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Decontribuzione Sud: uno sgravio contributivo per le aziende del Sud Italia. Cosa fare per usufruirne

Uno sgravio contributivo per le aziende del Sud Italia finalizzato a sostenere l’occupazione e promuovere la Coesione territoriale. Decontribuzione Sud: tutto ciò che bisogna sapere per usufruirne

di Patrizia Romano


Decontribuzione Sud. Uno sgravio contributivo per le aziende del Sud Italia finalizzato a sostenere l’occupazione e promuovere la Coesione territoriale.
Stiamo parlando della ‘Decontribuzione Sud’, un’agevolazione fiscale finalizzata a salvaguardare l’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese.


Evoluzione

Insomma, uno sconto sui contributi previdenziali complessivi dovuti dal datore di lavoro per i propri dipendenti, introdotta dal Decreto Agosto (decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, modificato dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126) con uno sgravio del 30% fino al 2020.
La legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178) ha, poi, esteso l’esonero contributivo fino al 31 dicembre 2029, modificando la normativa. La proroga decontribuzione Sud prevede una diminuzione nel tempo del beneficio, che resta invariato fino al 2025 e passa poi dal 30% al 20% e 10% tra il 2026 e il 2029. Tale prolungamento dell’incentivo è soggetto all’approvazione della Commissione Europea che, al momento, ha prorogato l’agevolazione fino al 30 giugno 2022.


Obiettivo

L’obiettivo è quello di tutelare i livelli occupazionali, riducendo gli effetti negativi determinati dall’epidemia Covid19 sul lavoro dipendente. Un beneficio riservato soprattutto alle aree già caratterizzate da situazioni di disagio socio-economico.


Risultati

Questa riduzione dei contributi dei dipendenti nelle regioni del Mezzogiorno, voluta dal Governo Conte II, ha portato dal gennaio 2021 al febbraio 2022 ad attivare ben oltre 1,4 milioni di contratti.


Decontribuzione Sud deve diventare strutturale

Proprio per questa ragione, la ‘Decontribuzione Sud’ deve divenire strutturale, andando oltre il quadro temporaneo degli aiuti di Stato. E’ l’obiettivo per il quale si sta battendo il M5S siciliano, che ritiene prioritario rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale.
Sempre secondo il M5S, bisogna, appunto, rendere la Decontribuzione Sud strutturale, auspicandoci che il Governo possa notificare quanto prima l’aiuto a Bruxelles, in modo da estenderlo nel tempo oltre il periodo pandemico.

Se non si dovesse ottenere l’approvazione comunitaria, si potrebbe valutare un’incentivazione per alcuni settori che producono valore aggiunto. In questo modo, si riuscirebbe a stare sul mercato nonostante le difficoltà che si scontano nel Mezzogiorno d’Italia.


Scadenza

La misura è gestita dall’Inps che ha comunicato che l’agevolazione potrà essere applicata fino al mese di competenza giugno 2022.


A chi spetta 

La riduzione dal versamento contributivo previsto dalla decontribuzione fiscale Sud ha come destinatari i datori di lavoro del settore privato che operano in aree svantaggiate del Centro – Sud Italia.
L’Inps ha precisato che ai fini della decontribuzione conta la sede effettiva di svolgimento della prestazione di lavoro dunque, in sostanza, quella dell’utilizzatore. Quindi se il lavoratore in somministrazione svolge la propria attività lavorativa in unità operative dell’azienda utilizzatrice ubicate nelle aree svantaggiate, il beneficio è riconosciuto anche se l’Agenzia di somministrazione ha sede in un altro territorio non ammesso.
Ammessi pure i lavoratori marittimi tenuti a svolgere la propria attività lavorativa a bordo delle navi, la cui sede di lavoro è la nave.


Il caso di somministrazione di lavoro

Nel caso di rapporti di somministrazione di lavoro, l’Agenzia di somministrazione deve avere sede in uno dei territori ammessi. Però, visto che il costo del lavoro sostenuto dall’Agenzia di somministrazione va sempre trasferito in capo all’azienda utilizzatrice, le Agenzie di somministrazione non beneficiano direttamente della misura di decontribuzione, ma devono trasferire il beneficio alle aziende utilizzatrici.


Quando non è concesso


Lo sgravio contributivo non è concesso, invece, se il lavoratore dipendente di un’Agenzia di somministrazione con sede legale o operativa nel Mezzogiorno svolge la prestazione lavorativa presso un utilizzatore ubicato in regioni differenti.


Settori esclusi

Sono esclusi il settore agricolo e i datori di lavoro che stipulano contratti di lavoro domestico.


Le Regioni

Le Regioni che possono usufruirne sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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