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Al Teatro Ditirammu “…E venne il tempo”. La nuova Stagione 2021

Il Teatro Ditirammu annuncia la Stagione 2021 dal titolo “…E venne il tempo”, dal 12 luglio al 25 settembre 2021

di Redazione

Dopo lunghi mesi di interruzione il Teatro Ditirammu riapre il sipario con la Stagione 2021 dal titolo “…E venne il tempo”, che si svolgerà dal 12 luglio al 25 settembre in diverse sedi palermitane, quali Villa Filippina (Piazza S. Francesco di Paola, 18), lo Stand Florio Contemporary Hub (Via Messina Marine, 40) e il Teatro Carlo Magno (Via Collegio di Maria al Borgo Vecchio, 17).

Una nuova ricerca

Attraverso questo cartellone il Ditirammu punta ad articolare il pensiero di una memorabilità futura. Ma anche di una ricerca nuova, sul solco dello stesso spirito artistico che lo ha visto nascere -. E che lo ha visto nascere nella sua originale poetica e nel modo in cui questa si è evoluta -. Tenendo ben presente cosa il teatro vuole essere e cosa vuole diventare, per gettare le basi per un futuro di rinnovamento. 

Un’attività storica

«L’attività del Teatro Ditirammu – dichiara Manlio Messina, Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo – è storica. Ed è sempre stata punto di riferimento per Palermo e per l’intera Sicilia. Questa stagione 2021 si presenta come un grande momento di attrazione e ripartenza, dopo i duri mesi della pandemia. Siamo sicuri che la tradizione del teatro Ditirammu, rinnovata egregiamente sul solco della più vera sicilianità, dalle nuove generazioni dei fratelli Parrinello, sarà da esempio positivo per altre realtà, nel creare Cultura e dunque anche patrimonio turistico, attrattivo per l’intera Isola».

Un programma che ci riporta alla vita

«La pandemia ci ha privato per qualche tempo della prospettiva. Ha provato a portarci via, insieme ai nostri anziani, la memoria – dichiara Alberto Samonà, Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana -.Ben venga quindi, un programma di spettacoli che inneggia alla vita. Ci restituisce le nostre tradizioni, ci rammenta la nostra identità, mettendo in scena il talento che ci riporta al presente. Un entusiasmo ritrovato – continua Samonà – con la voglia di riappropriarci del tempo perduto, facendo tesoro di tanta sofferenza vissuta. Il Teatro Ditirammu da sempre porta avanti una missione. Custodire le radici della nostra cultura, portare il testimone di una tradizione che attraversa ciascuno di noi ed è l’essenza stessa della nostra sicilianità».


“…E venne il tempo” dalle parole di Vito Parrinello

«Il titolo della rassegna rievoca una frase che nostro papà, Vito Parrinello, ripeteva sempre nei momenti concitati di confronto – dichiara Elisa Parrinello, direttore artistico del Teatro Ditirammu -.“…E venne il tempo”, era un suo modo di dire che rassicurava tutti, invitandoci a prendere una decisione definitiva. A questa espressione ci siamo ispirati per la Stagione 2021. Dopo più di un anno e mezzo di difficoltà, di chiusure, di immobilità lavorativa dovuta alla situazione pandemica. Insieme a noi artisti c’è un popolo di persone. Un popolo, che va confortato, incoraggiato, un popolo che non vuole saperne di riavviare la vita come se nulla fosse accaduto. 

L’importanza del tempo

Con la speranza che quel tempo sia servito a rivalutare l’importanza delle rinunce e delle riconquiste. Generando momenti rari di rinascita, dalla luce più bella, dopo tanto buio».

Il cartellone coinvolgerà una grande varietà di artisti

Il cartellone, pensato da Elisa e Giovanni Parrinello, rispettivamente Direttore Artistico e Direttore Musicale del Ditirammu, coinvolgerà numerosi artisti. Artisti, che si alterneranno sui diversi palcoscenici. Tutti spaziando in spettacoli di tradizione folk, teatro di prosa, musica ed Opera rivisitata in adattamenti per grandi e piccini.

Gli artisti

Tanti gli artisti. Filippo LunaAlessandra PonenteRoberto GervasiEnzo Mancuso, Daniele BillitteriStefania BlandeburgoMarco ManeraTony ColapintoMaurizio Bologna. Tante pure le compagnie folk Arbarìa Nuova Compagnia FolkLe MatrioskeAngelo Daddelli & I PicciottiCompagnia KitiKuntu, oltre ad Elisa e Giovanni Parrinello.

Si comincia con la Patrona di Palermo

Si comincia con l’immancabile omaggio alla Patrona di Palermo. Anche quest’anno, come il precedente, non potrà essere festeggiata con il tradizionale Festino, a causa della pandemia -. Si comincia con lo spettacolo “Aspettando Santa Rosalia” (12 e 13 luglio, Villa Filippina, ore 19.30), nel nuovo adattamento di Elisa Parrinello. E, poi, “A munti Piddirinu c’è na rosa… Triunfo a Santa Rosalia (14 luglio, Villa Filippina, ore 21.00). Occasioni per celebrare e ricordare, oggi più che mai, per mezzo dell’Arte, l’allontanamento della peste dalla città nel 1624.


Le mille bolle blu

Dopo anni di assenza torna in scena il pluripremiato spettacolo “Le mille bolle blu” (17 luglio, Stand Florio, ore 21.00). Celebre e acclamato monologo, scritto dal giornalista Salvatore Rizzo, interpretato e diretto magistralmente da Filippo Luna.


Cantu d’amuri

Ad agosto, venerdì 13 alle ore 21.00, si riprende sempre dal palco di Villa Filippina con “Cantu d’amuri” della Arbarìa Nuova compagnia Folk.


Scialata Folk

Il 19, 26 agosto e il 2 e 9 settembre (ore 19.00), sarà la volta della Scialata Folk, per la regia di Elisa Parrinello. Tradizionale esibizione da strada ma trasferita su palco. Uno spettacolo fatto di racconti, motteggi, musiche e danze. Qui la tradizione popolare ammicca al presente con una formula apprezzata e propria della programmazione del Ditirammu.


Canzoni del Sud

Maurizio Bologna torna, il 20 e 21 agosto a Villa Filippina (ore 21.00), con il suo “Canzoni del Sud”. Un progetto che propone un excursus nelle canzoni del sud Italia e del Mediterraneo.


Fasola Folk Fest

Il 27 agosto, invece, ci si sposta allo Stand Florio con la prima edizione del Fasola Folk Fest. Questo proporrà gli spettacoli selezionati a seguito di una open call, lanciata nei mesi scorsi dal Ditirammu. Volta a indagare il repertorio e gli esecutori folk nel territorio siciliano.

Primo spettacolo sarà quello proposto da Le Matrioske con “E a ogni passi e a ogni via… Viva Santa Rusulia!”. Sabato 28 sarà la volta di Angelo Daddelli & I Picciotti con “Vampa di Sicilia”; chiuderà, invece, il 29 agosto la Compagnia KitiKuntu con “Mediterraneo culla d’amuri”. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.00.


Opra Kunta

Tra gli altri appuntamenti che segneranno l’estate palermitana, in prima assoluta, l’“Opra Kunta” (4, 11, 18 settembreal Teatro Carlo Magno (ore 17.30). Da un’idea di Enzo Mancuso e Elisa Parrinello, coproduzione tra Teatro Ditirammu e Associazione culturale teatrale Carlo Magno.

Partendo dall’epica cavalleresca, alla base del repertorio dell’Opera dei Pupi, il grande puparo Enzo Mancuso costruisce, con la regia di Elisa Parrinello e con l’ausilio dei suoi pupi e degli attori in scena, una sorta di cronaca da cuntastorie. Protagonisti Angelica e Orlando.


L’Opera Lapa

Ritorna l’Opera Lapa (5, 12, 19, 26 settembre allo Stand Florio – ore 11.00), con “Cavalleria Rusticana” e “Le Nozze di Figaro”. Realizzata in coproduzione con il Teatro Massimo. Formula ambulante in chiave folk di opere liriche riadattate da Daniele Billitteri, con testi ispirati ai libretti e musiche trascritte per strumenti della tradizione siciliana.


Una storia da raccontare

A chiudere la stagione 2021 del Teatro Ditirammu sarà Tony Colapinto con “Modugno. Una storia da raccontare” (24 e 25 settembre a Villa Filippina, ore 21.00).

Dove acquistare i biglietti

I biglietti degli spettacoli potranno essere acquistati esclusivamente online, attraverso il sito www.teatroditirammu.it. Per venire incontro alle disponibilità dei singoli, quanto dei gruppi familiari, il costo intero del biglietto è dimezzato per gli under 12.


La Stagione 2021 “E venne il tempo

La Stagione 2021 “E venne il tempo” è stata realizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura (MiC). Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.

L’illustrazione della grafica della locandina è stata realizzata da Eleonora Treppiedi.

A cura di Rosa Guttilla

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