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Ecco la mia Shahrazad. Per bambini»

di Redazione

Si può raccontare Le mille e una notte ai più piccoli? La scrittrice Nadia Terranova racconta questa scommessa. Vinta.

di Alessia Franco

Pensi a Le mille e una notte e ti si aprono tanti mondi quante sono le riscritture di questo libro magico nel tempo. Colori, banchetti, odori, notti d’Oriente. E al centro lei, Shahrazad, la donna sapiente e seduttrice, che con i suoi racconti, sempre sospesi al momento giusto, riesce a salvarsi la vita e a fare innamorare il sovrano, suo potenziale carnefice. Anche questa donna misteriosa e saggia cambia a seconda delle riscritture, così il modo di scrivere il suo nome.

Su un aspetto, però, si è tutti d’accordo: Le mille e una notte  non è per bambini.

Non la pensa così Nadia Terranova, che lo ha riscritto per uno tra i pubblici più esigenti: bambini da sette anni in su. Il suo libro – pubblicato da La nuova frontiera e illustrato dall’impeccabile Christopher Corr – arriverà nelle librerie di tutta Italia proprio in questi giorni.

Otto le storie selezionate per il libro, che la scrittrice messinese ha completamente riadattato.

«Sono favole che  spesso non hanno una morale, ma che come pochi aprono la porta dei sogni – commenta – Nel riscriverle, certo, ho dovuto tenere conto del pubblico a cui mi rivolgevo e della forte sensualità di cui  Le mille e una notte è impregnato. Alcuni temi, come il rapporto uomo-donna o la fase dell’innamoramento, sono però presenti anche nelle fiabe più note al nostro pubblico».

Ma chi è  Shahrazad secondo Nadia Terranova?

«Nel mio libro il sovrano cerca la sua seconda moglie e la trova in lei. È un uomo crudele, una sorta di Barbablù, ma questa sua cattiveria è motivata dalla ferita che gli ha lasciato la sua compagna precedente. Trova il modo di ricredersi proprio con Shahrazad, la sua sapienza, le sue storie senza tempo».

L’autrice – non solo narratrice per l’infanzia, eclettica, con un passato dietro le quinte delle case editrici – ha molta fiducia nei giovani lettori: cita gli studi di Bruno Bettelheim e ci ricorda che, attraverso le favole, anche le più cruenti, i bambini trovano la chiave per interpretare la complessità del mondo. Questa volta, aiutati da due donne: Nadia e Shahrazad.

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