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Anomalie nel nuovo patto per la salute ’14-’16 in tema di Sicurezza alimentare

di Redazione

Stop al Sian, i controlli saranno assegnati esclusivamente ai Servizi Veterinari delle Asl

La Redazione

Una vera e propria anomalia è stata riscontrata nel Patto per la salute 2014-2016. L’art. 18 della nuova bozza del documento di programma della Sanità pubblica, infatti, prevede l’affidamento di competenze in tema di garanzia nutrizionale degli alimenti destinati alla alimentazione umana ‘esclusivamente’ ai Servizi veterinari delle Asl.

La novità è stata denunciata dalle associazioni Decontaminazione Sicilia ed AugustAmbiente. L’art. 18 del Patto danneggia artatamente i professionisti che operano a pieno titolo nel settore della sicurezza alimentare. La bozza, infatti, modifica gli equilibri degli ultimi venti anni, togliendo autorità al Sian (Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione), istituito con decreto ministeriale n.185 il 16 ottobre del 1998; per cederla, appunto, ai soli veterinari.

Tale norma consentirebbe ai Servizi veterinari l’esercizio di attività che esulano dalla loro competenza, e ne escluderebbe, paradossalmente, l’esercizio ai servizi Sian, al cui interno operano team multi professionali, composti da medici igienisti, medici esperti in nutrizione, biologi, chimici e dietisti, nel pieno rispetto di quanto sancito dal vigente decreto del 1998.

Il patto ora dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato Regioni per essere approvato. Il governo regionale dovrebbe intervenire in quella sede, così da modificare quanto previsto dall’art. 18 della  bozza; ridando dignità a tutti quei professionisti che vedono altrimenti vanificato il lavoro e lo studio di una vita.

Attraverso la mozione si intende tutelare esclusivamente la salute dei cittadini, e nessuna categoria professionale in particolare; atteso che i controlli che riguardano la sicurezza alimentare interessano tutti gli alimenti, non solo quelli di origine animale, ma vertono anche su alimenti quali gli Ogm, l’acqua per il consumo umano, gli inquinanti alimentari (chimici, biologici, microbiologici), gli additivi alimentari, i conservanti, rispetto ai quali i Servizi veterinari non godono della necessaria competenza.

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