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Biglietti aerei troppo cari: la Regione Sicilia non ci sta

Prezzi dei voli schizzati e famiglie in difficoltà nel far rientrare chi studia o lavora fuori in prossimità delle festività natalizie. La Regione Sicilia Batte i pugni e prepara una denuncia all'Antitrust.

di Clara Di Palermo

Biglietti aerei da e per la Sicilia troppo cari e con tariffe schizzate alle stelle in vista delle prossime festività, cosa che rende economicamente impegnativo per le famiglie il ricongiungimento con i propri cari che vivono e lavorano fuori dalla Regione.

«La giunta regionale ha deliberato all’unanimità la mia proposta di dare incarico immediatamente a una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust, perché si possa valutare l’opportunità e poi immediatamente rivolgersi all’Autorità che vigila sulla concorrenza». Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che aveva già annunciato l’intenzione di denunciare il “cartello” tra Ita e Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori a operare su quel percorso.

«È un fatto scandaloso, esiste un “cartello” tra le due compagnie Ita, a capitale pubblico, e Ryanair, che servono la Sicilia, un monopolio a due in forza del quale i prezzi sono schizzati. Oggi, e non siamo ancora a Natale, chi parte dalla Sicilia, Palermo o Catania, per Roma andata e ritorno spende oltre mille euro, mentre chi parte da Roma per Milano ne paga circa 200. Una situazione di mercato anomala che abbiamo denunciato, per questa ragione ci stiamo rivolgendo all’Antitrust».

«La Sicilia – ha sottolineato il governatore – non può pagare questo pegno, in particolar modo quando vi è di mezzo una società a capitale pubblico che deve realizzare politiche sociali senza andare in perdita, ma deve studiare delle strategie aziendali che siano consone all’esigenza del territorio».

Situazione inaccettabile

«È un fatto inaccettabile – ribadisce Schifani – che una struttura pubblica come Ita abbia realizzato un’operazione di “cartello” con Ryanair per evitare che ci siano altri concorrenti che possano incidere sui prezzi, decidendo il rialzo delle tariffe, che arrivano fino a 700 euro. Questa è una situazione scandalosa che non può trovare accoglimento da parte delle istituzioni e che penalizza la popolazione siciliana. Noi siamo qui a tutelare i diritti dei nostri giovani e delle nostre famiglie».

Il Presidente Renato Schifani

A conferma dell’incredibile impennata dei costi dei biglietti aerei, arriva il dato secondo cui sono aumentati, già dalla scorsa primavera, i viaggi effettuati in pullman, anche per lunghe percorrenze. Si preferisce sottoporsi a estenuanti viaggi su gommato piuttosto che dovere spendere cifre iperboliche per un biglietto, cifra che aumenta tanto se si vuole aggiungere il bagaglio in stiva per Ita o il semplice bagaglio a da cabina per Ryanair che consente di salire a bordo solo con una borsa.

L’assessore Aricò

Intanto, interviene anche l’assessore alle infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò,  che ha proposto in Giunta regionale, l’istituzione di un osservatorio permanente per il monitoraggio del traffico aereo siciliano che coinvolgerà i vertici degli aeroporti dell’Isola, le compagnie aeree e i rappresentanti dei consumatori. Si tratta di un altro tassello della strategia del governo Schifani volta al controllo caro-tariffe aeree e alla tutela dei viaggiatori siciliani.

 «Riteniamo che l’osservatorio sarà uno strumento importante per monitorare il traffico aereo da e per la Sicilia – dice l’assessore Aricò –. Quest’anno sono stati superati i livelli di traffico registrati nel periodo pre-Covid, ma, nonostante questo importante flusso, i vettori hanno deciso di ridurre il numero di voli per Fiumicino e aumentare notevolmente i prezzi, provocando così un danno francamente inaccettabile per i siciliani residenti nell’Isola e nelle altre regioni. Questo nuovo organismo di controllo entrerà in funzione già nelle prossime settimane».

«L’incremento dei voli Ita limitato al solo periodo natalizio è soltanto un pannicello caldo che non risolve affatto quanto da noi denunziato, e cioè il caro-tariffe derivante dal “cartello” delle uniche due compagnie che operano su quelle tratte. Ci spieghi Ita se è legittimo che un siciliano, nel corso della giornata del prossimo lunedì, dovrebbe pagare ben mille euro per andare e tornare da Roma. Questi fatti si commentano da sé e verranno da noi denunziati in ogni sede istituzionale competente, perché offendono il popolo siciliano e ne pregiudicano il diritto alla libertà di movimento garantita dalla Costituzione». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in relazione alle dichiarazioni della compagnia Ita.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla

Lagalla: necessario calmierare i prezzi

“Esprimo apprezzamento e sostegno nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani e della sua giunta – ha commentato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla -per aver intrapreso le azioni necessarie per vigilare sulla concorrenza dei voli per la Sicilia e per mettere un freno agli altissimi prezzi dei biglietti aerei. Plaudo anche al richiamo alla compagnia Ita da parte del governo che col ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sollecitato a un maggiore impegno per calmierare i prezzi. Penso agli ultimi dati di Enit che vedono Palermo sul podio delle prenotazioni in questo periodo di festività di fine anno e penso soprattutto a quei palermitani che devono spostarsi in aereo per ragioni di lavoro o che vogliono tornare nel capoluogo per trascorrere le feste insieme ai propri cari. Servono azioni forti per tutelare i siciliani e il turismo verso la Sicilia e l’impegno del Comune di Palermo, attraverso la nuova governance della Gesap, sarà quello di mettere in campo interventi di revisione del modello gestionale pubblico, puntando al potenziamento e alla crescita dell’aeroporto Falcone e Borsellino”.

La giunta regionale ha deliberato all’unanimità la proposta del presidente Schifani di dare incarico immediatamente a una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust perché si possa valutare l’opportunità e rivolgersi subito all’Autorità che vigila sulla concorrenza.

«All’Antitrust denunciamo il “cartello” posto in essere nei fatti da Ita e Ryanair che decidono quali devono essere i prezzi – ha spiegato Schifani – perché in sostanza hanno deciso un patto di non concorrenza tra di loro. È facile farlo. Quella di Ita, ribadisco società a capitale pubblico, è una strategia sbagliata che va in controtendenza nel momento in cui aumenta, soprattutto in questo periodo, la richiesta dei passeggeri mentre diminuiscono i voli disponibili. Di tutto questo – ha proseguito Schifani – ne risentono il turismo, i nostri giovani e il sistema Sicilia in generale. Questa responsabilità di Ita e Ryanair, come detto, la denunceremo all’Antitrust per ottenere una condanna delle due compagnie, ma che abbiamo già denunciato pubblicamente all’autorità politica, che mi auguro farà la propria parte. In particolare, il ministro Adolfo Urso, che è stato molto bravo nel gestire la vicenda Lukoil dimostrando un dinamismo ed una capacità non indifferenti», ha concluso.

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Una risposta

  1. CI VOGLIONO I FATTI E NON SEMPLICI PAROLE.
    Una persona scende o sale per necessità di lavoro e per andare a trovare i propri familiari durante il periodo festivo. Per un cambio di poltrona a cabina, mi hanno chiesto una differenza da pagare di oltre 230 euro. Con lo stesso prezzo degli aerei, si raggiunge l’America. TANTO LO SO, COME ANDRA’ A FINIRE. SARA’ SEMPRE FIATO PERSO.

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