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Al Teatro Massimo scampoli di fine stagione 2013 e inizio stagione 2014

di Redazione

Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele II non rispetterà il programma stabilito a inizio stagione, sacrificando due opere di matrice wagneriana.

di Federico di Napoli

Dopo la sostituzione, assieme al coreografo, dei balletti Vespri, Viva Verdi e Romeo e Giulietta di Prokof’ev, in programma per il mese di giugno con Verdiana e Giselle di Adolphe Adam (con allestimento del Balletto Yacobson di San Pietroburgo), al Teatro Massimo Vittorio Emanuele II saranno infine  sostituite altre due opere. Dopo il rossiniano Barbiere di Siviglia (in scena da Martedì 17 a Mercoledì 25 settembre), infatti, il Teatro non rispetterà il programma stabilito a inizio stagione, sacrificando due opere di matrice wagneriana. Essendo troppo impegnativo e oneroso completare il ciclo de L’anello del Nibelungo, dopo L’oro del Reno (Das Rheingold) e La Valchiria (Die Walküre), rappresentati a gennaio e febbraio, i previsti Sigfrido (Siegfried) e Crepuscolo degli dei (Götterdämmerung) saranno rimandati sine die. Le opere di Richard Wagner saranno rispettivamente sostituite da una primizia e prima esecuzione assoluta, ovvero da le Sette storie per lasciare il mondo, opera per musica e film con testo di Roberto Andò e musica di Marco Betta (nuovo direttore artistico del Teatro), e quindi dalla ripetizione di Traviata (opera fin toppo vista e ascoltata, che forse bisognerebbe dimenticare per un po’), con la palermitana Desirè Rancatore nel ruolo di Violetta, e infine dal natalizio Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij,  balletto rinviato da qualche anno e finalmente in scena dal 17 al 22 dicembre – salvo ulteriori imprevisti   con cui il Massimo farà gli auguri di Natale e Capodanno. La Stagione 2014 inizierà in onore di Richard Strauss, per il 150°anniversario dalla sua nascita, col poema cantato in un atto Feuersnot (libretto di Ernst von Wolzogen) e proseguirà con opere di repertorio, che dovrebbero attrarre a teatro un considerevole numero di spettatori, nell’auspicio però di non dovere assistere ancora una volta a discutibili messe in scena. Dal 21 febbraio al 2 marzo, Otello di Giuseppe Verdi, dal 19 al 25 marzo, Soirée Eleonora Abbagnato, che vedrà l’etoile palermitana dell’Opera di Parigi tornare nella sua città dopo la recente presenza estiva. Seguiranno il Don Giovanni  di Mozart, dal 16 al 22 maggio, e la Norma di Vincenzo Bellini, dal 17 al 25 giugno. Dopo la pausa estiva, dal 17 al 24 settembre, Desirè  Rancatore  tornerà con La fille du régiment di Gaetano Donizetti. Il Teatro Massimo presenterà anche una rarità di Jaromír Weinberger,  compositore che possiamo definire contemporaneo, poiché nato a Praga  l’8 gennaio 1896 e morto l’8 agosto1967; si tratta di Švanda dudák, tradotto comeSvanda il pifferaio o anche Svanda il suonatore di cornamusa, un opera che dalla trama ricorda, per certi versi, Orfeo all’Inferno di Jacques Offenbach, e che sarà in programma dal 19 al 26 ottobre. Seguirà Tosca di Giacomo Puccini, dal 16 al 26 novembre, e il balletto Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev, dal 18 al 23 dicembre.

I migliori auguri al Teatro Massimo, perché possa onorare con grandi successi i suoi impegni col pubblico, dato il periodo non certo felice per la Lirica e per i Teatri.

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