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Nè luna nè santi di Santo Lombino. Un affresco della Sicilia degli anni Venti

La Sicilia del Novecento contesa tra l'ascesa della “nuova mafia”, il dolore dell'emigrazione e le ferite della Grande Guerra. Né luna né santi di Santo Lombino

di Redazione

Il nuovo libro di Santo Lombino, Nè luna nè santi, è un romanzo in forma di diario che ci regala un affresco della Sicilia degli anni Venti del Novecento contesa tra l’ascesa della “nuova mafia”, il dolore dell’emigrazione e le ferite della Grande Guerra.
Bernardo Puleio ha firmato la postfazione al libro. Masha Sergio è l’editor della casa editrice Navarra.

Dove acquistare Né luna né santi di Santo Lombino

Il libro è disponibile in tutte le librerie siciliane dal 18 giugno, e nel resto di Italia dal 24 giugno. Si può inoltre acquistare online su navarraeshop.it.

La storia

Santo Lombino ci racconta la storia di padre Innocenzo Misseri, meglio noto come padre Nuccenzio, arciprete di Torrebruna. Assassinato una tarda sera del maggio 1920 nel paesino del palermitano di cui è curato.

Un assassinio oscuro al centro del delitto

Un assassinio il cui movente rimane oscuro. Litigi paesani o longa manus mafiosa all’origine dell’uccisione del parroco? Si è trattato di un delitto d’impeto, di una vendetta, o le fucilate contro il religioso erano parte di un disegno più grande? E cosa c’entrano con l’omicidio un bracciante, il sacrestano, un giovane testimone e il vecchio capomafia del paese? A queste domande cerca di rispondere nel suo diario il protagonista del romanzo, il ferroviere Francesco Marretta.

Altri religiosi uccisi dalla criminalità

“Proprio in quegli anni – scrive Nicola Grato nella prefazione al testo – altri religiosi furono uccisi dalla criminalità. Il prete Giorgio Gennaro, assassinato a Ciaculli, borgata alle porte di Palermo, nel 1916 dai locali mafiosi Greco. L’arciprete di Resuttano Costantino Stella nel 1919. L’arciprete di Gibellina Stefano Caronia nel 1920. La storia di padre Nuccenzio, come era da tutti chiamato in paese. E, poi, la storia del sacrestano Cosentino, anch’egli assassinato. O, ancora, la storia di Antonello Mazzara e del suo mirabolante viaggio in terra di Cina, con tanto di fotografie e relativi racconti “esotici”.

La forma letteraria

La forma letteraria è un felice incontro tra l’antica cronaca medievale e la scrittura diaristica, di cui Santo Lombino è attento studioso. Un documento di letteratura è il resoconto di carne, sangue, nervi di un popolo. La sua intima natura ricercata e raccontata con il rigore e l’amore dello storico e del ricercatore di storie, “mestiere” che il nostro autore svolge da tanti anni”.

Ispirato a fatti reali

​Liberamente ispirato a fatti reali, Né luna né Santi racconta la “civiltà contadina” e la Sicilia anni Venti attraverso la lente d’ingrandimento della vita di un paese dell’entroterra. Un paese, la cui popolazione era stata decimata dall’emigrazione di inizio Novecento, dalla Grande Guerra e dall’epidemia di Spagnola. Un clima di disperazione in cui si innesta l’ascesa della “nuova mafia”. Una terribile miscela che semina morte in un territorio dominato dal latifondo e da piccole attività artigianali e commerciali. Una terra in cui la proprietà e il potere sono appannaggio di pochi. Il racconto di un’epoca fondamentale per la storia italiana. Un periodo di accesi contrasti, in cui sopraffazione e voglia di riscatto si affrontavano costantemente.


Né luna né santi di Santo Lombino

NÉ LUNA NÉ SANTI di Santo Lombino
Prefazione di Nicola Grato
Postfazione di Bernardo Puleio
La Sicilia degli anni Venti del Novecento contesa tra l’ascesa della “nuova mafia”, il dolore dell’emigrazione e le ferite della Grande Guerra
Navarra Editore
Pagine: 144
GIUGNO 2021
Collana: Narrativa
Prezzo: € 15,00
DISTRIBUZIONE E PROMOZIONE PER LA SICILIA:ISBN: 978 – 88 – 32055 – 56 – 6
Categoria: Romanzo MM DISTRIBUZIONE LIBRARIA
Formato: 14×21
Anno: 2021

Una sorta di diario


Un romanzo in forma di diario in cui le vicende dei singoli personaggi, oppressi e oppressori, vittime e carnefici, diventano lo spunto per narrare un periodo complesso della storia d’Italia.

I mille interrogativi sull’omicidio


Chi ha ucciso l’arciprete – parroco del paese, una sera della primavera del 1920? Si è trattato di un delitto d’impeto, di una vendetta, o le fucilate contro il religioso erano parte di un disegno più grande? E cosa c’entrano con l’omicidio un bracciante, il sacrestano, un giovane testimone e il vecc hio capomafia del paese?

Come risponde Santo Lombino

A queste domande cerca di rispondere nel suo diario il protagonista del romanzo, impiegato nella stazione ferroviaria di un piccolo centro dell’interno della Sicilia. Un affresco dell’Isola degli anni Venti attraverso la lente d’ingrandimento della vita di un paese dell’entroterra. Un paese, la cui popolazione era stata decimata dall’emigrazione di inizio Novecento. Ma anche dalla Grande Guerra e dall’epidemia di Spagnola.
Un clima di disperazione in cui si innesta l’ascesa della “nuova mafia”. Una terribile miscela che semina morte in un territorio dominato dal latifondo e da piccole attività artigianali e commerciali, in cui la proprietà e il potere sono appannaggio di pochi. Il racconto di un’epoca fondamentale per la storia italiana. Un periodo di accesi contrasti, in cui sopraffazione e voglia di riscatto si affrontavano costantemente.

L’autore

Santo Lombino (Bolognetta, Palermo, 1951), laureato in Filosofia, ha insegnato materie letterarie nei licei. Si occupa di memorie autobiografiche, didattica della storia e letteratura dell’emigrazione.
Ha scritto testi teatrali e volumi di saggistica e collaborato con quotidiani, tra cui “Lotta continua” e “L’Ora”, e con periodici, tra cui “Segno mensile”, “Città nuove”, “Neos”, “Nuova Busambra”.
È direttore scientifico del “Museo delle Spartenze dell’area di Rocca Busambra”, con sede a Villafrati (Palermo). Per Navarra Editore ha curato nel 2013 “La spartenza” di Tommaso Bordonaro.

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