli arresti domiciliari al divieto di dimora nel suo Comune). “Chiediamo all’Osce l’invio degli osservatori internazionali in Sicilia per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni, siamo molto preoccupati per il rischio voto di scambio”. Così il leader del M5s Luigi Di Maio e Giancarlo Cancelleri, candidato alla presidenza della Regione siciliana. “Corruzione, voto di scambio, truffa aggravata sono i reati ricorrenti tra gli ‘impresentabili’ in Sicilia – continua Di Maio – spesso legati a settori come la sanità, le infrastrutture, i trasporti e la formazione professionale”.
Per non farci mancare niente, è arrivata la paventata ipotesi di annullamento delle elezioni.

“Siamo stati esclusi per un cavillo burocratico. Ma la legge, così pedissequamente applicata dal Tar deve essere valida per tutti. Ecco perché chiederemo che i giudici trattino le altre liste provinciali e regionali con la stessa severità”. Così Franco Busalacchi ha commentato la conferma, da parte del Tar, della ricusazione della lista Noi Siciliani con Busalacchi – Vox Popoli – Sicilia Libera e Sovrana per la mancata apposizione di timbri comunali di congiunzione tra l’elenco dei candidati del listino regionale e le relative firme di sottoscrizione e sostegno alla lista. “Se la nostra lista non è regolare, non lo sono neanche le altre, ecco perché le elezioni vanno sospese”.

“Abbiamo richiesto l’accesso agli atti di tutte le altre liste presentate – ha dichiarato Pino Prestigiacomo, coordinatore regionale del movimento – da queste emergono alcune strane “incongruenze”. “Il Tar – ha sottolineato l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, candidato alla vicepresidenza della Regione per Noi Siciliani – ha sancito che in Sicilia il favor partecipationis non si applica e che l’art. 14 della legge regionale 29 del 1951 si applica senza eccezioni. Siccome abbiamo evidenza che anche altre liste provinciali e tutte le liste regionali presentano difetti formali identici ai nostri presenteremo un esposto all’indomani delle elezioni, in virtù dell’art. 130 del processo amministrativo, per chiedere l’invalidazione del procedimento elettorale”.

Un altro fronte caldo è quello che riguarda i moduli di accettazione della candidatura forniti dall’Ufficio elettorale.

“Faccio presente alle centinaia di candidati al rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana che hanno sottoscritto i moduli di accettazione della candidatura forniti dall’Ufficio elettorale, che le loro dichiarazioni sulla candidabilità non valgono nulla – dichiara Lucia Pinsone, presidente di Vox Populi – Non è dipeso da loro, ma quei moduli richiamano una norma nazionale relativa ai casi di incandidabilità che è stata abrogata e sostituita nel 2012 dalla legge Severino: dichiarare qualcosa ai sensi di una norma che non è più legge dello Stato rende nulla la dichiarazione. Sia chiaro, non si tratta certo di mero formalismo, dato che la vecchia norma non prevedeva tra le cause di incandidabilità alcune fattispecie che invece sono contemplate nella legge Severino. Perciò, qualsiasi risultato ci daranno le urne, sarà falsato perché maturato fuori dalla legge. Nel silenzio dei candidati alla Presidenza della Regione, che continuano a non accogliere il mio invito ad unirsi a me in questa battaglia per la legalità vera – prosegue Pinsone – ho presentato alla Procura di Messina un esposto-denuncia in cui evidenzio tutto ciò e chiedo si proceda penalmente nei confronti dei soggetti responsabili dei reati che dovessero emergere dall’indagine”.

Intanto, secondo l’ultimo sondaggio di Demopolis se si votasse oggi, circa metà dei siciliani non si recherebbe alle urne. E quasi un quarto degli elettori dichiara di essere indeciso sulla scelta da compiere. Musumeci è oggi in vantaggio di un punto su Cancelleri, ma entrambi hanno un bacino potenziale che supera il 40 per cento. Staccati Micari e Fava. È un consenso ancora molto fluido, quello che emerge dall’indagine dell’Istituto Demopolis sul voto per le regionali nell’Isola ma le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo. Vedremo come finirà.

 

 

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