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Letizia Tomasino, scrivere è vita

Oltre 30 libri, un gruppo Facebook per parlare di scrittura e libri con altri scrittori e con i lettori, Letizia Tomasino racconta la sua passione per la scrittura, manifestatasi dopo aver abbandonato la città.

di Clara Di Palermo

Una voce allegra, squillante, pronta alla risata: Letizia Tomasino, scrittrice nella sua seconda vita, mette di buonumore già appena risponde al telefono e ci sembra di vederla con l’espressione sorridente, positiva. Non ci conosciamo ma entriamo subito in empatia, è facile con una persona garbata, simpatica, comunicativa e che ti dà la sensazione di conoscersi da tempo. “Un’intervista? Perché no!”
La sua dialettica è proprio come la sua scrittura, semplice ma non per questo banale, coinvolgente e molto piacevole, senza tanti arzigogoli ma con un’attenta cura descrittiva.

Come una seconda vita

Dalla ristorazione (gestiva un locale nel centro di Palermo) alla scrittura non è che il passo sia proprio breve e ovvio e così ci facciamo raccontare di questa sua seconda vita, iniziata quando ha deciso di vendere il locale, lasciare Palermo e, con suo marito, trasferirsi in campagna, nell’immediata periferia di Lercara Friddi, un piccolo centro in provincia di Palermo. La conversazione scorre piacevolmente, chiacchierando di tante cose…“Ci diamo del tu? È più semplice”, propone e non si può fare a meno di accettare subito anche perché la sensazione era quella di dare del lei a una vecchia amica.

Letizia Tomasino

Dalla ristorazione alla scrittura: qual è il percorso? E come è cambiata la tua vita?
“Nel 2010 ho deciso di vendere l’attività per trasferirmi in provincia, è stata una decisione ben ponderata. Il lavoro di ristoratrice mi appassionava tanto, ma avevo poco tempo per me stessa e soprattutto quel lavoro non mi permetteva di coltivare amicizie, né di occuparmi della mia famiglia. I primi tempi andavo spesso a Palermo, poi sempre meno. Un proverbio dice: ricco non è chi ha denaro ma chi ha tempo e, avendo a disposizione molto tempo, l’ho dedicato alla ricerca di me stessa. La mia vita è cambiata direi in meglio, sono a contatto diretto con la natura e questo ha giovato al mio spirito”.  

A contatto con la natura

La scrittura era una passione da sempre o è esplosa dopo il trasferimento in campagna?
“Una persona abituata a vivere in una grande città mal sopporta la vita di campagna; già… perché dopo aver vissuto per due quasi cinquant’anni a Palermo e due anni in paese, mio marito e io abbiamo preso la decisione di trasferirci in una casa di campagna. E qui, dove abito adesso, è cominciata la mia voglia di scrivere. È esplosa all’improvviso, come fa la natura in primavera. Il fatto di avere molto tempo a mia disposizione mi ha permesso di mettere su carta pensieri e riflessioni. Su carta si fa per dire, perché in realtà scrivevo su una pagina creata su Facebook: qualche racconto, riflessioni e poi ho provato a scrivere un romanzo. Dal 2016, anno di pubblicazione di “Un paesino tranquillo”, fino ad adesso la produzione è arrivata a un numero di pubblicazioni considerevole, ben 30 libri fra poesie, racconti, romanzi, storielle e libri fotografici”.

Una tisana prima di iniziare a scrivere

Qual è la fonte di ispirazione?
“La prima fonte d’ispirazione è il mio vissuto, l’ambiente in cui vivo e la mia fantasia. Mi piace raccontare storie e mi piace, soprattutto, definirmi cuntastorie”.
Hai delle abitudini particolari quando scrivi?
“L’unica abitudine è quella di farmi una tisana prima di cominciare a scrivere, mi aiuta a rilassarmi. Poi vado come un treno in corsa, scrivo fino a quando ho la forza di farlo”.
Descrivici la stanza in cui lavori.
“La stanza in cui lavoro è molto piccola e piena di scaffali stracolmi di DVD, mi piace guardare film e, anche se adesso, con l’avvento di Netflix, Sky, RAI Play, puoi scegliere un film quando vuoi, mi piace avere fisicamente con me i film a cui sono legata; poi c’è una grande scrivania bianca e una comodissima sedia da ufficio. La scrivania è occupata da un grande monitor e da due casse ai lati. Infine, c’è una poltrona contesa dai miei due cagnolini, unici spettatori delle mie creazioni.”

Romanzi, storielle, racconti e poi le poesie. Ma anche libri fotografici. Quale genere ti identifica di più? E a quale dei tuoi libri sei più legata?
“I libri fotografici sono nati dall’esigenza di pubblicare foto dalla mia collezione di foto d’epoca. Di solito, i collezionisti acquistano foto ma anche materiale cartaceo per arricchire le proprie collezioni, ma il più delle volte questo materiale resta custodito fino alla morte. Io, invece, desidero divulgare le mie collezioni tramite libri. A proposito, sto per ultimare un libro fotografico che conterrà materiale iconografico inedito sulla città di Taormina, mi sta dando un grande aiuto con le foto l’appassionato di storia locale nonché fotografo, Alfio Barca. Sulla domanda iniziale rispondo che non ho un libro o un genere in particolare preferito. Nei romanzi, di solito, si trasferisce parte di se stessi, quindi tutti i miei romanzi e libri di racconti mi identificano. Sono scritti con parole semplici per arrivare al cuore di tutti i lettori. Se proprio ne devo scegliere uno, allora dico “Bastava solo uscire”, perché è la storia di tre generazioni di donne palermitane, ma Palermo è in altri due romanzi: “Matello” e “Una dolce amicizia”. Ambientare i romanzi nella mia città natale è un omaggio e allo stesso tempo una dichiarazione d’amore. Gli altri tre romanzi sono ambientati a Roccabusambra, che è la montagna che sovrasta Corleone, in realtà non esiste un paesino con questo nome, semplicemente i tre romanzi, che poi come genere sono gialli o noir, descrivono Lercara Friddi”.

Come nasce la decisione di essere l’editore di sé stessi? Solitamente ci si affida a un’agenzia letteraria e poi questa, insieme con l’editore, organizza la promozione del libro. Tu come fai?
“Quando ho cominciato a scrivere il primo romanzo, non avevo idea cosa farne, se lasciarlo dentro un cassetto o spedirlo a case editrici, di solito passano anni prima che qualche casa editrice risponda, magari rifiutando il tuo lavoro. Quando si è giovani si ha tutto il tempo di aspettare l’occasione giusta, ma avendo cominciato a scrivere all’età di 55 anni, ho realizzato che dovevo fare da sola. Sono sempre stata una persona indipendente, per certi versi libera, quindi, l’unica cosa che mi restava da fare era auto pubblicarmi. E così ho fatto. Pubblico con Youcanprint, un’azienda pugliese con titolari giovani e intraprendenti. Mi trovo molto bene con loro. Da poco tempo ho fatto revisionare i miei romanzi dalla mia editor, Sara Pira, che ringrazio per la sua professionalità. Per le presentazioni mi limito a girare i dintorni. Comunque, i miei libri si possono trovare su tutti i siti web come Amazon, Mondadori, Feltrinelli, IBS ecc… ma sono anche ordinabili in libreria”.
Un gruppo Facebook per riunire e raccontare gli scrittori siciliani. Dicci di questa idea.
“È un’idea nata dall’esigenza di scoprire scrittori siciliani, raccolti tutti in un sito. Questa idea nasce dalla mia passione per gli autori siciliani, a casa ho un’intera libreria di soli autori siculi, questo a dimostrare quanto io ami la mia isola e di conseguenza anche chi ne scrive”.
In ultimo, cosa ti sentiresti di suggerire a chi vorrebbe dedicarsi alla scrittura?
Ci si può dedicare alla scrittura in qualsiasi momento della propria vita, basta prendermi a modello”.
E su quest’ultima frase, pronunciata con tono ironico, scatta di nuovo la sua bellissima risata. Ma noi siamo convinte che sia proprio così… prendere a modello questa sua grande voglia di fare, di ridere, di vivere la vita al massimo.

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