Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Dieta, regime alimentare, alimentazione corretta: che confusione

di Redazione

Un po’ per l’arrivo dell’estate, un po’ per un atto di pentimento dopo le grandi abbuffate, siamo sempre tutti alla ricerca frenetica del peso e della forma ideale. Ma di cosa stiamo parlando?

Di Patrizia Romano

La dieta, dal latino diaeta, e dal greco dìaita, ossia ‘modo di vivere’ rispetto all’alimentazione e al nutrimento, è l’insieme dei cibi che gli animali e gli esseri umani assumono abitualmente per nutrirsi.

Il termine dieta, nel linguaggio comune, si sovrappone spesso all’espressione regime alimentare. Questa ultima indica, in realtà, una serie di metodi per variare il peso corporeo e per attenersi a prescrizioni relative a particolari quadri clinici. La dieta, pertanto, non è necessariamente privativa. Infatti, può essere uno stile di vita che, preferibilmente, andrebbe abbinato a pratiche sportive o ricreative.

Gli organismi viventi necessitano dell’introduzione di nutrienti per il fabbisogno energetico, tramite reazioni ossidoriduttive, e per le necessità di costituzione del proprio organismo. Nel caso degli animali l’introduzione è definita dieta.

Storia della dieta  

La specie umana è onnivora, in grado di consumare una grande varietà di materiali vegetali e animali. Durante il paleolitico, l’Homo sapiens si dedica alla caccia e alla pesca per nutrirsi. Entrambi rappresentano proteine animali, e sono, per l’Homo sapiens, le fonti primarie di cibo, che vengono alternate ai vegetali spontanei, come frutta, semi, radici, tuberi, funghi.

Agli inizi del Neolitico, circa 10 mila anni fa, l’uomo sviluppa l’agricoltura e l’allevamento. Questa nuova attività rivoluziona il tipo di cibo che l’uomo assume, passando così a una dieta base, ricca di carboidrati da cereali, proteine vegetali da legumi e proteine animali, come il latte, le uova, e carne da allevamento.

La disponibilità di calorie per un sempre più elevato numero di individui ha contribuito allo sviluppo di popolazioni, nonché a variazioni nella costituzione fisica e nei caratteri antropometrici. Il tipo di cibo che si consuma e il modo in cui si prepara varia da cultura a cultura e nel corso del tempo. Progressivamente vengono introdotti nella dieta nuovi cibi.

 

La dieta oggi

Oggi, gli uomini esprimono le proprie preferenze in materia alimentare. Alcuni preferiscono cibi crudi, altri si astengono dal consumo di carne e di pesce, altri ancora non consumano neppure i derivati dagli animali e sono rigorosamente vegetariani. La scelta del tipo di cibo è legata a motivi di varia natura; religiosi, ambientali, etici, culturali, di salute, ma soprattutto, di gusto.

Lo studio degli alimenti ha prodotto lo sviluppo di una vera e propria scienza: la scienza alimentare.

La dieta umana rispecchia i fabbisogni sostanziale ed energetico, oltre che le condizioni di vita e le abitudini alimentari che la persona segue, determinandone il peso corporeo

Interpretazioni arbitrarie della dieta

Nel gergo comune il termine dieta viene usato per indicare il metodo per dimagrire. Si tratta di un regime alimentare volto alla diminuzione del peso corporeo. La dieta, comunque sia, deve essere studiata caso per caso da un dietista o nutrizionista. Spesso, invece, vengono scelte in modo arbitrario da quei soggetti che ritengono di dover ridurre il proprio peso, per avvicinarsi il più possibili ai modelli estetici desiderati. Tra l’altro, esiste un numero infinito di strumenti mediatici che suggeriscono questa o quella dieta, tutte, comunque, di carattere generico, senza alcun controllo medico e affidate al ‘fai da te’.

Le diete dimagranti si basano generalmente su un regime ipocalorico, inteso a ridurre l’apporto di calorie coi cibi, privilegiando gli alimenti meno ricchi in nutrienti calorici come i lipidi e i glucidi. Molte diete, inoltre, si basano su una generale riduzione dell’assunzione di cibo, indipendentemente dal tipo di alimento.

Una dieta bilanciata deve soddisfare il fabbisogno giornaliero di determinati nutrienti e microelementi, necessari per la propria salute. Il modo più semplice per garantire al proprio corpo le sostanze adeguate è variare il più possibile i cibi in tavola.

La necessità di una dieta corretta

La sana alimentazione riveste un’importanza fondamentale per la salute, in tutte le fasce di età e in tutte le fasi della vita.

Una nutrizione corretta riesce a prevenire molte patologie. Si riduce, per esempio, il rischio cardiovascolare o la probabilità di sviluppare un cancro: si ritiene che circa il 30 per cento del totale dei tumori sia correlato direttamente all’alimentazione.

Nella società moderna, le problematiche alimentari si sono capovolte. Da un difetto quali-quantitativo si è passati al problema opposto, cioè a un eccesso quantitativo. Nei paesi occidentali, per esempio, si diffondo ad ampio raggio, patologie come la diabesità, cioè diabete più obesità.

Quando si parla di alimentazione sana, si tende a entrare in crisi, pensando che comporti la totale rinuncia ai piccoli piaceri della tavola.

Eppure, se si guarda all’etimologia della parola dieta, si comprende subito che non è solo questione di cibo: infatti, dieta, come abbiamo già detto, deriva dal greco “daita” che significa “stile di vita”. Così fare dieta o meglio, scegliere un’alimentazione equilibrata ha a che vedere direttamente con la qualità della vita. Dopotutto, nutrirsi non significa solamente soddisfare i bisogni fisiologici del corpo, ma anche godere della convivialità dello stare in tavola assieme e del il gusto del cibo, che incidono profondamente sul benessere del corpo e della mente. Per una corretta alimentazione, basta seguire alcuni semplici principi suggeriti da dietologi e nutrizionisti. Questi esperti dell’alimentazione hanno elaborato, nel corso degli anni, una serie di linee guida per una sana alimentazione. Queste linee da seguire spingono verso il consumo di cereali integrali, che rappresentano la fonte principale di carboidrati. In una dieta equilibrata, il 60 per cento circa delle calorie dovrebbe provenire da alimenti contenenti carboidrati. In particolare, dai cereali ricaviamo il glucosio che viene trasformato dal nostro organismo in energia. Gli altri alimenti essenziali sono rappresentati da frutta e verdura, importantissimi per il benessere del nostro organismo. La quantità ideale consisterebbe in 3 porzioni di verdura e 2 di frutta al giorno. Frutta e verdura apportano fibre solubili, necessarie per ridurre l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri, ma anche vitamine, minerali e sostanze antiossidanti. Anche i legumi, oltre ad apportare fibre, sono un’ottima fonte di proteine e rappresentano una sana alternativa alla carne rossa. Altro suggerimento, acqua a volontà. Il nostro organismo è composto al 70 per cento di acqua, indispensabile per il funzionamento fisiologico e le reazioni biochimiche: l’acqua è utilizzata nell’assorbimento, digestione, trasporto e utilizzo di molte sostanze da parte dell’organismo. Vanno bevuti 6-8 bicchieri di acqua al giorno, senza attendere di avere sete. E poi ancora, poco sale. Più che del sale, il nostro organismo ha bisogno di sodio, componente essenziale del liquido extracellulare che contribuisce alla sopravvivenza delle cellule. Pochi grassi e di qualità. Questi non vanno del tutto banditi perché costituiscono le scorte di energia, oltre ad avere importanti funzioni per il nostro organismo. L’importante è prediligere i grassi insaturi che sono presenti negli oli vegetali, in particola nell’olio extravergine d’oliva, nel pesce, nei semi oleaginosi (lino, zucca, girasole, sesamo) e nella frutta secca, come mandorle, pinoli, noci e nocciole. Attenzione pure agli zuccheri, che rappresentano i carboidrati semplici, quelli cioè facilmente digeribili. Forniscono “energia pronta” per il nostro organismo, cioè intorno ai 65 grammi al giorno. L’alimentazione, comunque, deve essere varia. Proteine, vitamine, carboidrati, sali minerali, acqua. Il nostro organismo ha bisogno di tutte queste sostanze per funzionare al meglio, ma non esiste alimento che contenga tutti questi componenti nelle giuste proporzioni. Ecco perché una dieta equilibrata deve essere una dieta varia

Potrebbe essere interessante, conoscere le linee guida suggerite dagli esperti, direttamente attraverso la loro voce. Ma approfondire, pure, le numerose tematiche che ruotano attorno all’alimentazione, nonché la frenetica ricerca della forma ideale, in molti casi, completamente dissociata dall’educazione alimentare. Abbiamo, pertanto, scambiato quattro chiacchiere con la dottoressa Manuela Fecarotta, dietologa, nutrizionista

Il parere della dottoressa Emanuela Fecarotta – biologa nutrizionista

Chi è il paziente ‘tipo’ che si presenta con maggiore frequenza dal dietologo? E’ possibile tracciarne un identikit?

Il paziente tipo non esiste, ci sono quelli sia uomini che donne che si pongono all’attenzione di un nutrizionista esclusivamente per un fattore estetico, ma sempre di più sono quei pazienti che, a causa di una sempre crescente informazione circa i danni causati dall’obesità e la necessità di una corretta alimentazione, chiedono di dimagrire, ma anche di imparare a mangiare. Posso senz’altro dire che la tendenza è una maggiore attenzione che deriva sicuramente da una maggiore educazione alimentare fatta dai media ma anche da progetti sanitari che prevedono una educazione alimentare soprattutto dei bambini e degli adolescenti.

Che percentuale di pazienti riesce a portare avanti i propri propositi, raggiungendo i traguardi prefissati?  Che incidenza c’è di ricaduta?

Se il problema è solo alimentare e non intervengono fattori patologici, la percentuale dei pazienti che raggiungono l’obiettivo è alta, minore invece è la percentuale di quelli che l’obiettivo lo mantengono, soprattutto se il regime alimentare intrapreso per perdere peso è troppo veloce, o sbilanciato e quindi non educa il paziente ad abitudini alimentari corrette riportandolo, smessa la dieta, ai soliti errori che gli faranno riacquistare anche di più del peso perso. Questo è il famoso effetto “YOYO” o dieta a fisarmonica che non solo è dannoso per la salute, ma rende ogni volta più difficile il dimagrimento. Il nostro corpo è sempre in una situazione di equilibrio e quando percepisce un pericolo, come ad esempio la riduzione dell’apporto calorico, mette in atto dei meccanismi di difesa atti a contrastare il dimagrimento, inoltre ha anche una buona “memoria”e alla dieta successiva il dimagrimento è più difficile. Uno dei modi per aggirare l’ostacolo ad esempio è quello di dimagrire lentamente ( 250-500 gr alla settimana) e in un lasso di tempo lungo. Non fatevi abbindolare da diete a bassissimo apporto calorico o da altre che promettono risultati strabilianti in poco tempo, perché la migliore virtù per chi vuole davvero dimagrire e mantenere il peso acquisito è la pazienza ed una buona e costante attività fisica.

Che percentuale di obesi c’è nel nostro paese?

L’Italia, nel contesto europeo, è tra le nazioni che presenta i più bassi indici di diffusione dell’obesità tra gli adulti. Ma il fenomeno è in crescita anche nella Penisola. Riguarda un numero sempre maggiore di bambini, che due volte su tre – dicono le statistiche – sono destinati a mantenere la condizione di obesità anche in età adulta. Il numero degli obesi tra la popolazione dai 18 anni in su ha raggiunto, secondo l’Istat, la ragguardevole cifra di 4 milioni e 700 mila individui, in base agli ultimi dati disponibili nei prospetti ufficiali, sfiorando in termini relativi un’incidenza di circa il 10 per cento. A un obeso ogni dieci adulti residenti in Italia si aggiungono, inoltre, sul territorio nazionale, più di tre soggetti in condizioni di sovrappeso. Si tratta di un fenomeno, come evidenziato dall’Istituto nazionale di statistica, che riguarda in particolare le regioni del Mezzogiorno e gli strati meno istruiti della popolazione italiana. La stretta correlazione esistente tra basso livello di istruzione ed eccesso ponderale è documentata, infatti, da una percentuale di obesi che si attesta attorno al 5 per cento tra gli individui con titolo di studio medio-alto, ma che triplica, rasentando il 16 per cento di quota, tra le persone che hanno conseguito al massimo la licenza elementare

Cosa si intende per peso ideale? In base a cosa viene stabilita l’alimentazione ottimale? Quanto rispondono alla realtà tutti quei calcoletti tra altezza, età, sesso, ecc… per stabilire il peso forma di ciascuno di noi e quanto, invece, è un fatto squisitamente costituzionale?

Per prima cosa bisogna rendersi conto che spesso, quello che con varie formule identifichiamo come peso ideale o peso forma non coincide necessariamente con quello che intendiamo noi per il nostro peso ideale che aneliamo raggiungere. Siamo troppo influenzati dai canoni estetici comuni che ci vengono proposti ogni giorno e ci dimentichiamo che, in realtà, il peso forma si basa più su considerazioni di natura medica. E cioè il peso forma sarebbe il peso ideale per conservare al meglio la nostra salute e vivere più a lungo. Il sovrappeso è la quinta delle dieci più frequenti cause di morte. In particolare, sovrappeso e obesità sono tra le cause principali per molte patologie e malattie come quelle cardiovascolari, diabete, tumore al colon, alla mammella, osteoartrosi, etc. Anche le persone in sottopeso corrono il rischio di dover affrontare gravi malattie e un accorciamento della durata della loro vita. Il peso ideale o peso forma è, quindi, il peso perfetto per stare in salute, senza essere in sovrappeso, né in sottopeso. Detto ciò, il peso ideale è qualcosa di estremamente soggettivo che varia a seconda delle caratteristiche specifiche di ogni individuo. Fattori determinanti sono il sesso, l’età, l’altezza, il tipo di ossatura, la struttura muscolare. Incidono poi dei fattori esterni come l’insorgenza di alcune patologie legate ad esempio alla tiroide. La relazione tra tutti questi fattori genera un peso ideale personale e soggettivo che può essere valutato con svariati metodi che, in linea di massima, si basano su equazioni matematiche e tabelle che indicano parametri sperimentati scientificamente. Questi metodi però in genere tengono conto solo di una parte di tutti i fattori determinanti il peso, e si sceglie così quello che riteniamo più idoneo per potere analizzare la situazione nel suo complesso.

Cosa è l’omeostasi?

In generale l’omeostasi è quella capacità degli esseri viventi di autoregolarsi, di mantenere cioè relativamente costanti le condizioni fisiche e chimiche interne nonostante i cambiamenti che possono avvenire nell’ambiente circostante e nonostante lo svolgimento di altre funzioni da parte dell’organismo stesso

 

Dieta sì- dieta no. Il dilemma di tutti. Cosa ne pensano realmente i dietologi?

Dieta sì, intesa come regime alimentare corretto che oltre a farci raggiungere un peso consono ci mantenga in salute, insegnando a nutrirci in modo sano.

Qual è il livello di educazione alimentare in Sicilia? I disturbi alimentari sono molto diffusi e tra quali fasce sociali prevalentemente?

L’educazione alimentare è oramai un argomento diffusissimo, sentiamo in continuazione parlare di alimentazione corretta e tanti sono i progetti volti ad interessare soprattutto i bambini e gli adolescenti che sono il terreno più fertile per l’istaurarsi di  disagi alimentari (formazione nelle scuole, fattorie didattiche etc). Le cause principali dell’insorgenza di queste patologie del comportamento alimentare  sono numerose e in genere legate a problemi nella sfera affettiva del soggetto, il cibo diventa un compagno, un amico, un rifugio.  E’ comunque verificato che una spinta sostanziale verso la patologia arrivi anche dalle pressioni sociali e mediatiche verso l’adeguamento del proprio corpo a modelli di bellezza irreali ed irraggiungibili. I disturbi alimentari sono delle  patologie multifattoriali, dove diversi fattori (individuali, familiari, socioculturali), interagendo tra loro, vanno ad agire su di un substrato di per sé già vulnerabile, biologicamente e/o psicologicamente. Tensioni emotive, conflitti familiari, depressione, solitudine, diete troppo ferree sono tutti fattori che, in vario grado, contribuiscono a scatenare il disturbo di comportamento alimentare, che altro non rappresenta che la manifestazione, palese ed eclatante, di un disagio o di un problema.

Quanto incide l’arrivo dell’estate sulla ricerca della ‘piena forma’?

Quando arriva l’estate uomini e donne di varie fasce d’età e ceto sociale si pongono il problema della prova costume e di quali alimenti assumere per migliorare l’abbronzatura. Nonostante gli esperti ripetano da anni che se si vogliono eliminare i chili in eccesso e sfoggiare una meravigliosa linea in estate,  serva una dieta equilibrata fatta da una corretta alimentazione e una sana e costante attività fisica durante tutto l’anno, la tendenza è sempre quella di aggiustare le cose all’ultimo momento spesso con diete veloci e fai da te, e con ore e ore passate in palestra.

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