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Doppia preferenza di genere in Sicilia: più donne per un futuro più civile

Doppia preferenza di genere. Cosa prevede la legge. Cosa cambierebbe in Sicilia. Dopo 8 anni dal primo tentativo con le amministrative, ci si riprova con le Regionali. Ne parliamo con Valeria Ajovalasit, presidentessa nazionale Arcidonna, sempre in prima linea per i diritti sulle donne

di Patrizia Romano

Doppia preferenza di genere. Soltanto 18 donne su 70 uomini. E’ questo il numero della rappresentanza femminile in giunta all’Assemblea regionale siciliana. Per giunta, con una sola assessora. 18 deputate su 70 è un dato veramente raccapricciante.
Dal Centro Destra al Centro Sinistra si avverte la forte esigenza di modificare la legge elettorale, volgendola decisamente verso la doppia preferenza di genere.

Doppia preferenza di genere solo in prossimità di elezioni?

Quello che fa specie, è che le forze politiche ritornino a parlarne sempre in prossimità di importanti eventi elettorali, come quelli cui andiamo incontro nel 2022. Come è avvenuto nel lontano 2013, quando la doppia preferenza di genere è stata introdotta per la prima volta in occasione delle amministrative. Allora, si fece un gran parlare del valore civico della doppia preferenza di genere in una società moderna ed evoluta. Adesso, l’argomento ritorna alla ribalta in maniera capillare in occasione delle Regionali.

In assetti, la cui componente intellettiva è prevalentemente femminile, la doppia preferenza di genere rappresenta una costante. Una battaglia che guida il cammino dal quale una società civile non può prescindere.

I risvolti, qualora l’istituto della doppia preferenza di genere attecchisse in toto sul territorio nazionale e regionale, sono evidenti.
Ne parliamo con Valeria Ajovalasit, presidentessa nazionale di Arcidonna.

L’Inchiesta Sicilia– Doppia preferenza di genere: come funziona in Sicilia?

Valeria Ajovalasit – In Sicilia La doppia preferenza di genere è stata introdotta per le elezioni amministrative nell’aprile 2013, ma ancora ad oggi non è stata introdotta per le elezioni Regionali.

Cosa è cambiato in Sicilia con l’introduzione della doppia preferenza di genere

L’Inchiesta Sicilia – Che cosa è cambiato, veramente, sullo scenario politico siciliano da quando è stata introdotta, per la prima volta, la legge sulla doppia preferenza di genere?

Valeria Ajovalasit – Dalla introduzione della doppia preferenza di genere molto è cambiato nei Comuni siciliani. La presenza delle donne nei Comuni grandi o piccoli è aumentata considerevolmente e questo ha prodotto un profondo cambiamento sia in qualità che in quantità.

I ritardi della Regione

L’Inchiesta Sicilia – Nel 2012, è stato approvato il “riequilibrio delle rappresentanze di genere”. Norma, che le Regioni hanno progressivamente recepito e, quando non lo hanno fatto, è intervenuto il Governo centrale.
La Sicilia è in palese ritardo. Perché?

Valeria Ajovalasit – Non solo è in ritardo perché non ha adeguato la sua legge elettorale per le elezioni regionali violando palesemente sia l’art.51 della nostra Costituzione sia l’art. 3 del nostro Statuto Siciliano  dove è previsto il riequilibrio della rappresentanza tra i sessi. Ma continua a far finta di niente e rinvia la discussione e l’approvazione del Ddl per l’introdurre per le elezioni regionali la doppia preferenza di genere.

Nota presentata all’Ars

L’Inchiesta Sicilia – Lo scorso luglio, l’associazione Arcidonna ha incontrato la Prima Commissione all’Ars e consegnato una nota al Presidente.
Cosa conteneva la nota?

Valeria Ajovalasit – Un’analisi proposta da Arcidonna ed elaborata dai professori costituzionalisti: Elisa Cavasino e Marco Armanno sui diversi Ddl presentati all’Ars e alcune osservazioni che mettevano in evidenza i limiti dell’attuale Legge elettorale che viola:

• l’armonia con la Costituzione che oggi impone di promuovere le pari opportunità con appositi provvedimenti (art.51c.1°Cost);
• l’armonia con i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica;

• l’osservanza dello Statuto;

• il fine dell’uguaglianza fra i sessi nell’accesso alla rappresentanza

così formulato: “Al fine di conseguire l’equilibrio della rappresentanza dei sessi, la medesima legge elettorale per l’ARS promuove condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali.
Da queste considerazione, Arcidonna insieme alle associazioni Aidda, Ande e Officium ha promosso il seminario il 15 ottobre all’Ars con tutti i capigruppo. E stato un confronto franco per spingere i deputati a portare in aula subito l’introduzione della doppia preferenza di genere prima delle prossime elezioni regionali con un voto palese. Non siamo più disposte ad attendere perché l’attuale Legge è incostituzionale e siamo pronte ad intraprendere tutte le azioni nazionalmente e regionalmente per  fare rispettare un diritto sancito dalla nostra Costituzione e dal nostro Statuto. Abbiamo per questo chiesto un incontro urgente al Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.

Mondo femminile e istituzioni

L’Inchiesta Sicilia – Come si pone sul piano dialettico il mondo femminile con le istituzioni?

Valeria Ajovalasit – Vorrei che fosse chiaro un concetto molto caro ad Arcidonna, il tema della rappresentanza delle donne nei luoghi di decisione, delle pari opportunità, del gender mainstreaming che sono diventati centrali sia nell’agenda del Governo Nazionale che del futuro PNRR (Piano Nazionale Ripresa resilienza), dimostrano che in una democrazia moderna la presenza delle donne diventa indispensabile per uno sviluppo economico e sociale avanzato.
La Sicilia su questi temi è molto indietro e il suo asfittico sviluppo economico e sociale ne sono una triste conferma. Le nostre società sono sempre più complesse e devono essere capaci di confrontarsi con sfide sempre più grandi, la globalizzazione, l’innovazione tecnologica, le modifiche climatiche per citarne alcune e per questo abbiamo bisogno di società inclusive e continuare a pensare di escludere dalla partecipazione democratica le donne è antistorico, antidemocratico e antieconomico. Le differenze hanno sempre arricchito le società, oggi più di ieri abbiamo bisogno di includere non di escludere: “La Democrazia ha bisogno delle donne”, per chiudere con uno slogan molto noto di Arcidonna.

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