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Canoni di locazione in Sicilia in calata rapida

Il mercato degli affitti ha subito negli ultimi anni un notevole cambiamento. Rispetto alla media nazionale, su tutta l’Isola, dallo scorso anno, si registra un calo dei canoni di locazione...

di Redazione

Rispetto alla media nazionale, dallo scorso anno, si registra un calo dei canoni di locazione. Alle continue contrazioni dei prezzi nell’Isola, ma un pò tutto il Meridione, si contrappone un notevole aumento nel resto della penisola. Seguiamo insieme l’andamento dei canoni di locazione in Sicilia

 

di  Luca Licata

Il mercato degli affitti in Sicilia ha subito negli ultimi anni un notevole cambiamento. Rispetto alla media nazionale, su tutta l’Isola, dallo scorso anno, si registra un calo dei canoni di locazione. In particolare, a Palermo, che rappresenta una delle città con il maggiore ribasso: – 5,6 per cento contro lo 0,2 per cento della media nazionale che, sostanzialmente, rimane invariata. Alle continue contrazioni dei prezzi nell’Isola, ma un po’ in tutto il Meridione, si contrappone un notevole aumento nel resto della Penisola.

La metropoli panormita è tra le città in cui le locazioni sono più a buon mercato e in cui, di conseguenza, tutto sommato, si vive meglio in senso generale del termine grazie a un ‘caro vita’ più basso. L’affitto medio di un appartamento medio, dai 60 ai 70 metri quadri, oscilla dai 450 ai 550 euro mensili.
Tra l’altro, Palermo è tra le città in cui si registra il numero di contratti di locazione più alto, a differenza dei piccoli centri della provincia in cui la maggior parte di cittadini possiede un immobile di proprietà. Gli inquilini del capoluogo siciliano sono pure i più stabili. I contratti di locazione, infatti, vengono stipulati per periodi decisamente lunghi, rispetto ad altre città italiane: periodi che oscillano dai 3 ai 3 anni e mezzo.
Il numero di case in affitto nel capoluogo, già forte per la numerosa presenza di fuori sede, è aumentato notevolmente negli ultimi anni grazie alla presenza degli stranieri extracomunitari, che rappresentano un valore aggiunto non indifferente all’economia del paese. In molti casi, addirittura, rappresentano un valore ‘sostitutivo’, perché occupano case fatiscenti che i locatari palermitani non riuscivano ad affittare a inquilini locali per le condizioni strutturali e igienico-sanitari decisamente precarie. In tantissimi casi, questi stessi immobili venivano occupati dagli indigeni abusivamente. Stessa identica situazione nelle altre grandi città della Sicilia, in particolare Catania.
Se visti alla luce degli scorsi decenni, questi dati acquisiscono una maggiore rilevanza. Basti pensare che agli inizi del secondo decennio del Duemila, la Sicilia rappresentava una delle regioni con il più alto caro-affitti d’Italia. Il capoluogo rappresentava una delle città con i più alti valori di rendimento annui lordi per locazione con il 4,3 per cento.
Nell’ultimo quinquennio, la situazione si è ribaltata. Abbiamo visto, infatti, come prendere una casa in affitto in Sicilia sia decisamente più economico e più spicciolo.

Effetto crisi? Che dire? Purtroppo sì. E’ assodato, in Sicilia, gli affitti costano meno rispetto a qualsiasi altra regione d’Italia. Anche la maggiore propensione alle locazioni nell’Isola è legata proprio alla crisi, oltre che alla presenza di stranieri di passaggio.
Da un’analisi tracciata dal portale immobiliare idealista.it, è emerso che il prezzo delle locazioni in Sicilia nel 2016 è rimasto quasi stabile rispetto all’anno precedente.
La situazione è generalizzata a tutta la Sicilia. Negli ultimi mesi, il prezzo più alto al metro quadro è stato registrato soltanto nella provincia di Catania, con un prezzo medio di richiesta pari a € 6,35 per metro quadrato al mese. Il prezzo di richiesta più basso, invece, è stato registrato nella provincia di Caltanissetta, con un valore corrispondente a € 2,38 al mese per metro quadrato.

 

 

 

 

 

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